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cambiamenti climatici e nuovi impianti 
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Iscritto il: 11/03/2020, 11:30
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Non so se questo sia il forum giusto, l'argomento è di quelli che terrà banco per anni, finora i nuovi impianti dovevano affrontare solo l'incertezza dei mercati, adesso le cose si sono fatte un po' piùcomplicate.
Vabbeh, tutti sappiamo che le temperature medie si stanno alzando, da bambino ricordo che si vendemmiava a metà ottobre, adesso vendemmio la terza settimana di settembre (tranne lo scorso che ho posticipato di una settimana perché la maturazione non era ottimale), per i morti si andava ai cimiteri tra campi coperti di brina, ora raccogli le olive in maniche di camicia o in maglietta, l'albero di golden delicious nel mio giardino prosperava e fruttificava, ora vanno in produzione solo le varietà centro meridionali (limoncella, abbondanza, decio), mentre le altre stentano.
Tutto ciò premesso: cosa può cambiare per le specie e le varietà coltivabili a seconda delle latitudini, considerato che sono aumentati anche gli eventi estremi, quindi freddo glaciale improvviso, siccità prolungate, piogge torrenziali e via smadonnando?
E' ancora troppo presto per pensare, chessò, a coltivare avocado a Perugia o palme da olio in Sicilia?
Si stanno già selezionando cultivar in grado di affrontare questa situazione?


12/04/2020, 8:49
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Località: Alta Valle del Tevere
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Quesito molto interessante! Non so se esistono ricerche che contemplino così tanti fattori messi insieme, sarebbero utili per valutare nuovi metodi di coltivazione.
La Sicilia ai tempi dei romani era definita "il granaio di Roma" oggi coltivano con successo frutti esotici.
Tra i rimpianti dei tempi che furono (non hai inserito gli insetti nocivi d'importazione), l'unica speranza che rimane è quella di coltivare arance nel centro Italia.
Attendiamo valutazioni dagli esperti...


12/04/2020, 10:59
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Ragazzi che hanno dei locali in zona mia, birrerie e ristornati, sono associati chimay, nota birra belga. Uno di loro ha una vigna. Conosce il proprietario della chimay e mi ha detto che sta impiantando vigne in Belgio...


12/04/2020, 12:15
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Iscritto il: 11/03/2020, 11:30
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kentarro ha scritto:
Ragazzi che hanno dei locali in zona mia, birrerie e ristornati, sono associati chimay, nota birra belga. Uno di loro ha una vigna. Conosce il proprietario della chimay e mi ha detto che sta impiantando vigne in Belgio...

in occasione della brexit ho scoperto che esiste una limitata produzione di spumante inglese (contenti loro :D ) ultimamente, con l'aumento delle temperature, pare che i vigneti producano in maniera soddisfacente.
Del resto, ricordo che la Groenlandia, prima dell'ultima piccola glaciazione, era chiamata vinland (e estesamente abitata e coltivata)


12/04/2020, 13:50
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Iscritto il: 31/10/2014, 23:11
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Località: San Basile(Cosenza)
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pantagruele ha scritto:
Non so se questo sia il forum giusto, l'argomento è di quelli che terrà banco per anni, finora i nuovi impianti dovevano affrontare solo l'incertezza dei mercati, adesso le cose si sono fatte un po' piùcomplicate.
Vabbeh, tutti sappiamo che le temperature medie si stanno alzando, da bambino ricordo che si vendemmiava a metà ottobre, adesso vendemmio la terza settimana di settembre (tranne lo scorso che ho posticipato di una settimana perché la maturazione non era ottimale), per i morti si andava ai cimiteri tra campi coperti di brina, ora raccogli le olive in maniche di camicia o in maglietta, l'albero di golden delicious nel mio giardino prosperava e fruttificava, ora vanno in produzione solo le varietà centro meridionali (limoncella, abbondanza, decio), mentre le altre stentano.
Tutto ciò premesso: cosa può cambiare per le specie e le varietà coltivabili a seconda delle latitudini, considerato che sono aumentati anche gli eventi estremi, quindi freddo glaciale improvviso, siccità prolungate, piogge torrenziali e via smadonnando?
E' ancora troppo presto per pensare, chessò, a coltivare avocado a Perugia o palme da olio in Sicilia?
Si stanno già selezionando cultivar in grado di affrontare questa situazione?


Ciao, discorso molto interessante il tuo. E' una problematica che prima o poi dovrà essere affrontata seriamente nell'italia del centro-nord.
Io abito in Calabria a quasi 600mt di altitudine, ma nelle zone marine alcuni miei amici coltivano frutti tropicali (avocado, frutto della passione, papaya, dragon fruit, etc etc...), sono frutti che hanno e avranno un buon mercato. Fino a qualche anno fa non esistevano queste coltivazioni.


22/04/2020, 18:58
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