Mi raccomando manteniamo il discorso solo su aspetti agrari.
Prima di tutto devi essere sicuro sull'origine di questi semi.
Le autorizzazioni servono anche per evitare i problemi che dicevamo prima.
Assolutamente io eviterei di seminarla in un luogo nascosto, sicuramente porterebbe a pensare a una coltivazione di tipo illegale.
E anche se parliamo di una specie in tutto e per tutto legale, visto le analogie, si può incorrere su problemi di tipo penale, che verrebbero risolti con un'analisi, ma si deve dimostrare la buona fede e che la coltivazione era per fini agrari.
Praticamente però non è permessa la coltivazione di poche piante e al di fuori delle produzioni agrarie.
Visto l'interesse che avete e la collaborazione del professore fate le cose per bene, coltivatela a scuola, magari con la collaborazione dell'assocanapa, quindi autorizzati a fini sperimenatli e con tanto di denuncia alle forze dell'ordine.
Il discorso è molto serio è ha regole ben precise
Dal sito assocanapa:
http://www.assocanapa.it/panels/panel_06.phpLA COLTIVAZIONE DELLA CANAPA INDUSTRIALE E’ LEGALE IN ITALIA DAL 1998
Dalla stagione agraria 1998 la coltivazione della canapa è consentita in Italia per gli agricoltori, nel rispetto delle seguenti condizioni:
•la coltivazione deve essere inserita nella denuncia PAC
•deve essere seminata canapa di una cultivar compresa nell’elenco europeo delle varietà con tenore di THC inferiore allo 0,2%, certificata dal cartellino rilasciato dall’ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette)
•all’emergenza delle piante, comunicazione della coltivazione alla più vicina stazione delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Finanza, Forestale)
•il quantitativo di seme impiegato non deve essere inferiore ai 35 kg per ettaro
•l’agricoltore deve avere stipulato contratto di coltivazione con un primo trasformatore autorizzato (Assocanapa srl è autorizzata alla prima trasformazione)
•la resa in bacchetta secca ottenuta non deve essere inferiore ai 15 q.li per ettaro.
Per agevolare i controlli, Assocanapa si è inoltre impegnata per i suoi associati a non coltivare appezzamenti di superficie inferiore ad 1 ha e a comunicare annualmente all’AGEA e alle Regioni l’elenco delle coltivazioni dei suoi associati.
Controlli amministrativi
Ogni anno su un campione di colture di canapa viene eseguito dal CRA CIN di Bologna controllo per verificare il tenore di THC contenuto. L’eventuale sforamento del limite dello 0,2 non comporta provvedimenti a carico dell’agricoltore ma la segnalazione dello sforamento al Ministero e all’UE per il monitoraggio della varietà.
Controlli delle Forze dell’Ordine
Nel contesto delle azioni antidroga sono sempre possibili controlli delle coltivazioni da parte delle Forze dell’Ordine ma non sono da temere da parte degli agricoltori se le procedure prescritte sono state rispettate e la documentazione (cartellino ENSE, fattura di acquisto del seme, contratto di prima trasformazione) è conservata regolarmente.
Novità in arrivo
Assocanapa ha da tempo richiesto al MIPAF di eliminare perchè non più utili: l’obbligo di impiego di un quantitativo minimo di seme, l’obbligo di una produzione minima e il contratto con il primo trasformatore. Ridurrà inoltre a 1000 mq la superficie minima da coltivare da parte dei suoi associati. Presso il MIPAF è stato insediato a maggio 2009 un Gruppo di lavoro interministeriale di cui fa parte anche Assocanapa, per studiare le modifiche da apportare alla normativa italiana.