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Esperienze di coltivazione in viticoltura
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marcello
Iscritto il: 11/11/2008, 0:26 Messaggi: 600 Località: Chiavari(Genova)
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Chiedo aiuto, non riesco a inserire un messaggio . A differenza di quello sopra è molto più lungo. Ho già provato due volte. Marcello
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12/12/2008, 19:15 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao marcello, prova a inserirlo in due volte, così da ridurre il testo, forse è troppo lungo. Facci sapere Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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12/12/2008, 19:53 |
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marcello
Iscritto il: 11/11/2008, 0:26 Messaggi: 600 Località: Chiavari(Genova)
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Grazie Francesco del consiglio. Scusate se la faccio un po' lunga ma credo sia anche questo un modo per alimentare una buona discussione, per prima cosa voglio precisare che non intendo fare una lezione di viticoltura perchè io per primo potrei avere consigli da alcuni di voi. Oggi tutta la tecnica viticola (tranne che in rari casi di vigneti che danno prodotti di altissima qualità ) viene condizionata dalla necessità di ridurre al minimo il lavoro umano, per sostituirlo con quello delle macchine, dato il costo sempre più elevato di ogni operazione manuale. La viticoltura della mia zona, per lo più sviluppata in collina ,già penalizzata per l'impossibile uso di macchine, è stata colpita una decina di anni fà dalla flavescenza dorata che ha distrutto l'80%dei vigneti . Data l'incertezza e anche il costo della cura di questa ben pochi viticoltori erano invogliati a reimpiantare vigneti per fornire uva agli utilizzatori locali. La coperativa lavagnina di cui sono socio decise allora di avviare un vigneto sperimentale per non lasciar morire completamente la viticoltura . dandomi mandato di condurlo in piena libertà .Il primo problema che mi ero posto era quello di realizzare uva di qualità a costi contenuti. L'equilibrio fra il binomio vite- portainnesto e ambiente è risultato valido per arrivare a questo. Questo equilibrio si ottiene , negli allevamenti a cordone orizontale variando la distanza di impianto delle viti lungo il filare. A parità di portainnesto , per un determinato ambiente , da una variazione di 30- 50 cm. in più o in meno rispetto alla distanza ottimale si passerà da un raccolto di uve di buona qualità a costi contenuti , a uno di uve di qualità più scadente a costi maggiori. In condizioni di perfetto equilibrio il vitigno inizialmente à un sviluppo rapido; poi per meccanismi fisiologici , la velocità di crescita si attenua in modo naturale alla fioritura, dopo che ogni germoglio ha emesso 15-20 foglie; sui nodi più bassi dei germogli è anche presente un certo numero di femminelle il cui apparato fogliare integra positivamente la capacità assimilativa della pianta . Dopo la fioritura la velocità di crescita continua a diminuire, per arrestarsi a causa della cocorenza dei grappoli, più o meno all'epoca dell'invaiaturaquando su ogni germoglio sono complessivamente presenti circa una trentina di foglie. La maturazione prosegue quindi in modo regolare , sostenuta da un apparato assimilativo efficiente e sufficiente , che à avuto modo di occupare sopra il cordone tutto lo spazio disponibile sulle strutture. Poichè dopo l'invaiatura la crescita è praticamente nulla , la necessità di interventi di cimatura si riduce al minimo ed è quindi mantenuta al massimo l'integrità della superficie fogliare utile e contenuti al minimo i costi, con questo l'uva raggiunge la piena maturazione e le migliori caratteristiche organolettiche compatibili con il vitigno. Le foglie sopra e in corrispondenza dei grappoli inviano i loro zuccheri nei grappoli stessi per la crescita e il deposito, mentre quelli sotto il grappolo mandano gli zuccheri nel tronco e negli altri organi perenni. La produzione di zuccheri è in relazione alla superficie fogliare rivolta verso il sole e di fatto raggiunta dalla luce diretta. In sintesi un vigneto per essere in equilibrio , dopo un inizio di crescita veloce per la formazione di un numero di foglie sufficiente , deve arrestare la sua crescit all'inizio della maturazione dell'uva , allo scopo di non avere competizione fra il grappolo e la gemma apicale del germoglio , perchè la costruzione di nuove foglie sottrae zuccheri al grappolo. continua
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12/12/2008, 22:47 |
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marcello
Iscritto il: 11/11/2008, 0:26 Messaggi: 600 Località: Chiavari(Genova)
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Nel caso di impianto con intervallo fra le piante lungo il filare maggiore dell'ottimale ,(cordone più lungo)si avranno vitigni con un numero più elevato di punti di competizione (grappoli e gemme apicali) : di conseguenza si osserverà una crescita rallentata , con una minore formazione di foglie per ogni germoglio , di conseguenza la maturazione procederà a rilento e cesserà prima di aver raggiunto il potenziale massimo . Per riportare verso la normalità il vigneto il cui sviluppo è insodisfacente rispetto a quello in equilibrio , si dovrà procedere a forti somministrazioni di concimi difficili da dosare e di effetto alquanto aleatorio , e per lo più costosi per materiale e lavoro. Viceversa il mancato equilibrio dovuto a intervalli sul filare minore dell'ottimal( cordone più corto e di conseguenza pochi punti di campetizione) , comporterà un forte sviluppo di vegetazione , con un gran numero di femminelle , e un fogliame ridondante la cui crescita non si arresterà all'invaiatura e continuerà a competere con i grappoli in maturazione . La densità della chiomalungo il filare aumenterà l'ombreggiamento sulla fascia produttiva riducendo ancor più la capacità di portare i frutti a maturazione . Per