Se si tratta di coccinella arlecchino, ecco alcuni concetti estratti da Wikipedia:
"In Italia, le prime segnalazioni di coccinella arlecchino allo stato libero risalgono al 2006, quando furono trovati alcuni esemplari di Harmonia axyridis nelle aree verdi di Torino. L’anno successivo sono arrivate le segnalazioni dalla Lombardia, e nel 2008 la coccinella arlecchino è stata ritrovata anche in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria. Al 2010 risalgono invece le prime segnalazioni in Toscana, dove pare che, per ora, l'espansione di questo coleottero si sia fermata. Dannosità [modifica]
Nell'ecosistema La coccinella arlecchino è un predatore molto attivo di afidi, cocciniglie, larve di coccinella, neurotteri, ditteri sirfidi e numerosi altri insetti e coleotteri. La sua pericolosità per l’ecosistema sta nel fatto che questo tipo di coccinella riesce facilmente a debellare le specie afidifaghe autoctone e a sostituirsi completamente ad esse. In agricoltura La coccinella arlecchino è particolarmente pericolosa per i vitigni. In estate, ma soprattutto in prossimità della vendemmia, essa tende infatti a rifugiarsi all’interno di grappoli grossi e compatti, e a rilasciare la sua emolinfa dalle articolazioni femorotibiali (tramite un processo definito autoemorrea). La sua emolinfa contiene sostanze aromatiche come le metossipirazine, che hanno odore sgradevole e nauseabondo, e che se presenti nel mosto alterano fortemente il sapore e l’odore del vino. Nelle aree urbane Durante lo svernamento, la coccinella arlecchino si trasferisce dai vitigni agli edifici urbani, aggregandosi in nutriti gruppi e penetrando all’interno delle abitazioni umane. Se presenti all’interno dei muri degli edifici, le coccinelle continuano a rilasciare la loro emolinfa, che in questo caso genera vistose macchie sulle pareti esterne delle abitazioni. Se invece si rifugiano all’interno dei mobili, le coccinelle danneggiano l’arredo, le tende e gli abiti. Inoltre, l’emolinfa della coccinella arlecchino contiene sostanze allergene come l’Hara 1 e 2, che in soggetti sensibili possono provocare rinite, asma, congiuntivite e orticaria."
http://it.wikipedia.org/wiki/Pyrrhocoris_apterus Si chiama Pyrrhocoris apterus, è fitofago si nutre di linfa ma nn crea grossi danni, puoi stare tranquillo, ho un pezzo di terra incolto dove ogni anno ce ne sono migliaia su tutte le piante di malva e le piante non subiscono danni. Ciao
Ciao,scusatemi ma ha ragione pedru impossibile confondere un carabiniere con una coccinella,infatti sono arrivato fino qui perchè la Pyrrhocoris apterus mi ha letteralmente mangiato tutti i boccioli della alcea rosea. ciao