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castagni 
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27/10/2013, 12:35
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ma crescono a 60 Metri di altitudine o sono a rischi malattie? :roll:

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27/10/2013, 15:12
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JeanGabin ha scritto:
ma crescono a 60 Metri di altitudine o sono a rischi malattie? :roll:

io ho piantato alcuni castagni a 50 sul livello del mare, devo dirti che all'inizio crescono forti e vigorosi, dopo qualche anno che li hai in primavera di punto in bianco perdono le foglie, poi l'anno dopo le rimettono e le riperdono, in circa 4/5 anni da quando li hai messi a dimora seccano definitivamente. Nono so se è una malattia o un parassita,questo è ciò che è successo a me, potrebbe essere una coincidenza ma quelli che ho a 500 metri di altitudine non hanno problemi di questo tipo.


27/10/2013, 18:15
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Il castagno purtroppo è una pianta molto delicata e suscettibile a gravissime malattie. Se danno sintomi come la perdita delle foglie potrebbero essere affetti da cancro corticale o mal dell'inchiostro, o venire defogliati dal cinipide.
Inoltre il castagno è acidofilo e nei terreni calcarei o in quelli in cui la flora fungina simbionte stenta a sivilupparsi deperisce e muore, anche perchè più suscettibile alle malattie succitate. Pur essendo una pianta montano-collinare può vivere tranquillamente a bassa quota, anche nelle regioni più calde, soprattutto se non gli si fa mancare l'acqua.
Qui in Sardegna ne ho visto un bellissimo esemplare a pochi metri dal mare, carico di ricci e a fianco un banano con i caschi!
Per evitare le malattie oltre ad evitare le esposizioni sfavorevoli e pratiche colturali poco corrette bisognerebbe scegliere cultivar resistenti, come la Bouche de Bètizac.
Peccato che in Italia e in Europa in generale, non si stia facendo nulla per il miglioramento genetico del castagno, in molte zone (come in Sardegna) la situazione fitosanitaria dei castagneti è allarmante.


28/10/2013, 0:10
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28/10/2013, 0:19
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La perdita delle foglie NON rappresenta un sintomo dovuto ne' al cancro corticale... ne' al mal d'inchiostro ...ne tantomeno ad un attaco da Cinipide...Ovviamente se la pianta muore a seguito di queste problematiche è normale che le foglie cadono ;) ...I castagni possono tranquillamente svilupparsi a basse altitudini...l'importante è la presenza di un terreno acido...Per quanto riguarda la varieta' Bouche di Betizac è resistente SOLO al'attacco de Cinipide(non è poco)...ma sicuramente non rappresenta la panacea di tutti i mali... ;) ...anzi per alcune malattie fugine è piu' suscettibile di altre varieta'...inoltre NON rappresenta assolutamente una varieta' impollinatrice come invece alcuni vivaisti sostengono...la produzione è nettamente inferiore rispetto alle varieta' nostrane(nn attaccate da Cinipide)... .
mazza59 ha scritto:
ho appena reperito delle belle piante di castagno in vaso e vorrei sapere a che distanza devono essere piantate una dall'altra per favorirne poi l'impollinazione sono di 4 varietà ossia castagna comune tipica delle nostre zone,marroni,castagna di avellino e bouche de betizac la quale mi hanno detto sia abbastanza resistente al cinipide.tutte sono alte più di 3mt e hanno trè anni quando inizieranno a fruttificare?e a che età danno una cospicua quantità di castagne?
Anche se non è chiara la varieta' impollinatrice che intendi piantare(forse è una varieta' di Marrone),tieni presenti che gli impollinatori devono rappresentare il 15-20% del totale..quindi in pratica in un nuovo impianto...ogni 3-4 piante c'è bisogno dell'impollinatore...(nei vechi impianti le distanze sono nettamente maggiori e l'impollinazione in genere è garantita dai castagni selvatici)Per quanto riguarda il sesto d'impianto ..per i castagni tipici della tua zona sicuramente qualche tuo compaesano ti potra' consigliare... per la Bouche de Betizac il sesto d'impianto NON è 10x10 ma a causa delle ridotte dimensioni della chioma è...7x7...Per la castagna di Avellino bisognerebbe capire di che cultivar si tratta...anche perche' la castagna di Avellino non esiste...in genere il sesto d'impianto per le varieta' Irpine puo' essere 8x8 ..10x10 ma anche 8x10 o 8x12.. Considerazione personale...:Sostitire le varieta' di castagno autoctone con ibridi eurogiapponesi(tipo la Bouche de Betizac) oltre che rappresentare un offesa ai nostri nonni che hanno buttato il sangue per far si che in ogni zona d'Italia si sviluppasse una determinata varieta' con caratteristtiche uniche ...creerebbe un grave danno economico...pensate se un giorno non esisterebbero piu ad es. i Marroni di Marradi...c'è gente che veramente ha dedicato la propria vita a far si che venissero riconosciuti Marchi tipo la D.O.P ..D.O.C o IGP...castagne e marroni la cui qualita' è riconosciuta a livello mondiale andrebbero a farsi benedire..la tipicita' verrebe meno...e sostituiti poi da che cosa?..una domanda ..ma le avete assaggiate le Bouche de Betizac?..io si...hanno un sapore insignificante..

