Non è facile rispondere, perché le informazioni che ci dai sono insufficienti e poi perché ci vorrebbe un manuale di viticoltura
In breve si può dire che
la malattia della foglia che hai mandato, dovrebbe essere proprio l'
eriofide, come dice Teresa. Si tratta di una specie di piccolo acari, che producono una bollosità su alcune foglie ma non danneggiano assolutamente la pianta. Quello che è strano è che, nel periodo attuale, credo che sia ancora presto per aversi quel tipo di infestazione.
La
peronospora invece è dovuta a funghi microscopici, e si manifesta tipicamente con macchie più o meno grandi sulle foglie (dette "a macchia d'olio") mi sembra ancora presto che si manifesti. Comunque, senza vedere almeno qualche foto è impossibile dire di che cosa si tratti.
Ipotizzando che si tratti di peronospora, devi trattare, come prevenzione (vedi regola del "3-3-3"), con prodotti a base di rame: ossicloruro di rame, solfato di rame, poltiglia bordolese ecc. (Lo zolfo per la peronospora è come l'acqua fresca e se ne ride
) tutti considerati "biologici". Parlare di "verderame" è improprio, perché il "verderame" è l'ossido di rame che, fra l'altro, non credo si trovi facilmente in commercio; oppure con prodotti di sintesi "sistemici", di solito più costosi e "non biologici" ma in grado di contrastare la malattia già in atto. Però un solo trattamento non basta: devi continuare per tutta la stagione, finché l'uva non comincia a cambiare colore ("invaiatura"), con un trattamento mediamente ogni 7 giorni.
Se invece si trattasse di
oidio, dovresti trattare con zolfo. Meglio "zolfo solubile", da sciogliere nell'acqua (come gli altri rimedi citati per la peronospora) e spruzzare sui grappolini e sulle foglie. Anche in questo caso un trattamento non basta, ma devi continuare a trattare per tutta la stagione, ad intervalli più o meno ravvicinati a seconda della aggressività del parassita, anche dopo l'invaiatura