Gentile Giuseppe Acella, aderisco volentieri alla sua proposta di abbandonare i "Signor", non a quella di abbandonare i "lei".
I dati da me riportati nel sito
http://www.cavallodellemurge.it a proposito di Granduca da Martina (allevato da Grazia Cardone di Martina Franca) e di Araldo delle Murge (allevato da Francesco La Forgia di Noci) sono gli unici attendibili perché tratti dai documenti ufficiali conservati a Foggia.
Il nome dello stallone "maremmano laziale" impiegato nella selezione del murgese era Damerino, già D'Artagnan, nato nell'allevamento Zannelli a Bocca di Fiume (oggi in provincia di Latina) da Quanto II, nato nell'allevamento Luchetti a Cornazzano in provincia di Roma. Si trattava di soggetti che, quantunque insanguati dal Thoroughbred, dall'Orientale e dall'Anglo-Orientale, conservavano, negli anni intorno al 1930, molti dei caratteri tipici del cavallo romano.
E' probabile che l'uso del termine "romano" da parte degli anziani della provincia di Foggia, per indicare cavalli di corporatura pesante, sia dovuto ad una confusione, per pura assonanza, con il termine "normanno" (riferito ai cob ed anglonormanni introdotti in Capitanata, durante tutta la prima metà del secolo scorso, per il "miglioramento" del pugliese del Tavoliere), più che all'indicazione dei cavalli "maremmani laziali" importati anch'essi nel Foggiano per le medesime finalità.
Cercherò di farle pervenire entro breve tempo copia del saggio di Agostino D'Alessandro, da lei richiestomi.