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valrm
Iscritto il: 21/04/2018, 22:30 Messaggi: 12 Località: Lazio
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Buonasera a tutti, volevo informazioni sulla lotta al Capnodis. Ho alcuni giovani alberelli "infestati" da questo insetto, con i classici segni (caduta di foglie, presenza di resina, lesioni sui rametti..). Per ora mi sono limitato ad asportare gli esemplari adulti. Ho letto su internet di mettere delle reti molto fitte all'inizio del tronco e di rendere la terra più umida con pacciamatura e frequenti annaffiature.. qualcuno ha qualche altra idea / suggerimento? Oltretutto vorrei capire quanto è grave l'attacco, come si può valutare? grazie a tutti!
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09/09/2018, 21:57 |
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valrm
Iscritto il: 21/04/2018, 22:30 Messaggi: 12 Località: Lazio
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allego delle foto..
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09/09/2018, 22:08 |
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hyspanico
Iscritto il: 17/01/2014, 20:06 Messaggi: 1012 Località: Oristano
Formazione: Perito Elettrotecnico
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Per il capnodio, autentico flagello per le drupacee, oltre a quello che già hai menzionato tu, l' unica cosa è tenere le piante quanto più floride possibile; l'insetto attacca soprattutto ciò che è in deperimento. Quindi far sparire alberi moribondi è la prima cosa da fare.
_________________ virtute siderum tenus
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09/09/2018, 22:21 |
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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2585 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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Le indicazioni che hai trovato tengono conto della biologia del buprestide la cui femmina depone le uova a mezzo metro o meno dalla base delle piante, nel periodo che va da maggio-giugno a tutto settembre: la schiusa, che avviene dopo 10-12 gg, è sfavorita dall'umidità (il problema in effetti è meno presente nei terreni irrigui) e per ostacolare l'ovodeposizione sono di aiuto pacciamature o reti fitte attorno al piede. Le larve neonate migrano nel terreno portandosi verso l'apparto radicale dove iniziano a scavare. La lotta chimica contro gli adulti è poco redditizia stante la mobilità, la continuità di presenza e la grandezza di questo insetto: viene consigliato spinosad ma in pratica si dovrebbe intervenire per tutta la stagione, dunque per poche piante conviene toglierli a mano visto che si lasciano catturare facilmente e il danno da essi provocato su gemme e germogli non è letale. Le larve invece sono assai pericolose e possono portare a morte una pianta nel giro di 1-2 anni. Contro le larve si può intervenire con EPN (=nematodi entomopatogeni, come Steinernema carpocapae) e ultimamente anche mediante EPF (=funghi entomopatogeni). Gli EPN si inseriscono nel terreno tutto attorno al piede della pianta scavando un piccolo solco o meglio con pali iniettori (professionalmente si mettono in soluzione con chitosano, un elicitore cioè un promotore delle difese delle piante). E' importante il timing e una minima conoscenza nel maneggio di tali prodotti biologici: le somministrazione vanno ripetute per tutto il periodo delle ovodeposizioni a distanza max di due settimane impiegando 1-2 milioni di individui per pianta (il costo è accessibile: il prezzo di una confezione da 50 milioni si aggira intorno ai venti euro). Le misure agronomiche di contenimento delle infestazioni ti sono già state suggerite.
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09/09/2018, 23:55 |
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valrm
Iscritto il: 21/04/2018, 22:30 Messaggi: 12 Località: Lazio
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Buonasera Alessandro grazie per la risposta completa. Un ringraziamento anche ad Hyspanico Ho trovato due prodotti: il Nemastar e il Nemopack SC. Ci sono differenze? Vanno entrambi mescolati col chitosano? Hai sottolineato l'importanza del timing. Cosa intendi? Ti riferisci al periodo dell'anno o al livello dell'infestazione? Ovvero, sono ancora in tempo per trattare? (Con una scatola da 50 milioni potrei coprire 2 / 3 cicli, gli alberi sono pochi... potrei trattare da qui a fine mese ogni 7/10 giorni) Grazie!
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11/09/2018, 22:13 |
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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2585 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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I prodotti sono equivalenti, contengono entrambi Steinernema carpocapasae. Per timing si intende il posizionamento ottimale dei prodotti fitosanitari rispetto al triangolo di malattia 'biologia dell'organismo nocivo/suscettibilità della pianta/condizioni ambientali': è particolarmente importante in insetti che svolgono una o poche generazioni all'anno, e in questo caso in realtà per tutto il periodo delle ovideposizioni, tenendo conto però che sono favorite da temperature di 28-34 °C e una U.R intorno al 65% (sopra cresce progressivamente la mortalità larve /mancata schiusa che è totale quando l'umidità è fosse del 100%; in ogni caso molte larve muoiono visto che sono in grado di spostarsi solo di una quindicina di cm); adesso che è tornato il caldo è molto probabile che gli adulti si accoppino e le femmine depongano (arrivano a deporre anche 50-60 uova al giorno per una somma di circa 600 uova). Detto questo se intendi provare la lotta con i nematodi direi che il programma che hai in mente è pienamente idoneo e comunque ti è utile come esperienza e una prima verifica dei risultati (ovviamente non nell'immediato). Leggi bene le istruzioni su come impiegare questo prodotto biologico per non vanificare la sua efficacia. Non è strettamente necessario miscelare con chitosano (il mix è in protocollo ad es. contro il punteruolo rosso delle palme mediante aspersioni in chioma): l'ho menzionato per completezza di discorso (se lo trovi è un di più).
