Vero, semplice e bellissima!
E dopo la bella poesia di Paolo un articolo su Giovanni Travagliati, il buttero centenario di cui ho parlato più sopra, dal sito
http://www.cavallomaremmano.it/news/NOTIZIARI.htm, pieno di interessanti informazioni sulla maremma:
personaggi
Giovanni Travagliati: quasi cento anni di Maremma!
Tra poco avrà 90 anni ed è già prevista una grande festa. Intanto, Giovanni sta già pensando al 17 gennaio, quando, naturalmente in sella ad uno dei cavalli che alleva insieme a suo figlio Paolo, guiderà su per la collina fino alla fattoria dei Principi Corsini, tutti i cavalieri che non mancheranno di partecipare alla festa in onore di S. Antonio Abate, patrono degli animali.
Travagliati, o meglio Giovanni, vive a Marsiliana fin dal 1936 ed è il più anziano buttero della Maremma toscana. Le sue giornate scorrono serene e piene di cose da fare, la preferita resta naturalmente custodire i suoi amatissimi cavalli, poi cura l'orto e gli altri animali domestici, senza dimenticarsi di curare l'uliveto che si trova proprio sotto la dimora dei Principi Corsini. E non passa giorno che, a Marsiliana, non capiti qualcuno in cerca di Giovanni per salutarlo da vecchio amico o per farsi raccontare di vecchie storie di Maremma.
"Anche le maestre delle scuole elementari di Marsiliana mi hanno chiamato per raccontare la mia storia ai bambini", ci racconta con una punta di orgoglio il vecchio buttero o meglio, bestiaio, come si chiamava quando correva su e giù per la tenuta del Principe. "Quando arrivai qui, avevo poco più di venti anni e con la mia esperienza di bestiaio fui subito preso a ben volere dal Principe Tommaso. Allora la tenuta contava più di 8.000 ettari di boschi e fonde e ci pascolavano, allo stato brado, 1.000 vacche e più di 200 buoi da lavoro. Si vede che lavoravo bene, così divenni quasi subito capo bestiaio, e sono rimasto con loro per cinquanta anni. Quando sono smontato da cavallo, dopo una vita passata dietro la coda di vacche e cavalli, ero già troppo vecchio per prendere la patente"!
Giovanni ha una memoria ferrea, come è buona del resto la sua salute e vivaci e scanzonati i suoi piccoli occhi azzurri, custodi, tutt'altro che gelosi, della vita in Maremma di un tempo. "Tre volte mi hanno puntato il fucile: i briganti, i militari e i bracconieri"; e poi racconta la storia di quell'ultimo brigante, un certo Mariotti, che incontrò nella macchia nel 1940. Ma le storie del piccolo uomo (ma anche Tiburzi lo era) sono tantissime, e guai ad innescare la spina perché, di certo, una sera di veglia non basterebbe per conoscerle tutte. "Quando, nel 1936, incominciai a lavorare per i Corsini prendevo 9 lire al giorno e il Principe ci passava i cosciali, gli stivali e i cavalli e io, quando diventai capo buttero, ne avevo sette solo per me! Mi ricordo di tante storie di animali, specialmente dei cavalli, che ho domato, ma anche di buoi e vacche. Pensi che la mia vacca preferita era la n° 7 che chiamavo "vacca d'oro" perché, in cinque figliature mi aveva partorito 9 vitelli"!
Travagliati è stato pure guardiacaccia e primo presidente dell'Associazione Butteri della Maremma, poi passò l'«uncino» a Italo Molinari dell'Uccellina.
Oggi, Giovanni va ancora nel bosco a cercare il corniolo per fare i suoi uncini, sui quali incide poi le sue iniziali, e per chi ama la Maremma, averne in casa uno significa molto di più di un semplice pezzo di legno intagliato!
Antonella Monti