Scoperto il gene della velocità nei cavalli

Scoperto il gene della velocità nei cavalli.

Gli studi condotti dalla dr.ssa Emmeline Hill, con il sostegno della Fondazione Scientifica Irlandese, hanno consentito di identificare e analizzare il gene della velocità nei cavalli. La ricercatrice ha messo a punto un test "Equinome Speed" che consente di conoscere il patrimonio genetico di un cavallo con una semplice analisi.
Il gene della velocità (MSTN) regola la proteina miostatina che controlla la produzione delle cellule dei muscoli. Esiste in tre varianti:TT,CC e CT. I cavalli con il gene TT hanno uno sviluppo tardivo della muscolatura, il contrario invece accade per i cavalli con il CC. E' ovvio che il test consente di capire se il cavallo renderà meglio sulle corte o sulle lunghe distanze... (fonte cavallo2000)

Non è un po' troppo semplicistico?
Ciao,
Marco

Marco al di la del semplice, finisce anche il gusto della scoperta sul campo, e delle scelte allevatoriali.
Nel senso se voglio un fondista faccio accoppiare 2 cavalli se voglio un sprinter altri due.
Per evitare facili risposte,del tipo anche gli allevatori scelgono, vero, ma in base ai tempi o lavori che svolge il cavallo, da questo le scelte negli accoppiamenti con la speranza, oggi grazie al test sopra con la certezza di avere cosa cerchiamo.

Anche se al dire il vero, sono felice cosi evitiamo cavalli svenduti a 300 euro parlo di trotter e simili se non hanno tempi...
Si accoppiano cavalli xx e si evitano parti inutili, non perchè i cavalli sono inutili, ma delle volte i cavalli che non hanno tempi non hanno vita facile.

Può essere molto utile per gli allevatori tener conto di questo gene e della tipologia genotipica per il carattere in questione degli animali da accoppiare.
Certo un po' di poesia finisce, forse più che un po' direi.
Comunque la scienza avanza e bisogna adeguarsi.
Certo con la crisi dell'ippica attuale ci vuole coaraggio ad allevare cavalli, un coraggio da leoni ed un po' di incoscienza, soprattutto tenuto conto dei costi cui gli allevatori sono sottoposti.
Qui si corre il rischio che nessuno o pochissimi continuino ad allevare trotter e purosangue inglesi.
E' un pianto ed un peccato, un patrimonio che rischia di perdersi.
Comunque a parte questo la ricerca sul gene della miostatina è molto, molto interessante .

Non lo so, tra un po' potremo produrre cavalli supercorridori! Mi chiedo come sarà quando si saprà anche a priori chi ha più potenziale, chi è più veloce, e sarà inutile fare la corsa perchè si saprà a priori chi vincerà...

Nasceranno tutti animali perfetti, e poi anche le persone, tutte perfette e come le vogliamo. Vogliamo un figlio biondo con gli occhi azzurri ed intelligentissimo? Non ci sarà problema, forse!

Ripeto, non lo so! Di certo non mi affascina

fermo restando che le ricerche sulla miostatina e la sua codifica genetica possono avere un utilissimo sviluppo soprattutto sulla prevenzione di malattie ereditarie e congenite del tessuto muscolare, forse c' è un ò di confusione sui termini forse derivata da traduzioni linguistiche poco esatte.
Ogni muscolo è formato da un certo numero di fibre a contrazione veloce e un certo numero di fibre a contrazione lenta, il rapporto numerico delle fibre è codificato geneticamente e non è modificabile nel tempo con l' allenamento o con l' alimentazione; quello che si può modificare è lo sviluppo dei due tipi di fibre e quindi la forza di contrazione delle stesse a seconda del tipo di performance che richiediamo al cavallo (con l' allenamento) e il "carburante" che viene utilizzato dai due tipi di fibre che forniremo con l' alimentazione.
Per non dilungarmi troppo e ingenerare ulteriore confusione le fibre a contrazione veloce lavorano in modo intenso per brevi periodi e preferibilmente in una situazione di sforzo anaerobico (scatto veloce) utilizzando di preferenza carboidrati semplici e producendo acido lattico come prodotto finale; le fibre a contrazione lenta entrano in gioco durante lo sforzo aerobico e possono utilizzare come fonte energetica anche i grassi che non producono acido lattico.
Da questo ragionamento di base si sono introdotti i grassi nella dieta del cavallo come fonte di energia soprattutto nella fase aerobica del lavoro.
L' argomento è abbastanza complesso ma nella sua applicazione pratica puo' essere molto più semplice che nella ricerca..... se vi interesa possiamo continuare a parlarne.
Ciao a tutti
Stefano

: Certo che ci interessa!!!! Comunque , aldila' della ricerca e della scienza che aiutano molto la nostra vita e in parte quella degli animali ,Il fatto di "creare degli sprinter, o dei fondisti , non significa affatto creare dei campioni.Perche' e' solo il caso la natura che fa il fenomeno.Si puo'' benessimo essere figli di campioni e magari al massimo fare le passeggiate alla domenica......quanti ne ho visti.