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marcello
Iscritto il: 11/11/2008, 0:26 Messaggi: 600 Località: Chiavari(Genova)
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Ciao a tutti , più che al mal dell'esca nella mia zona le viti sono soggette all'eutipiosi , malattia che sembra prendere sempre più campo. Interessante vedere l'info della regione Toscana. Marcello
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18/11/2009, 0:35 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10197
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_________________ I
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18/11/2009, 1:12 |
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dopa
Iscritto il: 20/04/2009, 15:41 Messaggi: 291
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Questi dicono ciò che affermo io,che il male non si propaga con cesoie RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 30-10-2009-2.DOC 1/3 30 OTTOBRE TTOBRE 2009 _ Viticoltura _ Malattie del legno della vite Le Vigneron Champenois n. 1/09 p.30-41 I funghi coinvolti nelle malattie del legno (Esca, Eutipiosi ) non si propagano tramite gli strumenti per la potatura (cesoie) secondo diversi studi condotti dall’istituto IFV, INRA di Montpellier e di Bordeaux. Le analisi microbiologiche realizzate sui tagli di potatura in diversi periodi non hanno mai mostrato la presenza di funghi in assenza di pioggia. Questo studio aveva mostrato che le contaminazioni si sono sviluppate più soventemente nei periodi di pioggia. Altri studi svolti a l’INRA di bordeaux tra il 1997 e il 2002 mostrano che Phaeoacremonium aleophilum non contaminava i tagli di potatura durante il periodo invernale. degli studi californiani hanno permesso d’identificare le fonti d’inoculo. Un altro fungo pioniere dell’Esca e’ il Phaeomoniella chlamydospora il quale penetra durante il periodo invernale in seguito alle piogge. E’ risaputo che l’ Eutypa lata (agente dell’Eutipiosi) situata sotto le parti morte dei ceppi sono responsabili delle contaminazioni osservate sulle piaghe di taglio. Per quanto riguarda la Fomitiporia mediterranea le spore provengono da carpofori situati sulle parti morte dei ceppi. Questi due funghi non sono presenti nel legno dell’annata e non possono essere trasmessi da un ceppo all’altro se non tramite il taglio. La disinfezione degli strumenti per la potatura non serve fino in fondo a combattere l’Esca e l’Eutipiosi. La disinfezione necessaria deve essere fatta sui pezzi di terra colpiti dalla necrosi batterica per evitare l’espandersi del batterio responsabile. Per l’Esca e l’Eutipiosi è indispensabile togliere i ceppi morti. I funghi associati alle malattie del legno si propagano per mezzo del materiale vegetale e si moltiplicano nel vivaio. I metodi per produrre delle piante indenni da questi funghi sono in corso di studio. Alcuni funghi contaminano le piante al momento della reidratazione e della stratificazione che si svolge in condizioni molto umide e a temperature calde (28°) condizioni necessarie per la callogenesi, ma ugualmente favorevole per lo sviluppo di questi funghi. Le contaminazioni osservate sono dovute probabilmente all’origine dell’inoculo situata sulla superficie del materiale vegetale. Gli studi portano verso la ricerca di metodi potendo disinfettare il materiale vegetale (distruggere l’inoculo) al fine di evitare le contaminazioni delle piante. Il trattamento con l’acqua calda è soddisfacente, ma può non bastare in quanto alcuni funghi sono insensibili. L’utilizzo di microorganismi quali il Trichoderma atroviride può impedire le contaminazioni osservate nel vivaio mostra di essere inefficace nel momento in cui questi funghi antagonisti sono applicati sul materiale vegetale tramite polverizzazione, tramite bagnatura prima dell’innesto o apportati al momento del processo di stratificazione. La legislazione europea non costringe i vivai a produrre piante senza questi funghi per cui sta ai viticoltori l’attenzione di diminuire il più possibile l’inoculo nel momento dell’impianto. Il Trichoderma è inefficace se la contaminazione ha avuto luogo il giorno dopo o 15 giorni dopo la protezione. Gli studi mostrano che alcuni Trichoderma ritardano lo sviluppo del fungo dell’Eutipiosi a livello della superficie di taglio, ma non bloccano il suo sviluppo. Per la Phaeomoniella chlamydospora la protezione tramite il Trichoderma si rivela inefficace. 9 mesi dopo il fungo provoca dei punti neri. Il Trichoderma non colonizza durante il periodo invernale ciò è dovuto al fatto che la microflora naturale può impedire la sua installazione. Questi funghi sono ugualmente presenti sul legno morto o ancora nel legno ad uno stadio avanzato di degrado. Raramente sono stati trovati nelle necrosi dovute al fungo dell’Eutipiosi perché esse costituiscono un mezzo sfavorevole allo sviluppo dei Trichoderma. _ IL PALO DELLA VITE Le Vigneron Champenois n. 3/08 p.52-69 Il palo della vite fa parte integrante del paesaggio viticolo e nel corso degli anni non ha subito grandi evoluzioni. Solamente i materiali e qualche aggiustamento pratico hanno permesso al palo di modernizzarsi. La funzione del palo è ciò che va a determinare la sua resistenza meccanica. I pali di testa situati all’inizio delle particelle servono come punto di ancoraggio e permettono la tensione dei fili. Devono essere rigidi e solidi per resistere a delle costrizioni superiori ai 100 kg. Al contrario il palo intermediario è un supporto per i fili. Esso ha come obiettivo di mantenere il fogliame attaccato al palo su un piano verticale. Esso deve resistere a delle costrizioni irregolari e laterali provocate dal vento. Per quanto riguarda i materiali utilizzati il legno è un materiale privo di interesse anche se viene utilizzato per i pali di testa. Spesso la motivazione è di carattere estetico ed ambientale, ma tra qualche anno l’aspetto economico cambierà e ci sarà un aumento del prezzo delle materie prime. Parlando invece di pali metallici è il tasso di carbonio e la presenza di altri elementi che permettono di classificare un materiali di ferro, ferro acciaioso o inox. Tra la gamma di metalli bisogna trovare quello che sia anche elastico. Esistono tre famiglie di pali metallici: -il palo a T di concezione rigida (palo di testa e intermediario) -il palo a U con la tacca integrata a forma di U viene utilizzata molto per questioni economiche e di praticità (palo intermediario) -il palo profilato flessibile e rigido al tempo stesso ideale per ogni evenienza. Quest’ultimo è solitamente in acciaio e la sua qualità è un dato difficile da ottenere dai fabbricanti. Un palo in
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20/11/2009, 21:40 |
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