Ciao a tutti. Vorrei sapere quali sono le varietà di frutti che sono considerate nella vostra zona come cultivar autoctone, e più precisamente quelle antiche (magari che stanno scomparendo). Per cortesia specificate anche la zona d'Italia a cui fate riferimento.
Per esempio... io sono dell'Alta maremma in provincia di grosseto, e nella mia zona c'è la SUSINA VERDACCHIA.
Susina di Dro (vicino a Riva del Garda - Trento). Caratteristiche: Ha forma moderatamente allungata. La buccia è di colore dal rosso violaceo al blu scuro, interamente ricoperta da una caratteristica pruina (sostanza cerosa naturale) bianca. La polpa si presenta di colore giallo, giallo-verde e si stacca dall'osso. Il sapore è dolce acidulo, molto aromatico.
riesci a pubblicare un paio di foto della susina di Dro? Potrei averne il pollaio pieno, sinceramente ho sempre tenuto le piante che a quanto ne so io son lì da almeno 50 anni senza mai farmi troppi problemi sulla loro varietà, ma le caratteristiche che tu dici mi hanno fatto alzare le antenne... La polpa è piuttosto asciutta?
Secondo me sarebbe interessante continuare ed ampliare questo post.
MELA CAMPANINA Antica varietà di mela, un tempo molto diffusa nella bassa modenese e mantovana, quasi scomparsa nel dopoguerra e ora oggetto di recupero. Di piccole dimensioni, si raccoglie nel mese di ottobre ed ha la caratteristica di conservarsi per lunghissimi periodi.
.. Il Susino sanacore, in siciliano u Prunu i Murriali (La Prugna di Monreale).. è nell' "Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali Italiani." digitate .. e su Wikipedia li troverete tutti regione per regione ,,, presidi slow food e prodotti in via di estinzione ed autoctoni...ciao elmo
Nel VALDARNO SUPERIORE ( zona Toscana lungo il corso del fiume Arno, compresa fra le provincie di Arezzo e Firenze )
Mela "Nesta " ( qualcuno lo chiama melo " DECIO " ) :
La mela nesta è di forma tondeggiante, molto schiacciata ai poli; il calibro è piccolo perché tradizionalmente le mele non venivano diradate, ma può raggiungere anche calibri medi. Il colore è giallo uniforme con arrossamento più o meno esteso nello stadio di maturità, comunque lo sfondo giallo rimane predominante e non presenta rugginosità. La polpa è dura, croccante, leggermente acidula. La possibilità di conservarla a lungo era una delle caratteristiche più apprezzate di questa mela.
La pianta è molto rustica, di dimensioni ridotte e dà una produzione abbondante tutti gli anni; mostra una certa tolleranza alla ticchiolatura, la principale patologia delle Pomacee. È una mela tardiva: la raccolta avviene nell’ultima domenica di settembre. Un tempo le mele venivano conservate nella paglia e si mangiavano sino ad aprile.
Conosciuta fin dal tempo dei Romani, la mela nesta è originaria delle province di Arezzo e Firenze, lungo l’arco appenninico e pre-appenninico intorno agli 800 m di altitudine. La nesta veniva coltivata in montagna oltre che per l’ottimo adattamento all’ambiente in cui si era evoluta, anche per sfruttare meglio i terreni di alta collina, sistemati spesso a terrazze in cui era difficile coltivare il grano e nelle quali la pianta svolgeva un ruolo determinante per il consolidamento del terreno, evitando frane ed erosioni. Via via si è diffusa ad altitudini inferiori. È senz’altro la mela più conosciuta in Toscana, essendosi adattata a condizione impervie; inoltre, potendo essere conservata fino alla primavera, rappresentava una risorsa per le popolazioni dell’Appennino e faceva parte dell’alimentazione povera. È ancora conosciuta, specialmente dalle persone anziane, per le sue caratteristiche di rusticità e per il sapore piacevole. La mela nesta si presta a essere coltivata biologicamente.
Nel Pratomagno, nel Casentino e in tutto il Valdarno i produttori di mela nesta sono circa sessanta, parte dei quali sono solo hobbisti. Ne producono circa 300 quintali all’anno, destinati tutti ai mercati locali. Sono quattro le aziende che producono mele biologiche.
Pera " COSCIA " :
Frutto caratterizzato da pezzatura medio piccola con buccia di colore verde chiaro o giallognola quando il frutto è maturo, dal sapore dolce ed aromatico, con consistenza granulosa.
Rispetto alle varietà utilizzate nei frutteti specializzati, si può dire che la pera coscia è più rustica, perché sopporta bene gli attacchi di psilla, tanto che nei piccoli frutteti a carattere familiare non si effettua alcun trattamento. La raccolta viene fatta a mano e la conservazione in cassette all’interno di locali coperti. È necessario anticipare la raccolta poiché il frutto maturo si ammacca facilmente.Non si effettua il condizionamento in celle frigorifere, né tantomeno il trattamento chimico per bloccare la maturazione.
La coltivazione della pera coscia non richiede l’impiego di fertilizzanti e antiparassitari chimici. Le particolari condizioni pedoclimatiche conferiscono al prodotto una qualità esclusiva. La produzione di pera coscia aretina si aggira intorno ai 20 quintali, destinati tutti alla vendita in zona. Sono rimaste solo 4 aziende produttrici in tutto il Pratomagno, il Casentino ed il Valdarno, più alcunii hobbisti che non commercializzano il prodotto ma lo destinano all’autoconsumo.