Vite, olivo, alberi da frutto: tecniche colturali, avversità, produzioni, potatura, propagazione e consigli
16/04/2009, 17:13
Avendo acquisato un piccolo terreno contenente alcune piante di olivo (20 alberi di circa 40 anni) vorrei frequentare un corso di potatura/olivicoltura, qualcuno sà indicarmi se ne esistono in Lombardia o in regioni limitrofe?? grazie
19/04/2009, 20:18
ciao
guarda il sito
www.asspo.it sicuramente troverai infromazioni utili
21/04/2009, 17:03
Alghero13; Ho letto il tuo problema, se mi fai recapitare il tuo indirizzo email ti spedisco un manualetto da me scritto sull'ulivo online.
22/04/2009, 13:29
dopa ha scritto:Alghero13; Ho letto il tuo problema, se mi fai recapitare il tuo indirizzo email ti spedisco un manualetto da me scritto sull'ulivo online.
Ti tingrazio molto ma di manuali teorici ne ho letti molti, vorrei imparare un pò di "pratica", grazie ancora
22/04/2009, 16:41
alghero 13 il mio è teorico pratico,ti insegna come si fa.
24/04/2009, 16:02
Ti mando un capitolo del mio manuale se ti piace ti mando il resto.ciao dopa
Carie o lupa
La carie o lupa, come si vuol chiamare, è una malattia fungina dell’ulivo, che attacca le parti verdi della impalcatura dell’albero, come accennavo prima, questa malattia è provocata da residui di terra e squame di corteccia e batteri chiusi ermeticamente all’interno della struttura dell’albero. Di fatto quando si provocano tagli all’albero, questi tagli per metà del loro diametro si perdono e si disidratano provocando spaccature. All’interno delle stesse entra acqua trasportando all’interno terreno e squame di corteccia contenente batteri fungini, nel ciocco, invece, tali terre e squame vengono racchiuse da due ovuli o correnti
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ermeticamente, provocando carie.
Il fatto di cosa avviene non lo so, ma so che se questi due correnti non si chiudono ed entra acqua e terra a contatto con la corteccia, questa emette radici e non carie, perciò indicavo un porta innesto che è privo di ovuli, o quasi inesistenti, e queste caratteristiche genetiche resistono e si notano osservando vecchi alberi.
Come si nota un attacco di carie
Le correnti dell’albero ogni anno rinnovano la corteccia, cioè, la parte esterna, tanto che ad occhio nudo si vede che ogni anno un sottilissimo strato di corteccia viene eliminato sotto forma di epidermide formando quelle che ho chiamato squame, sotto questo sottile strato di corteccia fuoriesce un altro sottile strato di colore più verde, e questo sta a dimostrare che la corteccia si è rinnovata, cioè è cresciuta. Quando avvengono attacchi di carie, i quali avvengono tra due correnti, tra l’una e l’altra corrente si creano delle conche e dei canali specie
al ciocco, significa che in questi punti la corteccia non si è rinnovata e assuma un colore nero, può dipendere o da
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una corrente interrotta da un taglio o da un attacco di carie (vedi foto).
Attacco di carie che si vede ad occhio nudo.
quando in queste conche si chiudono ermeticamente squame e terra si crea carie, la corrente attaccata non si rinnova più, e questo avviene ai margini delle due correnti. Le quali sono costituite da due radici, l’attacco non avviene in eguale misura alle due correnti, ma in misura dove il male si sviluppa. La corrente più attaccata a quel punto un po’ sotto e un po’ sopra si creano dei canali, perché la corrente a quel punto non si è rinnovata. Questo fenomeno si nota guardando il ciocco e tutta la sua struttura dell’impalcatura. Si notano canali, conche dappertutto. Ora guardando in questi canali e in queste conche, e guardando in generale la struttura dell’impalcatura si nota dove non è avvenuto il rinnovo della corteccia, cioè, l’epidermide non è stato eliminato, e allora con la punta dell’accetta si screpola la corteccia senza arrecare tanto danno alle correnti, basta vedere tra corteccia e legno il cambio se risulta di un
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colore rossiccio. Significa, che quella corrente è stata attaccata da carie, e allora vedere un po’ più sotto o un po’ più su l’attacco. Non aspettare che l’attacco si aggravi da far defogliare l’albero, a quel punto significa perdere due anni di raccolto, quando l’albero è defogliato è più facile trovare la carie dove è stato attaccato l’albero. Basta seguire la corrente che porta la linfa a quella branca e si noterà nel corso della stessa un punto dove non si è rinnovata la corteccia, e allora, sempre con la punta dell’accetta sollevare la corteccia, dove si vede quel colore rossiccio al livello del cambio vedere un po’ più sotto o un po’ più su per notare l’attacco. Con questo metodo è facile trovare la carie, e quando l’operaio lo applicherà sarà capace di vederlo senza usare l’accetta, come faccio io, che la maggior parte degli attacchi li noto guardando la struttura dell’albero. Inoltre con questo metodo non si rischia di lasciare la carie vicino l’albero senza essere notata, specialmente quando l’albero è defogliato e l’operaio diventerà conoscitore del corso delle correnti, che è facile notare, basta seguire quei canali che ho accennato, e le spaccature del rinnovo della corteccia, si noterà qual è la corrente attaccata. Un altro accorgimento che ho notato per vedere l’attacco di carie mi è venuto per caso: nel mese di settembre quando le olive cominciano a maturare e l’albero ha qualche attacco di carie le olive cadono a terra. Questo problema di cercare la carie è stato il problema che più mi ha impegnato per perfezionare questa ricerca. Ho letto e sentito parecchie fesserie su questo argomento, dal dottor
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Raffaele Pastore ed altri che indicavano che per cercare la carie bisognava andare a tendoni, battendo il tronco dove si sentiva un suono vuoto, bisognava osservare. Poi altre più grosse fesserie da far ritenere il problema così grave da rinunciare a curare l’albero. Penso che questi hanno scritto per sentito dire, come io ho sentito dire altre fesserie, come per esempio che se l’albero era defogliato la chioma, la carie doveva cercarsi nel ciocco, se invece era defogliata un branca pendice si doveva cercare sopra nel tronco, il guaio è che ancora adesso si insiste a sostenere tali cose, da potatori che esercitano il mestiere. Più grave ancora è di come hanno impostato il problema di eseguire l’operazione per togliere la carie.
Come togliere la carie
Certo, stare a sentire il dr. Raffaele Pastore, che parla di operai coscienziosi e di altri che dicono che per asportare la carie bisogna operare tagliando alle volte legname vivo e di come si usa attualmente ancora, che per fare questa operazioni si tagliano parecchie correnti arrecando all’albero danno e non beneficio. Invece il problema è di una semplicità da non destare eccessiva preoccupazione. Quando si è notato l’attacco basta operare liberando le correnti e cioè tagliare solo la parte rossiccia attaccata, facendo uscire la carie in modo da dare aria e far asciugare quella carie che sta all’interno, e basta senza tagliare del vivo.
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Questa operazione va fatta con l’accetta. Se si possiede una motosega, basta con la lama fare un foro per dare aria e liberare le correnti ai margini della corteccia