Dopo aver estirpato piante malate, come "risano" il terreno?
22/07/2016, 19:47
Ho un piccolo terreno dove ho piantato diverse specie. In origine avevo piantato dei terebinti perchè volevo tentare l'innesto del pistacchio. A seguire ho piantato un pistacchio innestato e due da seme, due piante di noci pecan, due piante di asimina triloba e una di feijoa. Quest'anno improvvisamente il pistacchio è appassito e le foglie si sono seccate e metà pianta anche, in seguito ha messo nuovi getti ma nel giro di due settimane, nonostante l'applicazione preventivo/curativa con apposito fungicida registrato per il pistacchio, le foglie sono appassite di nuovo. Anche i terebinti hanno avuto sintomi simili ma meno evidenti. Da una piccola ricerca pare si tratti di botryosphaeria dothidea. Dato che il mio obiettivo era innestare i terebinti e dato che l'unica pianta cavia di pistacchio è andata ho deciso per prevenzione di eliminare quasi tutte le piante. Ho cercato di eliminare tutte le foglie da terra e brucerò le piante appena possibile (che in ogni modo ho tolto dal terreno). Prima dell'inizio dell'inverno toglierò le parti rimaste con una vangatrice, in seguito farò dei buchi e metterò della calce. A primavera vorrei mettere al loro posto altre piante di altre specie (guava e feijoa). Cos'altro potrei fare per evitare che il patogeno si diffonda?
Re: Dopo aver estirpato piante malate, come "risano" il terr
22/07/2016, 21:43
comunque, più in generale, il terreno secondo me è pieno di patogeni. Ogni anno mio padre coltiva ortaggi e noto che le piante si ammalano sempre, in particolare i pomodori. Quest'anno ho seminato io dei cocomeri e da qualche settimana hanno delle macchie e probabilmente è peronospora. Tutto intorno è pieno di vigne che vengono naturalmente trattate per evitare malattie che altrimenti attaccherebbero le viti. C'è un modo per cercare di "bonificare" il terreno?