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resterà qualche razza italiana al 100 % ??!!!
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Le razze sono un prodotto dell'uomo e dell'ambiente in cui sono allevate (sintetizzo molto), quindi siamo noi che le produciamo in base alle nostre esigenze, questo è giusto ed è così da sempre, quindi se avvengono dei cambiamenti sono legittimi, diventa, per me meno comprensibile, quando il cambiamento avviene a seguito di una massiccia introduzione di sangue di altra provenienza, quindi dal mio modesto punto di vista ritengo estinta la razza di partenza. Nel caso del suo gioco sono dell'idea che si tratti di una bella avventura che ha più senso di altre meno trasparenti dove si assicura la purezza che in vece non esiste. Per troppo tempo ho fatto, e un po' continuo, il consulente nelle aziende ed ho visto tante, troppe volte praticare l'incrocio a cuor leggero, ecco da dove derivano le mie perplessità. Recentemente sono tornato da una "gita" di lavoro ed ho incontrato allevatori che stanno recuperando una prestigiosa razza fino a qualche tempo fa diffusissima in quella ricca zona del nostro Paese, ma durante la cena mi comunicano, che non in forma ufficiale, stanno incrociando per accelerare il miglioramento della mammella ed altri indici produttivi. Non sto parlando di "banditi" ma di onesti allevatori che ritengono giusto questo modo di comportarsi, la storia si ripete ancora una volta. Per concludere ritengo legittimo su una documentazione valida procedere al recupero della razza estinta, non sono certo del risultato ma qualcosa si potrebbe ritrovare, saluti Mario
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16/09/2009, 19:16 |
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paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
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asineria ha scritto: Caio Paolo vorrei in attimo tornare all'inizio di questa discussione. Hai linkato la pagina del sito dell'associazione allevatori del cavallo Maremmano dove veniva portata a conoscenza degli allevatori la possibilità di fecondare fattrici maremmane selezionate con uno stallone Belga nell'ambito del programma di rinsanguamento ed allo scopo di raggiungere certi risultati sul piano morfo-funzionale. In tutto ciò, pur non condividendolo affatto, non vedo niente di truffaldino visto che nei documenti dei prodotti di tale fecondazione sarà chiaro, penso, che si tratta di un derivato, inoltre, i maschi non saranno iscritti al registro stalloni ma seguiranno l'iter unire credo per l'iscrizione come sella italiano e el femmine saranno iscritte al registro supplementare puledri e non so se saranno mai iscritte al registro fattrici. Questo per quanto discutibile è un programma allevatoriale chiaro. Gli imbrogli sono altri, sono l'attività stalloniera abusiva, la speculazione che alcune APA fa sull'apposizione del microchip ed il rialscio del passaporto che dalle mie parti costa € 60+iva a capo, mentre in altre zone si parla di massimo € 20+iva, che spingono i proprietari di equidini a non registrare i propri capi, la mancanza di controlli che autorizza chiunque a fare qualunque cosa.
Preferisco di grana lunga il lavoro di selezione e miglioramento entro razza, che garantisce la possibilità di fare dietrofron in qualunque momento rispetto ad indirizzi che non dovessero dare i risultati desiderati o nel momento in cui dovessero mutare le condizioni di mercato. Preferisco il miglioramento entro razza fondamentalmente perchè non disperde e non snatura il patrimonio genetico di partenza. Ma questa è solo la mia opinione. Oltre tutto, volendo rimanere nell'ambito della razza Maremmana, già gli stalloni di questa razza se superano il performance test possono essere iscritti come stalloni sella italiano, comunque anche le femmine posso essere approvate fattrici sella italiano, spingere ulteririmente verso questa direzione non mi sembra saggio anche perchè, come recitava un vecchissimo spot pubblicitario: "se le piace tanto l'alfasud vada a comperarsela", se l'acquirente vuole un saltatore competitivo andrà a comperarsi un saltatore, chi cerca un maremmano lo cercherà con le caratteristiche del maremmano. Ma tutto ciò non centra con gli imbrogli ma con le logiche allevatoriali. A rileggerci ciao Asineria Condivido e quoto avevo precisato cosa mi indigna. Mario sono convinto anche della tua versione apportando sangue esterno si perde l'originale, quindi ridico che si vende una cosa per un altra senza dirlo.... o no????? saluti
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16/09/2009, 19:55 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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E proprio questo il problema, si tratta di ingannare chi crede veramente nella specificità di una razza, ho sempre creduto nella conservazione delle razze e non solo le nostre, ma poi scopri cosa si muove dietro e quali sistemi vengono adottati per raggiungere velocemente un risultato, la selezione deve avvenire all'interno della razza e solo in casi particolari praticare l'incrocio, oppure l'incrocio che ha una sua validità deve rimanere fine a se stesso, ciao, Mario