P.S. Il livello di infestazione in fitoiatria attiene al concetto di severità e per gli insetti in particolare alla soglia economica di danno.
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11/09/2018, 23:27 |
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hyspanico
Iscritto il: 17/01/2014, 20:06 Messaggi: 1012 Località: Oristano
Formazione: Perito Elettrotecnico
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valrm ha scritto: Buonasera Alessandro grazie per la risposta completa. Un ringraziamento anche ad Hyspanico Ho trovato due prodotti: il Nemastar e il Nemopack SC. Ci sono differenze? Vanno entrambi mescolati col chitosano? Hai sottolineato l'importanza del timing. Cosa intendi? Ti riferisci al periodo dell'anno o al livello dell'infestazione? Ovvero, sono ancora in tempo per trattare? (Con una scatola da 50 milioni potrei coprire 2 / 3 cicli, gli alberi sono pochi... potrei trattare da qui a fine mese ogni 7/10 giorni) Grazie! Ho trovato questo documento: https://www.uniba.it/ateneo/facolta/agr ... 210313.pdf. che voglio condividere, una buona lettura ogni tanto fa bene ed aiuta a capire se ciò che si mette in atto è +/- corretto. Chiedo ad Alessandro se è così gentile da spiegarci i grafici del documento sugli interventi a base di spinosad. Cordialmente saluti.
_________________ virtute siderum tenus
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12/09/2018, 8:39 |
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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2585 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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L'indice di Abbott è una formula semplice che consente di valutare l'efficacia di un insetticida al netto di mortalità naturale o dovuta a cause diverse dall'azione insetticida; è una frazione dove al numeratore c'è la differenza tra X percentuale di individui vivi sulla parcella non trattata (testimone) e Y percentuale di vivi su quella trattata, al denominatore X il tutto moltiplicato per 100: ad es. se su testimone si rileva una sopravvivenza pari a 83,8% (+/- 0,8) e su quella trattata 3,6 % (+/- 0,37) si ha come risultato una efficacia del 95.7 (+/- 0,44).
Le tabelle indicano cosa succede quando l'insetto viene a contatto a distanza di uno o più giorni dal trattamento, quindi c'è una stima dell'efficacia nel tempo dell'insetticida: come si vede, più rapidamente avviene il contatto più elevata è la performance della molecola insetticida (cosa facilmente intuibile visto che non c'è in pratica degradazione del prodotto); ad ogni modo nel giro di un paio di settimane, pur con qualche modesta differenza, tutti i prodotti testati hanno fornito risultati più che buoni.
La presentazione è datata 2013 tuttavia l'insetticida azinphos-metile era già stato revocato prima. Il prof. De Lillo attualmente si occupa - forse l'unico in Italia - soprattutto di eriofidi.
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12/09/2018, 21:13 |
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hyspanico
Iscritto il: 17/01/2014, 20:06 Messaggi: 1012 Località: Oristano
Formazione: Perito Elettrotecnico
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Alessandro1944 ha scritto: L'indice di Abbott è una formula semplice che consente di valutare l'efficacia di un insetticida al netto di mortalità naturale o dovuta a cause diverse dall'azione insetticida; è una frazione dove al numeratore c'è la differenza tra X percentuale di individui vivi sulla parcella non trattata (testimone) e Y percentuale di vivi su quella trattata, al denominatore X il tutto moltiplicato per 100: ad es. se su testimone si rileva una sopravvivenza pari a 83,8% (+/- 0,8) e su quella trattata 3,6 % (+/- 0,37) si ha come risultato una efficacia del 95.7 (+/- 0,44).
Le tabelle indicano cosa succede quando l'insetto viene a contatto a distanza di uno o più giorni dal trattamento, quindi c'è una stima dell'efficacia nel tempo dell'insetticida: come si vede, più rapidamente avviene il contatto più elevata è la performance della molecola insetticida (cosa facilmente intuibile visto che non c'è in pratica degradazione del prodotto); ad ogni modo nel giro di un paio di settimane, pur con qualche modesta differenza, tutti i prodotti testati hanno fornito risultati più che buoni.
La presentazione è datata 2013 tuttavia l'insetticida azinphos-metile era già stato revocato prima. Il prof. De Lillo attualmente si occupa - forse l'unico in Italia - soprattutto di eriofidi. Chiaro ed esaustivo come al solito. Grazie Alessandro.
_________________ virtute siderum tenus
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12/09/2018, 21:49 |
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