Letame e stallatico pellettato sono cose assai diverse. Il primo, se prendiamo a riferimento quello bovino da allevamenti tradizionali cioè un mix calpestato e fermentato di deiezioni e paglia, è fatto prevalentemente di acqua e per circa un 16% di sostanza organica, che è la parte che conta, non solo e non tanto come apporto di nutrienti (siamo a valori dello zero e virgola... %; quello avicolo invece è decisamente il più ricco di macroelementi), ma come ammendante in grado di sviluppare humus con tutti i benefici che ne conseguono. E proprio qui sta la differenza, sia con i pellettati, che sono da considerarsi sostanzialmente dei concimi, sia con i liquami delle stalle moderne che di sostanza vegetale non ne contengono.
Indicativamente su fruttiferi in produzione - condotti a livello famigliare - si suggerisce di intervenire ogni 4-5 anni con 250-350 quintali per ettaro (tenendo però conto dell'apporto di altri fertilizzanti). In ogni caso con il letame, specie quello bovino, è difficile sbagliare per eccesso.
Esistono in commercio tuttavia stallatici pellettati arricchiti di acidi umici e fulvici e flora batterica (ovviamente dichiarata non patogena) e perciò presentati come equivalenti, in quanto a capacità umiche, a quelli tradizionali da animali allevati su lettiera di paglia.
daniroma83 ha scritto:Purtroppo per motivi di vicinato non posso usare il letame. Spero che lo stallatico pellettato vada bene lo stesso
A prescindere dallo stallatico, potresti mettere in un angolo del giardino una compostiera - il compost, se gestito in modo corretto, non fa cattivi odori e potresti sia riciclare che produrre un concime naturale fai da te