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ingenuus
Sez. Lombricoltura
Iscritto il: 09/03/2011, 15:29 Messaggi: 857 Località: Bella Farnia, Sabaudia
Formazione: Laurea Economia
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il letame equino, insieme a quello dei conigli, è tra le migliori matrici per alimentare i lombrichi e produrre humus. un modo semplice per trasformare un problema in una risorsa
_________________ «Dubito ci siano molti altri animali che abbiano giocato un ruolo così importante nella storia del pianeta come i lombrichi», Charles Darwin LombricolturaBellaFarnia www.lombricolturabellafarnia.it Twitter:@lombricolturabf FB: lombricoltura.bellafarnia
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08/03/2013, 21:11 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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ingenuus ha scritto: il letame equino, insieme a quello dei conigli, è tra le migliori matrici per alimentare i lombrichi e produrre humus. un modo semplice per trasformare un problema in una risorsa Si, ogni tanto si sente questo discorso dei lombrichi. Non ho esperienza diretta, dalle mie parti ci sono stati episodi di lombricultura. Perchè non ci racconti un po', a grandi linee, questa attività? I costi, la produzione, il mercato possibile per il "prodotto", la redditività... Ti va?
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08/03/2013, 22:11 |
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ingenuus
Sez. Lombricoltura
Iscritto il: 09/03/2011, 15:29 Messaggi: 857 Località: Bella Farnia, Sabaudia
Formazione: Laurea Economia
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caro Gianni, il tuo è un invito a nozze volentieri, c'è parecchia confusione e approssimazione che finisce per svilire il ruolo nell'ecosistema dei lombrichi che Darwin ha definito tra gli animali più importanti sulla terra. se sei d'accordo concentrerei l'attenzione su quello che presumo possa essere l'interesse dei tanti che seguono la tua sezione, lo smaltimento del letame
_________________ «Dubito ci siano molti altri animali che abbiano giocato un ruolo così importante nella storia del pianeta come i lombrichi», Charles Darwin LombricolturaBellaFarnia www.lombricolturabellafarnia.it Twitter:@lombricolturabf FB: lombricoltura.bellafarnia
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09/03/2013, 8:48 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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ingenuus ha scritto: caro Gianni, il tuo è un invito a nozze volentieri, c'è parecchia confusione e approssimazione che finisce per svilire il ruolo nell'ecosistema dei lombrichi che Darwin ha definito tra gli animali più importanti sulla terra. se sei d'accordo concentrerei l'attenzione su quello che presumo possa essere l'interesse dei tanti che seguono la tua sezione, lo smaltimento del letame Sei a casa tua Procedi come meglio credi e illuminaci
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09/03/2013, 9:49 |
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ingenuus
Sez. Lombricoltura
Iscritto il: 09/03/2011, 15:29 Messaggi: 857 Località: Bella Farnia, Sabaudia
Formazione: Laurea Economia
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Sono i migliori per resistenza e profilicità. Per queste ragioni gli Eisenia andrei e gli Eisenia fetida sono le specie di lombrichi più adatte al vermicompostaggo, un processo di biodegradazione attraverso cui i lombrichi trasformano le proteine degli scarti organici, tra cui appunto il letame dei cavalli, in minerali in grado di fertilizzare la terra. Comunemente sono chiamati lombrichi rossi californiani ma sono americani, almeno in via esclusiva, solo di nome. Vivono infatti in tutte le zone temperate del mondo. E allora perché californiani? Perché la lombricoltura moderna è nata da quelle parti, lì sono state condotte le sperimentazioni per capire quali fossero le specie più adatte all’allevamento. E così una volta scoperto che le migliori performance in termini di resistenza e prolificità erano quelle dell’Eisenia andrei e dell'Eisenia fetida hanno deciso di chiamarli così. Dai noi si trovano in natura, basta saperli riconoscere. Sono rosso sangue i primi, di un coloro roseo tendente a una totalità chiara di marrone, hanno una lunghezza dai 5 ai 10 centimetri con una circonferenza compresa tra i 4 e gli 8 mm, il peso medio di un adulto è di 0,60 grammi. Il punto è trovarne nelle quantità sufficienti, un lavoro improbo, in natura hanno una densità di 50 al metro quadrato. Per questo ci sono gli allevamenti .
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16/03/2013, 20:24 |
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ingenuus
Sez. Lombricoltura
Iscritto il: 09/03/2011, 15:29 Messaggi: 857 Località: Bella Farnia, Sabaudia
Formazione: Laurea Economia
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Di lombrichi se ne conoscono oltre 8.300 specie, di cui la metà sono terrestri, piuttosto eterogenee tra di loro, si va da quelli lunghi pochi millimetri a quelli che possono raggiungere i due metri. Quelli adatti alla degradazione degli scarti organici sono 9, di cui 6 vivono nelle zone temperate. Tra questi ultimi il più adatto all’allevamento per resistenza e prolificità è l’ Eisenia andrei, più noto come lombrico rosso californiano.
