Olio bianco, o. minerale leggero, o. paraffico, o. di vaselina sono praticamente sinonimi. Sono ottenuti per distillazione dal petrolio e contengono prevalentemente idrocarburi saturi (a catena relativamente corta) e alifatici.
Una volta esistevano olii 'pesanti': l'olio antracenico a elevata percentuale di idrocarburi insaturi, e l'olio giallo che era un mix di antracenico e dinitro-orto-cresolo (un potente insetticida di contatto), ma nel tempo revocati in quanto a rischio cancerogeno.
La purezza, o per meglio dire la prevalenza di idrocarburi saturi conferisce all'olio maggiore tollerabilità per la pianta, per contro la prevalenza di insaturi li rende più efficaci come insetticidi. Tale purezza è data dal grado di insulfonabilità (UR = residuo insulfonabile), ossia l'insolubilità in acido solforico: un UR pari a 95% significa che solo il residuo 5% dell'olio è dato da idrocarburi insaturi.
Nella Scheda di Sicurezza è indicato il tipo di olio, e in quello che hai nominato è olio di vaselina (CAS 8042-47-5, ovvero olio paraffinico); l'80% indica la percentuale di olio nella miscela (nel tuo caso emulsione olio/acqua), ma la formulazione può contenere oltre a diluenti anche coadiuvanti quali tensioattivi in funzione bagnanti/adesivanti.
Riguardo l'uso non professionale dipende in questo caso dal confezionamento: per uso hobbistico la confezione deve essere inferiore al litro ed è designata dalla sigla PFnPE (prodotto fitosanitario non professionale piante edibili).
L'olio bianco agisce creando una pellicola che ottura gli spiracoli respiratori degli insetti e in conseguenza li uccide essenzialmente per asfissia, e quindi ha una spettro d'azione biocida generalistico verso i piccoli artropodi (insetti, acari).
L'etichettatura discende da una autorizzazione del Ministero della Salute a fronte di un dossier molto corposo di prove di laboratorio e di campo prodotte dal detentore del marchio che chiede l'immissione al commercio, dunque ci possono essere variazioni non dipendenti dalla modalità di azione del prodotto ma appunto derivanti per quali colture e avverso quali parassiti è stato testato secondo le procedure richieste per la registrazione ministeriale (idem per l'intervallo di sicurezza). Ovviamente c'è poi un aspetto pubblicitario che non riguarda strettamente le proprietà e la registrazione del prodotto.
Dei due che hai nominato il primo fu registrato nel 2011 e non ci sono invece informazioni tossicologiche, il secondo è un narrow-range (un particolare processo di distillazione) con DL50 su ratto pari a 4300 mg/kg, etichettato nel 2022 (nella SdS di quest'ultimo al 05-05-2022 peraltro io vedo l'icona di pericolo accanto alla sostanza attiva). Potrebbe essere questa la spiegazione. Peraltro il primo ha olio CAS 8042-47-5, il secondo CAS 97862-82-3 e contiene coadiuvanti.
Altro non ti so dire; la registrazione dei prodotti fitosanitari è materia alquanto complicata e non mi ci sono mai tuffato fino in fondo .