Carissimi, tengo anzitutto a precisare che il mio discorso, non è volto ad infiammare una sorta di "crociata"
"pro" o "contro" la miriade di prodotti che, oramai, a centinaia ci propinano da tempo. E' ovvio che - come accade in ambito medico per noi umani - quando necessari farmaci ed integratori vari, sotto attenta prescrizione medica ovviamente, vanno utilizzati. Il fatto, però, che - spessissimo - gli stessi medici (non tutti, ovviamente, ma buona parte si) per "tagliar corto", invece di prescriverti il vecchio (ma spesso efficace) brodino caldo e qualche giorno di riposo al calduccio, "forti" d'una pletora di sciroppi, pastiglie, supposte, granulari, fiale e chi più ne ha più ne metta, t'imbottiscono di antibiotici, antinfiammatori, mucolitici e compagnia cantante, quando - appunto - i vecchi rimedi della nonna, andrebbero più che bene. Questo, ovviamente, nel caso la patologia da curare - come spesso accade - non richiede d'intervenire massicciamente sull'organismo del paziente.
Facendo le debite proporzioni, è quel che accade pure nel ns. ambito in cui sedicenti "tecnici" (e ne conosco davvero parecchi), "forti" anch'essi di "millemila" prodotti che l'industria offre, invece di utilizzare i vecchi metodi del contadino - spesso - ancor oggi validi e risolutivi, s'affidano ciecamente ad imbottire terreni e colture di tali robe, incuranti che - magari - qualche intervento "meccanico" o "manuale" avrebbe sortito gli stessi effetti, se non migliori.
In parole povere, fitofarmaci, concimi, biostimolatori e compagnia cantante si, ma solo ed esclusivamente quando strettamente necessario, altrimenti se al minimo starnuto, ci prendiamo subito l'Aspirina, lo sciroppo e l'antibiotico, nel giro di poco tempo per andare in giro dovremo sigillarci in una capsula a tenuta stagna. E, per similitudine, le coltivazioni le sigilliamo pure loro
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