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28/10/2013, 19:56
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Scusa taurino, io non abito in zona di castagni, ma di piante ce ne sono anche da me (coltivate). Effettivamente non ho avuto modo di osservare i sintomi di tali malattie se non sulla rete (o perlomeno ho scambiato un disseccamento causato da altri fattori per una di quelle malattie), ma ho visto molte altre zone nella mia regione in cui i castagni sono morti uno dopo l'altro ed oggi è rimasto solo qualche sparuto superstite.
Gli americani, per salvare la loro specie C.dentata stanno facendo di tutto, e anche se il nuovo castagno che verrà fuori non sarà del tutto puro, ma avrà DNA asiatico, il problema sarà di gran lunga inferiore rispetto alla perdita totale di quella specie.
Forse a me la situazione del castagno in Italia è sembrata più grave di ciò che in realtà è, ovviamente se non si teme per lo stato sanitario delle piante è sempre meglio optare per le varietà tradizionali.


28/10/2013, 23:18
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Ciao Taurino fino agli anni 50 nella mia zona mt680slm la popolazione curava molto i castagneti dai quali traeva un piccolo reddito da quel periodo in poi tutto allo sfascio,coseguenze:trascuratezza dei castagneti con morte di grosse piante dalle quali si sono poi sviluppati polloni cresciuti in cespi cospicui dando origine a dei castagneti di castagne selvatiche piccole,rachitiche di scarsa qualità.Io ho piantato queste diverse varietà allo scopo di avere dei produttori di innesti avendo già reperito ed invasato dei bei castagnetti selvatici.
Ora concordo su quello che tù dici riguardo ciò che è stato fatto dai nostri nonni e lasciato poi nell'oblio dai nostri padri e penso che questo tuo pensiero mi porterà la prossima primavera in Selva località così chiamata da noi dove dimorano tutt'oggi alcune vecchie piante di marroni e di rossere(non sò che varietà sia ma noi le chiamiamo così)per prendere le gemme che mi serviranno per l'innesto.
quale tipo di innesto mi consigli?


30/10/2013, 14:54
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Ottimo ottimo ottimo :D ..non posso che ribadire il tuo stesso concetto... :D ...Anche se a discapito di una maggiore pezzatura e produzione ..recuperare e diffondere varieta' locali è una gran cosa...la tipicita' va preservata.. ;) .Per quanto riguarda le altre varieta' il discorso è piu' ampio è complesso...Premesso che ogni castanicoltore è convinto che la varieta' delle proprie castagne sia la migliore...non fara' altro che consigliarti la varieta' tipica della sua zona... :D ..Tieni presente che non è detto che una cultivar che in una determinata zona sia molto produttiva dia gli stessi risultati in un altra zona...dipende molto dall'altitudine...esposizione ...tipo di terreno...acidita' del terreno etc...Comunque in genere la varieta' da impiantare dipende dalla destinazione d'uso che a sua volta dipende dalle esigenze di mercato...se il tuo obbiettivo principale è avere castagne da destinare alla produzione di Marron glace' la scelta ricadra' in preponderanza su varieta' di Marroni..se invece la destinazione finale sara' l'ottenimento di un prodotto secco per la produzione di farine loa scelta ricadra' su alcune varieta'di castagne..In 2 parole ...nulla da obiettare sulle varieta' che hai scelto... ;)

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30/10/2013, 18:48
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Per quanto riguarda l'areale di coltivazione posso dire che da me a 500 m.s.l.m. i castagni selvatici stanno morendo.


05/11/2013, 23:21
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