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16/09/2009, 22:33 |
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asineria
Sez. Asini
Iscritto il: 09/08/2008, 21:39 Messaggi: 813 Località: Stornarella (Fg)
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ciao comunque i metodi per tutelarsi ci sono. Io che ho a che fare essenzialmente con Cavalli Murgesi ed Asini di Martina Franca, quando inizio una trattativa per o accompagno qualcuno che mi chiede una mano nell'acquisto di un soggetto di queste razze, per prima cosa mi faccio mostrare i documenti (passaporto...) prendo visione della genealogia e mi annoto numero del microchip e della matricola del soggetto. Prima di concludere la trattativa con i dati dell'animale contatto l'IRIIP di Foggia o l'ANAMF di Martina Franca e verifico l'iscrizione, la genealogia, che abbia superato le visite periodiche per l'iscrizione in razza... Come ultima cosa prima di caricarlo sul van controllo che il microchip combaci con il passaport e naturalmente comincio una trattativa solo con allevatori o proprietari di provata e notoria serietà. In queste due razze ma credo anche in altre in sede di visita per l'ammissione del puledro tra i riproduttori selezionati viene prelevato un campione di crini che costituiranno il campione di DNA necessario per l'esatta identificazione del soggetto. Certo comperare un animale selezionato in una fiera di paese a prezzo d'affare espone a rischi come acquistare da sconosciuti in generale. Come giustamente si è evidenziato nei precedenti interventi troppa gente considera la normativa stalloniera una norma inutile e facilmente aggirabile e imbrogliare l'acauirente sulla genuinità dei soggetti che gli si propongono un peccato tuttavia veniale. Questo dovrebbe spingerci a prediligere razze italiane o comunque facili da verificare ed allevatori o commercianti conosciuti per la loro serietà e professionalità. A rileggerci ciao
_________________ Giuseppe Acella
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17/09/2009, 18:56 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Caro Giuseppe tu parli di due grandi razza che hanno storie ben definite e quindi in questi casi l'incrocio clandestino è difficile (ma sempre possibile), non ha neanche una logica, con cosa miglioreresti un Martina Franca??? in Italia non c'è niente di meglio, ma un asino di un altra regione dove non è mai esistita una vera tradizione o selezione, come la riscoperta dell'asino Veneto solo per citarne uno... Lo stesso per i bovini chi migliorerebbe una frisona per la produzione di latte con l'utilizzo di un toro di altra razza??? Quindi il problema è nei cavalli sportivi, avete visto come è cambiato L'Aveglinese??? e nelle razze in recupero a bassa variabilità genetica e poco valore intrinseco, saluti Mario
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17/09/2009, 19:43 |
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paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
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Mario hai fatto la sintesi perfetta, anche se L'avelignese io l'annovero tra le razze "sicure" come le 2 citate da Asineria. Nell' 'avelignese sono anni che lavorano dentro la razza, poi è vero che il colore attuale deriva da cavalli Austriaci , ma anche essi avelignesi questo su carta....... Rimangono le razze in miglioramento e per come sono io LAVORI FORZATI AI PADRONI DEI STALLONI ABUSI e non la *castrazione del Cavallo ma del Padrone
Faccio un esempio il pony d'esperia si usano ancora a ragione cavalli non iscritti detti indigeni..... ci dobbiamo fidare? si, ma è giusto farlo a cuor leggero pagando poi migliaia di euro uno di questi prodotti????.
*abolita con legge nel 1999
Saluti Paolo
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17/09/2009, 20:03 |
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Murgese
Iscritto il: 19/09/2008, 14:10 Messaggi: 33
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L'avelignese è cambiato, ma le associazioni non tollerano assolutamente l'incrocio, anzi osservando le genealogie si può notare con chiarezza che l'associazione di razza ritiene opportuno sottolineare la percentuale di sangue arabo, che si aggira intorno all' 1% , facendo un semplice esempio un F1 (haflinger x arabo ) avrà 50% di sangue arabo... quante generazioni servono per arrivare a circa 1%? Davvero parecchie! In questo caso se non sono stati fatti incroci ( abusivi ) il fatto che l'associazione rende nota la percentuale di sangue arabo è pura SERIETA'. Ricordo anche che nelle razze che devono assolutamente rispettare un mantello particolare ( appunto l'halfinger ) è davvero difficile.. raggiungere dei risultati positivi. Io onestamente credo che il cambiamento dell'haflinger sia dovuto alla notevole applicazione degli studi di selezione, sono più di 10 anni che si utilizza il Blup-Animal Model ( utilizzato prima nei bovini , poi sperimentato con successo anche sui cavalli ), purtroppo ci sono razze che di questi metodi selettivi non ne vogliono sapere perchè credono che il miglior soggetto morfologico è il miglior riproduttore... purtroppo non è sempre così!
