Carissimi Amici
cerco di ampliare l'orizzonte di questa discussione, che vedo sta appassionando tutti, anche a se corro il rischio di uscire un po fuori tema.
1) Il problema dei miglioramenti, meticciamenti, incroci e della territorialità delle razze deve essere osservato nell'ottica della biodiversità oltre che in quella importantissima del mercato.
Il grande rischio che la zootecnia attuale sta facendo correre all'umanità è quello dell'impoverimento della biodiversità, visto che in un mondo globalizzato come quello odierno dove tra facilità di trasporto da un capo all'altro del pianeta e tecniche di fecondazione praticare una disastrosa politica di incrocio di sostituzione è un rischio facilmente verifecabile. Tutto ciò è pericoloso anche al netto degli imbrogli.
Trasformare profonadamente una razza espone al rischio di snaturarla e più si va avanti con la trasformazione e più è difficile tornare indietro e più la si rende "uguale" ai propri "miglioratori" annullando le diversità.
2) E' sicuramente più lento un processo di miglioramento entro razza ma, almenocchè non si voglia ottenere partendo da una popolazione brachimorfa dei soggetti dolicomorfi, si possono avere risultati ottimi. Un esempio di miglioramento entro razza è sicuramente quello del Murgese (gianni non ho resistito dovevo tirarlo in ballo
) che in un 20ennio è passato da cavallo da attacchi e da carne ad ottimo cavallo da sella
http://www.cavallodellemurge.it/Intervi ... astore.htm" target="_blank
http://www.youtube.com/watch?v=wrxTIhIU ... re=related" target="_blank
tanto che Macina con in sella Roberta Inama ha vinto pochi mesi fa ben 2 medaglie d'oro ed una di bronzo agli ultimi mondiali di Monta da Lavoro in Germania e Max con in sella Alessandro Tameni primo nella gara di Alta Scuola all'ultima FieraCavalli nel padiglione spagnolo , senza contare i tanti Murgesi impegnati nel salto ostacoli nelle categorie regionali (bravi i cavalieri e gli addestratori ma senza un buon cavallo...). L'immissione di sangue estraneo è avvenuta prima del 1925 anno in cui sono stati iscritti i primi soggetti al R.A. scegliendoli in una popolazione abbastanza omogenea e perfettamente adattata al territorio aspro e selettivo. Le uniche tre immissioni di sangue sono avvenute in completa trasparenza negli anni 50 ad opera di uno stallone maremmano laziale, un lipizzano ed un Pugliese del Tavoliere (cugino del Murgese) oggi solo di quest'ultimo sono noti discendeti attualmente in razza solo in linea femminile, anche negli anni '90 fu fatto un tentativo morto sul nascere con uno stallone PSO ed uno PSA che hanno prodotto solo 5 fattrici iscrivibili.
3) Un esempio negativo di "miglioramento" con altre razze fu alla base del decadimento del cavallo Persano che avvenne quando furono inseriti in razza stalloni Mecklenburg per modificarne le attitudini, poi ci penso il ministro dell'agricoltura del neonato Regno d'Italia, Ricotti, a dare a questa razza il colpo di grazia decretandone lo scioglimento.
4) Però bisogna anche considerare che a fronte di razze il cui indirizzo allevatoriale è orientato verso la purezza (Murgese, PSI, PRE, PSA, ma anche razze da tiro e da carne) ci sono altre, sia in passato, che ai giorni nostri dichiaratamente "aperte" ad incroci e meticciamenti basti pensare al SI ed agli altri saltatori ai giorni nostri ed al Pugliese del Tavoliere (estinto) che veniva prodotto con fattrici locali e abitualmente con stalloni Salernitani, Maremmani Laziali e nell'ultimo periodo con stalloni AngloNormanni non N1(PSIxNormanno), ma anche al Persano borbonico.
Con questo mi ricollego con quanto diceva paolo: è solo un fatto di scelte oggi come oggi, quindi o si sceglie di allevare una razza in purezza selezionandola entro razza (murgese ha ragione dicendo che bisognerebbe utilizzare tecniche moderne, anche se io rimango un inguaribile tradizionalista) o dei meticci di grande valore sia ippologico che sportivo. Quindi se cerco un maremmano cerco un maremmano e non un mezzo sangue inglese con apporto di sangue di saltatore belga, se invece cerco un bravissimo saltatore di cui non mi interessa l'origine e la storia dovrò orientare la mia scelta verso un SI, o altri incroci "specializzati".
Il problema non è di qualità, che oggi è abbastanza alta in tutte le razze oggetto di selzione, ma di valore estrinseco (capacità sportive...) o intrinseco (sotria, origini, territorio...) che vi assicuro si traducono entrambi in un valore economico e dato che spesso chi acquaita un cavallo non acquista l'animale in se ma sopratutto il sogno che può vivere possedendolo.... e qui mi fermo.
A rileggerci
Ciao