favorire il regime luminoso e favorire la circolazione dell'aria all'interno della chioma , saranno allora necessari interventi ripetuti di cimatura sopra e ai lati del filare. tali interventi stimoleranno un ulteriore sviluppo delle femminelle , la cui presenza accrescerà ancora la compatezza della chioma e la competizione nei confronti dei grappoli. Il ciclo annuale risulterà più lungo e il risultato sarà un ritardo nel processo di accumulo dei carboidrati nelle bacche e una minore lignificazione dei germogli. In definitiva la mancanza di equilibrio comporterà la necessità di azion correttive che aumenteranno i costi e no sempre permetteranno di raggiungere i risultati attesi. Serve: 1) usare portainnesti più deboli , in mniera di mantenera l'impianto fitto, creare una maggiore competizione radicale e di conseguenza una maggiore esplorazione delle radici nel terreno , con questo si avra la massima utilizzazione delle riserve d'acqua a cui consegue il massimo assorbimento di elementi minerali , che si traduce in maggiori quantitativi di sostanza secca ed enzimi , dai quali dipendono i vari elementi della qualità , inoltre aumenta anche il deposito di zuccheri nell'uva in quanto la maggior competizione radicale arresta l'accrescimento dei germogli prima dell'invaiatura , consentendo alla pianta di utilizzare iglucidi per i grappoli e non per la vegetazione.. 2) lasciare uno spzio sufficiente sopra il cordone permanente , 1,2- 1,5 metri agaranzia della costituzione di una superficie fogliare non limitante i processi accumulativi . 3) lasciar crescere l'erba nei filari. Lportare avanti un vigneto in equilibrio rispetto a altri vigneti nella zona con la stessa cultivar ha portato questi vantaggi 1)anticipo di maturazione di circa 20 giorni. 2) maggiore gradazione alcolica 1,5-2 gradi. 3) risparmio di un terzo di manodopera. 4) uva di migliore qualità. Marcello
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12/12/2008, 23:25 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao Marcello, di nulla per il consiglio, ti ringrazio tanto per averci reso partecipe di questa tua prova, che sono sicuro servirà a molti. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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13/12/2008, 1:40 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10192
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Ciao Marcello, complimenti per la sperimentazione.Voglio approfittare per fare qualche precisazione e chiedere qualche notizia. Le sperimentazioni sono indispensabili per l'iinovazione in agricoltura ma per avere validità hanno bisogno della replicabilità del dato sperimentale ovvero il tuo vigneto-prova andrebbe ripetuto in altro ambiente seppur nella stessa zona(diverso terreno, giacitura,fertilità,esposizione etc). Ci fai sapere se ne sei in possesso sui risultati dell'analisi del terreno?Caratteristiche del terreno?Il tipo di portinnesto utilizzato ed il vitigno? A questo punto propongo anche di spostare la discussione visto che ormai abbiamo parlato di concimazione online in una nuova dal titolo "esperienze di coltivazione in viticoltura" che mi sembra un argomento interessante a cui potrebbero partecipare anche chi è in possesso di una piccola vigna. Che ne dici Francesco? Ciao a tutti
_________________ I
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13/12/2008, 12:53 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao eugenio, la tua proposta mi sembra molto interessante e infatti ho provveduto a creare la nuova discussione, spero che il punto di taglio con la precedente discussione sia a voi gradito. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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13/12/2008, 21:06 |
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marcello
Iscritto il: 11/11/2008, 0:26 Messaggi: 600 Località: Chiavari(Genova)
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Ciao. Si tratta di Albarola e Vermentino . Il Vermentino è un vitigno a uva bianca, diffuso in Liguria , dalla provincia di Imperia a La Spezia, ma anche in presenza di Lucca,Massa Carrara, in Sardegna. Produce bei grappoli gialli ambrati di sapore gradevole, per cui vengono consumati anche come uva da tavola. Di maturazione media. Al momento, nella zona di chiavari è risultato sensibile all'oidio, meno alla peronospera. Convengo che la qualità delle uve è la risultante di molteplici fattori tra cui la cultivar , il clone, le caratteristiche pedo-climatiche,e la tecnica colturale svolgono un ruolo di primo piano , l'utilizzo di un portainnesto anzichè un altro , a parità di altre condizioni è tuttaltro che ininfluente sul risultati finale. , tanto più quando la viticoltura è in condizioni ambientali difficili. IL portainnesto tradizionale per il vermentino è il "rupestris"du lot" , però il "koberr 5bb" ed "S.0.4" si sono confermati valide alyernative. In particolare sembrerebbe da preferire l'uso dell'"S.0.4" che, a paritò di vigore , produttività e accumolo zuccherino nelle bacche rispetto al "Kober 5bb" , induce un quadro acido più energico e quindi favorevole alla produzione di vini bianchi, grazie ad una dotazione superiore di acido tartarico. Nei terreni di maggiore fertilità e disponibilità idrica più favorevoli e in presenza di potature che non tengono conto dell'equilibrio questi portainnesti sono sconsigliabili , perchè possono indurre una fertilità troppo elevata con conseguente penalizzazione di zuccheri . In questo caso la superiore dotazione tartarica delle uve su "420A" potrebbe far preferire questo. Marcello
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14/12/2008, 19:59 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10192
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La mia sarà una deformazione professionale ma riporto comunque anche esperienze sperimentali http://venetoagricoltura.regione.veneto ... igneto.pdfciao
_________________ I
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15/12/2008, 0:36 |
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