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Per Mario Indigeno Siciliano

12/03/2010, 20:46

Mario ciao, scusa se ti tiro per la giacchetta :D, ma essendo tu un Siciliano, con esperienza e anni :lol:, ti chiedo, ma che roba è l'Indigeno Siciliano???

Chiaramente è una cosa diversa dal PSO??!!!

Grazie Paolo

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

12/03/2010, 20:55

ma dai mario siciliano :) ? non lo sapevo pensavo fosse fiorentino !

cosa è il pso ? puro sangue .. ?

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

12/03/2010, 21:05

http://www.youtube.com/watch?v=EFcyg6vD53U

Fabio PSO si intende puro sangue orientale in gergo comune,
http://www.agraria.org/equini/siciliano.htm
che rimando alla scheda sopra.

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

12/03/2010, 21:21

ohé, Mario, su non farti pregare dai, parlaci dell'indigeno siciliano :D :D

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

12/03/2010, 22:45

ciao
non vorrei sembrare il prezzemolino di turno ma visto che mario non risponde (so che in questo periodo stà lavorando molto) provo a dare una risposta visto che mi sono documentato sulla popolazione equina siciliana visto che è più facilemente interpretabile in chiave storica e che permette più facilmente di capire come si sono sviluppate le razze del sud italia, alcune delle informazioni sulle razze siciliane mi sono state suggerite prorpio da mario.
- Il PSO (Puro Sangue Orientale) potrebbe essere definito in soldoni l'Arabo di Sicilia molte informazioni è possibile reperirle qui:
http://www.cavallisicilia.it/index.php
http://www.purosangueorientale.it/index ... ocal_page=
- Il Sanfratellano sul quale potete trovare una scheda completa in agraria e proprio paolo tempo fa faceva notare che spulciando le genealogie degli stalloni di questa razza di proprietà dell'incremento ippico di catania si poteva notare come del puro sanfratellano non stà rimanendo niente
- L'Indigeno Siciliano non è una razza nel senso stretto della parola è in effetti una popolazione di ceppo orientale-africano con chiari segni di un certo influsso da parte di riproduttori normanni. In sicilia prima dai greci e poi daglia arabi furono portati nei secoli una grandissima quantità di cavalli di origine asiatica, araba e berbera che costituirono la prima popolazione equina. Proprio i greci e poi i romani prelevarono dall'isola molti dei soggetti che partecipavano alle corse delle bighe o quadrighe. Su questa popolazione nel medioevo a partire dalla conquista della regione da parte dei normanni venero utilizzati riproduttori dei nuovi dominatori che tesero ad ottenere un cavallo di mole maggiore utile per le armi di cavalleria cristiana o europea che prevedevano un maggiore impiego della cavalleria pesante che utilizzava corazze e bardature di notevole peso a differenza dei musulmani che avevano dominato l'isola fino ad allora che utilizzavano una cavalleria più leggera e mobile che quindi necessitava di cavalcature più agili e veloci. Questo influsso nordico conferì a questa popolazione le fattezze attuali che anche nel murgese e nelle altre razze del regno di napoli che si formarono secondo la medesima dinamica. Sarebbe importante salvaguardare questa popolazione inquadrandola in una razza e selezionandola visto che insieme al murgese ed a qualche pony del centro italia rimangono gli ultimi superstiti di una tradizione equestre di primo ordine. C'è qualc'uno che mormora che proprio dalla sicilia, dalla puglia e dalla campania durante il periodo aragonese partirono numerosi galeoni alla volta della spagna carichi di cavalli da utilizzare per il miglioramento dei cavalli locali che registravano un certo decadimento non avendo più immissioni di sangue arabo e berbero a causa della cacciata dei musulmani dalla penisola iberica dove si era formato il regno di spagna. In questo periodo non esisteva l'andaluso che conosciamo oggi ma solo cavalli arabi spagnoli discendenti dei berberi e degli arabi introdotti ed allevati dai dominatori saraceni che forse proprio grazie a questi innesti di cavalli italiani iniziarono a svilupparsi nel tipo che oggi conosciamo e paghiamo a caro prezzo. Queste ovviamente sono illazioni che pure hanno un certo fondamento ma che non vanno prese come verità pura. Ma se così fosse sarebbe prorpio il case di dire che in campo equestre in europa "in principio c'era il sud italia..." :D :D :D :D :D :D
Spero di aver fatto cosa gradita..
A rileggerci
ciao

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

12/03/2010, 23:36

Giuseppe ciao, riporti notizie a me note ma è sempre un piacere leggerti anche come allevamenti murgesi, attendo con ansia MARIO, perché un conto è leggere da letteratura un’altra cosa e leggere lo scritto e pensiero di un uomo (che non mi sta sempre simpatico perché esterofilo :D )
che è del posto, ha una cultura e voglia di studiare il passato, e da sempre la valutazione obiettiva anche del presente...
Giuseppe per la parte storica dei tuoi scritti io non mi gongolo sugli allori, avevamo gloria.... bene l'abbiamo persa (non neghiamolo), dobbiamo riconquistarla, guardando gli errori del passato e leggere con critica le parti negative del passato recente. Io sono per salvare il salvabile in Italia e non basta dire eravamo, meglio dobbiamo essere i migliori com’eravamo, con le Nostre razze, storie e tradizioni, che non hanno nulla da apprendere da tanti che decantano lodi per altre storie.
Per i pony dell’Italia centrale, io ne ho qual cosina (due), e attendo con ansia la crescita, in paese ci sono 15/16 cowboy che mi prendono sempre in giro…. per i miei cavalli, la differenza è una, loro non conoscono neanche il nome delle mie razze, mentre pagano 5000/6000 euro derivati di chi sa quale razza……

