Benvenuto a Sassari, Pilot
Misteri? Forse. Solo che io a Sassari ci sono da qualche annetto più di te, quindi qualcuno potrei spiegartelo
1) Sino agli anni ’70 Sassari era circondata da orti, i più estesi della Sardegna: km e km di orti ben coltivati, dei veri gioielli senza soluzione di continuità, attraversati da ruscelli con acqua potabile, di sorgente: un paradiso. Si produceva di tutto, dai finocchi alle lattughe, ai carciofi, ai cavoli. Di tutto. Erano protetti da severi regolamenti comunali: non si poteva costruire niente, neanche una casetta (si lasciavano solo quelle d’epoca). La categoria degli ortolani era una delle più importanti della città. La produzione non solo bastava per la città, ma veniva esportata in tutta la Sardegna e anche in continente. Sai cosa c’è ora? La cosiddetta “Zona Industriale”, che più che altro è una zona commerciale, insomma: “Predda Niedda”, Km e Km di cemento!
2) Pesce sardo: è vero, per essercene ce n’è. Porto Torres ha una flotta peschereccia abbastanza importante, la seconda dopo Cagliari e un tempo era ancora maggiore. Ma i pescherecci si limitano a pescare sottocosta: partono la sera notte e tornano la mattina presto: parte del pescato va in continente. Quello che rimane lo vendono a prezzi alti, quindi, per la logica del mercato, arriva pesce da altre parti: costa meno. Per fari un esempio: le triglie del Golfo dell’Asinara, costano normalmente intorno ai 22,00 Euro. Però non generalizziamo: le sardine, i pisari (= sgombri) e altro pesce del Golfo lo puoi trovare per molto meno, diciamo mediamente 6 euro. Poi pesce di prima, ma di allevamento, come le spigole, con costi abbastanza buoni, lo produciamo in abbondanza anche in sardegna. Le cozze di Chioggia io non le ho mai viste. Quelle più famose sono quelle di Olbia, ma secondo me non sono più come un tempo. Poi sempre sarde, ci sono anche quelle di Tortolì (mi sembra) e soprattutto quelle di Arborea che, a mio parere, sono le migliori. E poi ne arrivano anche dalla Spagna, le più grandi e molto buone. I Cannolicchi qua è vietato raccoglierli, perché per prenderli si deve distruggere la roccia.
3) Lumache, monzette e altri tipi, vengono dall’Africa, perché qua la richiesta è forte e il loro abitat è sempre più ristretto dalla antropizzazione.
4) Porcini ( e tanti altri funghi, compresi i gli “ovuli reali”)): non si vendono perché non c’è tradizione. Vengono dal continente con i camper e ne prendono quantità enormi e se le portano via. Qua è difficile trovarne nei negozi, appunto perché non c’è tradizione, ma i raccoglitori Sardi ci sono, solo che non ne prendono a camionate, ama solo il tanto che basta per qualche pranzo. Ma non mi chiedere dove, perché non te lo dico
5) Infine le Amarene: a Sassari (come in altre zone della Sardegna) ci sono, ma nei giardini (non in tutti!), non ne vendono perché la gente preferisce comprare le ciliegie, quindi non hanno mercato. Un tempo a Sassari si producevano moltissime mele:
Miali e
Appiu, le famosissime “
mele sassaresi”: quando(sino agli anni '70) in Autunno si passava nei vicoli della Sassari medievale, allora centro della città, si sentiva dappertutto un profumo di mele: in ogni via ce n’erano magazzini pieni. Adesso, le puoi trovare nei negozi (a suo tempo) ma, a parte che costano molto, non sono più grandi e belle come quelle di una volta.
Spero di aver spiegato la tua “meraviglia”. In effetti noi potremmo essere del tutto auto sufficiente, se fossimo governati diversamente … bè, è meglio che mi fermi qui!
Saluti
Pedru