piotre ha scritto:Ciao fagus il tuo e' davvero un bel quesito.Comunque mi sembra che neanche il ciliegio sia di provenienza europea.Anche a me piacerebbe saperne di piu.Spero che qualcuno risponda all'appello.
Alla buon ora.. come si suol dire, faccio una breve aggiunta alla discussione poichè sono riuscito a reperire con il tempo (ahimè di libero ben poco) altre informazioni: tramite campioni fossili di pollini nocioli e vari resti vegetali "mummificati" grazie a svariati processi diversi si è potuto smentire alcune tra le teorie dell'origine ALLOCTONA di alcune piante, ad esempio il castagno, ritenuto una delle numerose importazioni di greci e romani (vedi il cipresso e l'ulivo) direttamente dal mar nero, in realtà il castagno (con il faggio e relative piante dai medesimi gusti climatici) regnavano degnamente su tutta l'italia dal cenozoico, i famosi frutti dei bistrattati "cacciatori-raccoglietori" invece erano i tipici frutti del sottobosco si, già elencati, ma anche cornioli, prugnoli, noccioli, viti (ma non noci ad esempio) ginepri e una valanga di foglie/radici di piante che oggi dire che sono state dimenticate è usare un eufemismo, pensare che persino piante come l'abete rosso era sinonimo di cibo e trall'altro, molto salutare proprio d'inverno quando cresceva il consumo di carne in sfavore di frutta e vegetali e pini (specialmente i silvestri) e gli abeti erano un'ottima fonte di vitamine varie, la C soprattutto, poi ho letto che l'associazione cereali -> agricoltura è piuttosto fuorviante, in realtà cereali selvatici dei generi.. typha, brachipodium e sparganium in particolare erano una ingente fonte di nutrimento reperibile molto facilmente un pò ovunque, oltre al fatto che gli antenati dei cereali/frumento più comuni oggi, il grano ed il farro selvatici in primis, venivano colti dove nascevano spontaneamente e se la pecca principale per il processo di panificazione era il fatto che una spiga conteneva un decimo dei semi di una spiga di oggi, i pregi erano molti altri, tra cui uno curioso che non immaginavo proprio, contenevano una percentuale di glutine davvero molto, molto basso!
La sintesi è: molte colture attuali non c'erano è vero, ma le fonti della "raccolta" allora erano molte altre, tutt'ora esistenti ma soppiantate e infruite (e soprattutto oggi probabilmente infruibili).
Se qualcuno ha appreso altro, o ha delle curiosità..
stay tuned