Gli Eisenia andrei (EA), pur essendo biologicamente diversi, presentano caratteristiche molto simili agli Eisenia fetida (EF). Entrambi sono in grado di sopravvivere a un intervallo di temperature compreso tra 0 e 35°, ciò li differenzia ad esempio dalla Dendrobaena veneta (DV) che, pure avendo un peso medio di gran lunga superiore, circa 0,90 grammi contro gli 0,60 delle prime due, non regge oltre i 25° e non sopporta temperature inferiori ai 15°. Le due Eisenia hanno un tempo di incubazione compreso tra i 18 e i 26 giorni contro i 42 della DV e i 40 giorni della Lumbricus rubellus (LR). Il ciclo di vita, dalla nascita alla piena maturazione, è per entrambe le Eisenie compreso tra 41-51 giorni, contro i 100-150 giorni per la DV e i 120-170 del LR. Ma la variabile che fa dell’Eisenia andrei la migliore specie è il tempo per raggiungere la maturità sessuale. I precoci lombrichi rossi californiani sono in grado di riprodursi dopo soli 21 giorni di vita, mentre agli Eisenia fetida ne occorrono 7 in più. E dato che da ogni accoppiamento possono nascere dai 4 ai 20 lombrichi, in allevamenti di grandi dimensioni con milioni di lombrichi quei sette giorni fanno una gran bella differenza!
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16/03/2013, 20:25 |
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ingenuus
Sez. Lombricoltura
Iscritto il: 09/03/2011, 15:29 Messaggi: 857 Località: Bella Farnia, Sabaudia
Formazione: Laurea Economia
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Il freddo spesso preoccupa chi alleva lombrichi. Ecco un alcune informazioni sulla resistenza delle specie più adatte all’allevamento.Gli Eisenia Fetida e gli Eisenia Andrei (i rossi californiani, per intenderci) preferiscono il caldo ma sanno resistere anche a temperature rigide. Se siete interessati alla produzione di vermicompost la temperatura ideale della lettiera deve rimanere tra i 15-20°, mentre se il vostro interesse è legato alla riproduzione dovreste garantire un ambiente con 25°. Questo per quanto riguarda le temperature ottimali. A 10 °, invece, iniziano a rallentare di molto ogni attività, a 4° cessano di essere attivi. Gli Eisenia fetida e gli Eisenia Andrei sono in grado di sopravvivere a temperature della lettiera comprese tra 0 e 35°, anche per questo tra i lombrichi adatti al vermicompostaggio che vivono alle nostre latitudini, sono quelli più indicati per l’allevamento. La Dendrobaena veneta, per esempio, altra specie adatta al vermicompostaggio non tollera temperatura inferiori ai 15° e superiori ai 25°. Ma quello della resistenza alle temperature non è il solo vantaggio dei rossi californiani.
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16/03/2013, 20:26 |
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ingenuus
Sez. Lombricoltura
Iscritto il: 09/03/2011, 15:29 Messaggi: 857 Località: Bella Farnia, Sabaudia
Formazione: Laurea Economia
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I lombrici si cibano di sostanze organiche di origine vegetale in decomposizione. Non avendo denti non possono masticare gli alimenti quindi occorre ridurre il cibo in piccoli pezzi che dovranno essere pretrattati (più avanti vedremo come).
A titolo di esempio ecco cosa possono mangiare: verdura; frutta; fondi del caffè; bustine di tè; gusci di uovo frantumati, pane; piccole quantità di cartoni e carta dei giornali quotidiani. Negli allevamenti all’aperto si può utilizzare i il letame maturo.
Ecco, invece, cosa non dare: agrumi, cipolle, ananas, latticini, burro, formaggio, carne, pesce, grasso, aglio, cipolla e alimenti troppo unti.
Come preparare il pasto: gli alimenti vanni ridotti in piccole dimensioni e fatti fermentare. Metteteli in contenitore e mantenete un elevato grado di umidità. Quando il tutto si sarà trasformato in una poltiglia potrete metterli nella compostiera.
Un eccesso di alimenti in fermentazione nella compostiera può provocare gravi danni ai lombrichi. Nel corso del processo di fermetazione si liberano, infatti, gas che alterano le condizioni ottimali della lettiera.
I lombrichi vanno alimentati una volta settimana con uno strato tra 5-10 cm distribuiti sulla superficie della lettiera. Dopo aver messo il cibo nella compostiera è buona regola vaporizzare dell’acqua così da preservare il giusto grado di umidità. Un lombrico adulto, allevato in condizioni ottimali è in grado di ingerire in un giorno una qutità di cibo pari al suo peso (mediamente 0,60 grammi).
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16/03/2013, 20:27 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Wow... da leggere tutto d'un fiato!!! Continua sino alla fine
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16/03/2013, 22:16 |
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gargamella
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 25/07/2011, 12:02 Messaggi: 4691 Località: Reggio Emilia
Formazione: xxxl
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movimento con una domanda uccelli quali gazze corvidi ecc possono arrecare danno alla lettiera?
_________________ Mettete l'indicazione geografica al profilo sarà utile nelle risposte grazie
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16/03/2013, 23:18 |
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