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17/09/2009, 20:10 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Veramente ad ogni fiera mi sembra che l'Avelignese assomigli sempre di più all'Arabo. Gli Avelignesi, tipici cavallini di montagna di non tanti anni fa, non si vedono più!
Tornando al discorso sulle razze italiane credo che sia nettamente da distinguere la correttezza dei comportamenti, cioè operare gli accoppiamenti in maniera esplicita, quindi l'onestà delle persone, e altro conto è dire che i miglioramenti, o meglio, i tentativi di miglioramento non possono essere effettuati con cavalli di razze straniere se ritenute idonee. Nel secolo scorso si parlava dello stesso tema, sempre in relazione al maremmano, approposito dell'immissione di sangue inglese. L'arabo è credo universalmente riconosciuto come il miglioratore per eccellenza. In giro per il mondo ci sono razze ottenute incrociando sangui indipendentemente dal paese di origine.
Non ci vedo nulla di scandaloso in questo. Anzi, prendo atto che è quello che succede da sempre!
Alla fine, se si ottiene un cavallo migliore e si riescono a fissare i caratteri, credo che sia una cosa buona. Io parlerei di buoni cavalli e cattivi cavalli, parlerei dei tentativi di miglioramento che le varie associazioni, o anche i singoli allevatori, perseguono alla luce del sole discutendo dei possibili effetti positivi o negativi (secondo me), ma onestamente non mi scandalizzo se si usano razze straniere
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17/09/2009, 20:26 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Allego questa foto per una piccola considerazione in relazione al tema della discussione. La foto l'ho scattata parecchi anni fa, in occasione di una festa di paese dalle mie parti alla quale avevano partecipato dei butteri che per l'occasione avevano organizzato una gara di corse a coppie ad eliminazione diretta, fino ad arrivare alla finale tra gli ultimi due rimasti. La foto ritrae un vecchio buttero ed il suo stallone sauro, di chiara derivazione dal PSI. Loro hanno vinto quella corsa. Ma non è di questo che voglio parlare, bensi del fatto che quello stallone era il riproduttore della "razzetta" come dicono loro, dell'allevamento di quel vecchio buttero. A cavallo quell'uomo era, ai miei occhi, qualcosa di vicino a Dio. Un tutt'uno uomo e cavallo. A terra era alto un soldo di cacio. Ma a cavallo era Dio. E che cavallo, come il vento, eppure docile alla mano del suo buttero. E poi sentire quel buttero lodare i prodotti del suo stallone. Roba d'altri tempi forse. Di altro amore per i cavalli, dell'amore di chi di loro vive ed è brusco ai nostri occhi, ma non per il suo stallone, l'intesa era perfetta! E faceva tenerezza ai miei occhi la manona ruvida che scansava la criniera sul collo del cavallo! Chissa come era stato deciso l'accoppiamento che aveva prodotto quel cavallo, di certo non era italiano al 100%. Ma che cavallo! Che cavallo! Era un grande cavallo, non un grande certificato. Oggi tante volte si guarda solo il certificato, conta più il certificato del cavallo. Con cio non voglio dire che non sia importante, ma, personalmente, non ne faccio una religione. Prima giudico il cavallo poi il certificato, la % di sangue italiano ecc ecc. Tutte cose giuste, a patto di non farne una religione. Come sempre questo è il mio opinabilissimo modo di vedere, lungi da me sostenere che sia la verità Un saluto a tutti
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17/09/2009, 21:50 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Senza polemizzare con nessuno l'attuale Avelignese sembra proprio un arabo e siccome non siamo ciechi bisogna dirlo, presso il centro ippico che frequento abbiamo un avelignese di nome Zorro di circa 30 anni che aveva già 25% di sangue arabo da parte del nonno paterno, un splendido arabo sauro, ma sembra ancora un cavallo di montagna ... e tutto il resto. Quelli di oggi solo a guardare il profilo della testa e le narici avranno si 1% di sangue, ma del vecchio cavallo montanare il resto è proprio il figlio del vento e del deserto, ma avete visto il piede? il movimento? la conformazione complessiva? ... comunque sono più indicati agli scopi attuali e si ritorna al nodo di partenza, quanto è lecito incrociare, perché e come ... saluti Mario
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18/09/2009, 1:52 |
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