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

13/03/2010, 12:01

ciao paolo
e come potrei non essere d'accordo con te.
tutto giusto.
giusto il fatto di sentire mario inquanto siciliano
giusto non piangersi addosso e cercare di fare qualcosa.
i cow boy de no artri lasciali perdere anche io vengo deriso sia adesso che monto un'avelignese vecchio stampo sia fino a qualche tempo fa che uscivo in passeggiata con una murgese, non ne parliamo di quando facevo qualche passeggiata in groppa ad un bravo asino che ora non ho più. Ma loro con i loro delicatissimi (anche nella mia stalla c'è un appaloosa che abbiamo salvato dal macello quando aveva 3 mesi e lo abbiamo cresciuto con il biberon e lui come tutti quelli della sua razza è affetto da colica cronica :D :D :D :D ) argentini, appaloosa... devono cercare il ponticello per attraversare le cunette io con le mie strane cavalcature ci passo dentro senza problemi.
A rileggerci
ciao

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

13/03/2010, 21:33

Vi tengo d'occhio ragazzi, attenzione eh ;) ;) ;)

Allora, che i cavalli americani siano soggetti a coliche, va be, la prendo come battuta, che non passino i fossetti anche. Per esperienza diretta, per 10 anni sono andato in giro per il Catria con uno stallone Quarter Horse: mai avuti problemi di piedi sulle sassaie del Catria, ed era veloce da far impressione.

E non ridevo di chi montava italiano, ne mi impressionavo di chi rideva di me ;)

Poi sono passato ad uno stallone Catria. Una roccia e di una addestrabilità di livello superiore!

Non mi sono mai curato di chi rideva del mio Catria, faceva certe cose meglio dei loro cavalli americani ;)

Io sono giunto a questa conclusione: un buon cavallo è un buon cavallo. Punto! E buoni cavalli ci sono in tutte le razze! E tutte le razze meritano il giusto rispetto, i cavalli ed i loro cavalieri. Dico tutti i cavalieri, perchè se non riescono a meritarsi il rispetto non sono cavalieri, cavaliere non è solo colui che è sul cavallo, lo è chi ha rispetto del suo animale, degli altri cavalieri e dei loro animali.

Un abbraccio a voi tutti :D :D :D

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

14/03/2010, 11:09

Scusate il ritardo, ma quando mi assento ci sono sempre delle buone ragioni, vi dico che Giuseppe ha dato una versione interessante e praticamente quella ufficiale che si avvicina molto a quanto potrei aggiungere io. Comunque vi do la mia versione dal basso, l'indigeno tanto per cominciare è stato ed è in numeri minori sempre presente nella parte centro occidentale della Sicilia, il latifondo è stata la sua vera culla di origine, chiunque attraversi l'isola non potrà fare a meno di osservare mandrie di bovini destinate alla linea vacca vitello e sempre piccoli gruppi di cavalli, con puledri che pascolano congiuntamente, si tratta proprio di questi indigeni, branchetti di 5/6 fattrici seguiti dai loro puledri. Nasce dalla fusione di "sangue" di provenienza diversa. Pur non essendo una razza riconosciuta ufficialmente è ben chiaro negli allevatori il modello da rispettare e di questo potete stare certi, non è un PSO e tanto meno un San Fratellano (su cui non commento), per definirlo correttamente andrebbe classificato tra i dolicomesomorfi, una via di mezzo tra i cavalli a sangue caldo-caldo e quelli un po' più strutturati e con maggiori masse muscolari più rotonde e ne consegue una struttura leggermente più pesante e anche una certa altezza. Si tratta di un eccellente cavallo da sella e da attacco, il carretto siciliano classico era tirato da questi cavalli, veloce e sciolto nei movimenti con un fondo non indifferente, nasce sui pascoli e vi cresce, molti non hanno mai visto un recinto e una scuderia, sono domati presto, un po' presto, e poi la cosa importante sono le componente femminile nella produzione di muli di notevole qualità, molti finiscono fuori dalla Sicilia e sono certo che li avete visti magari indicati come di altra provenienza. Se avete delle domande sono qui per vedere se riesco a rispondervi, ringrazio Paolo per avermi interpellato direttamente, saluti a tutti, Mario

Re: Per Mario Indigeno Siciliano

14/03/2010, 12:10

Mario grazie a te, ultima domanda, come mai non si ufficializza la razza, o meglio come popolazione locale presso L' AIA.

Saluti Paolo
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