Caro Giuseppe, come ho già detto, ritengo l'articolo molto interessante perché permette un 'avvicinamento' al cavallo del Tavoliere su chiare e fondate basi storiche. Al di là dei miei complimenti, che Ti rinnovo, purtroppo non accolgo la Tua richiesta circa i commenti
'che spero riguardino più i contenuti del saggio che le considerazioni sulle conseguenze o sulle prospettive'. Spero che Tu accolga costruttivamente queste mie considerazioni.
Parlo da 'profano di allevamenti' e me ne scuso. Non posso dissertare che a livello non tecnico e quindi qui, sul Forum, lo ritengo sufficientemente possibile.
A proposito della ricostruzione del cavallo Tavoliere, posso essere d'accordo sulla salvaguardia della biodiversità, ma se, come dici, praticamente i costi sono nulli, quali sono gli elementi che non ne permettono l'attuazione? Insomma, chi non lo vuole, ammesso che qualcuno possa non volerlo? Ma, soprattutto, in pratica, a chi servirebbe questo tipo di cavallo se non ad un Istituto di Incremento Ippico o ad un ristretto Gruppo di Studio? All'allevatore che DEVE trarre profitto, detto 'terra-terra', interessa poi così tanto la salvaguardia della biodiversità come fatto primario? Oggigiorno l'equitazione e l'ippica rappresentano il solo mezzo che il cavallo ha per poter sopravvivere. E in quale campo di applicazione riusciremmo a immettere questo cavallo? Escludendo l'Ippica per ovvie ed evidenti ragioni, come diceva giustamente Paolo, per l'equitazione di campagna potrebbe essere adatto qualsiasi cavallo di qualsivoglia razza, purché la buona indole e la corretta costituzione inducano a valutare da queste basi. E di cavalli adatti ce ne sono già di tutti i tipi...
Escluderei anche le altre specialità come l'Endurance, il Salto Ostacoli , il Dressage e il Concorso Completo di Equitazione (troppa la 'concorrenza' e già altamente specializzata...). Rimane, pur senza considerarli 'ultimi', l'equitazione Western o la Monta da Lavoro (dove peraltro stupefacenti risultati ha ottenuto la cavalla murgese Macina). Ma quanto occorrerebbe aspettare, prima di verificarne dei risultati positivi? Può un Allevatore non valutare questo fatto?
Non sono inoltre molto d’accordo sul commento che qui hai fatto '
...sono diventati più famosi per il loro utilizzo in chiave riproduttiva o come miglioratori che per le loro prestazioni sportive...'. E' chiaro che per l'Arabo e l'Andaluso e i Napoletani, purtroppo per loro, la selezione era la dura vita di tutti i giorni. Per il PSI, siccome si cercava di selezionare la 'velocità assoluta' e non ‘relativa’, non poteva essere che il palo dell'arrivo e quindi, a priori, la prestazione sportiva...
A Te, ora, la eventuale ‘cattivissima’ replica.