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Autore |
Messaggio |
Innaig
Iscritto il: 07/11/2009, 11:33 Messaggi: 630 Località: Est Piemonte
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suppongo per impermeabilizzare..... quando puoi, continua, caro gianni1, mooooltoo interessante!
_________________ Saluti, Innaig
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20/11/2009, 13:56 |
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paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
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La monta Maremmana *La monta Bardigiana La monta Tolfetana *La monta Sarda http://www.montasarda.it/*La monta S.Fratellana *La monta Siciliana *La monta Napoletana *Queste sono tutti i tipi di monta da lavoro in Italia, non ho aperto un nuovo topic perchè non le conosco, le ho postate per documentarle. Se ho omesso qualcosa chiedo scusa..... scusate il parziale fuori topic
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20/11/2009, 14:42 |
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Innaig
Iscritto il: 07/11/2009, 11:33 Messaggi: 630 Località: Est Piemonte
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leggo dal sito della monta sarda..... Sono considerate Monte da lavoro : 1. La monta maremmana 2. La monta da lavoro con bardatura Western 3. La monta Camarguese (Delta) 4. La doma Vaquera 5. La monta Campesinos 6. La monta Bardigiana 7. La monta Tolfetana 8. La monta Murgese 9. La monta Sarda 10. La monta S.Fratellana 11. La monta Haflinger
_________________ Saluti, Innaig
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20/11/2009, 14:58 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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liborio ha scritto: Ciao Gianni veramente affascinante, sono incuriosito dal mantello intriso di olio cotto, per quale motivo??? e a cosa serve l'olio cotto ??? In Toscana esistono ancora aziende che praticano questo allevamento???. Grazie a risentirci Liborio olio cotto? Ho scritto così? Bene, ho scritto una castroneria, è olio di lino, serve per impermeabilizzare il tessuto. Sicuramente esistono ancora aziende che allevano cavalli così, non è più la stessa cosa di un tempo, ma esistono ancora. Ne parleremo, con calma. Ora vediamo gli speroni. Il bello degli strumenti della maremma è che sono il frutto del lavoro di artigiani, mastri sellai e fabbri. Oggi si trovano prodotti industriali, ma chi non si accontenta può ancora trovare chi, a mano, riproduce quegli oggetti come erano allora. Così ogni oggetto è un oggetto unico. Posto la foto dei miei speroni, fatti daq un ragazzo in maremma che doma anche cavalli
_________________ www.gianniwest.com http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn
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20/11/2009, 19:33 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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paolo ha scritto: La monta Maremmana *La monta Bardigiana La monta Tolfetana *La monta Sarda http://www.montasarda.it/" target="_blank *La monta S.Fratellana *La monta Siciliana *La monta Napoletana *Queste sono tutti i tipi di monta da lavoro in Italia, non ho aperto un nuovo topic perchè non le conosco, le ho postate per documentarle. Se ho omesso qualcosa chiedo scusa..... scusate il parziale fuori topic Giusto Paolo, io non conosco questi tipi di monta, credo che un pò si siano perse o quasi. So che a Bardi usano una sorta di bardella, ma più piccola ed essenziale della maremmana, mentre i sardi, grandi, grandissimi maestri delle esibizioni a cavallo, hanno una sella molto piccola, stretta, strana, all'occhio scomodissima, ma non l'ho mai provata
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20/11/2009, 19:38 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Passiamo ai morsi,
anche quiesti fatti a mano, veri pezzi unici, opere d'arte.
Ci sono due fondamentali tipi di morso in maremma, quello intero in Toscana e quello spezzato nel Lazio. Alcune foto
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20/11/2009, 19:43 |
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Innaig
Iscritto il: 07/11/2009, 11:33 Messaggi: 630 Località: Est Piemonte
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complimenti, bellissima documentazione!
_________________ Saluti, Innaig
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20/11/2009, 19:44 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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LA DOMA MAREMMANA
"La lotta tra uomini e cavalli è terribile". Con queste parole il pittore Giovanni Fattori commentava in una lettera la doma del maremmano da parte del buttero.
O ancora: "Il puledro brado e il buttero nel tondino offrono uno spettacolo che ha il fascino primordiale dello scontro tra l'uomo e l'animale", dal libro Butteri di Maremma di Deledda - Mancioppi.
E' notorio che i sistemi di doma in maremma non siano dei più dolci. Oggi è facile criticare, specie alla luce dei tanti sussurratori (dai quali c'è comunque tanto buono da prendere). In realtà bisogna tenere conto delle condizioni nelle quali quei sistemi di doma si sono sviluppati.
La maremma era una terra dura, senza pietà per uomini e bestie. Grandi latifondi in mano a pochi signori con grandi allevamenti bradi. Cavalli che fino ai tre anni non avevano visto o quasi l'uomo, e l'uomo era considerato solo uno "strumento di lavoro" la cui vita aveva ben poco valore. Riporto anche qui un brano tratto dal libro "BUTTERI DI MAREMMA" , è il commento a quei tempi di un vecchio buttero domatore, scozzonatore come si dice in maremma: ""Per il padrone la tua pelle costava meno di quella del puledro e non esistevano puledri che non si potessero domare".
In quel contesto il puledro prelevato dal pascolo doveva essere domato e messo al lavoro in poche ore, non c'era tempo per sussurrare. Il padrone non l'avrebbe tollerato e avrebbe cacciato quel domatore troppo lento. E allora l'unica strada era la sottomissione veloce e quindi violenta della povera bestia da parte, mi sia consentito, del povero domatore.
Uomo e animale accomunati in un contesto terribile, dove la lotta era per la sopravvivenza.
E quel cavallo così violentemente sottomesso rimaneva ribelle dentro, di qui la necessità di un cavaliere che comunque sapesse trarre del buono da quella povera bestia.
E i butteri ci riuscivano.
Il puledro appena domato era subito messo al lavoro, e nei primi giorni la cosa fondamentale era non fermarsi, per tenere impegnato il cavallo, e non scendere, perchè il puledro non ti avrebbe fatto risalire. Si orinava addirittura da sella "...e bravo era chi non bagnava la bardella...", ancora dallo stesso libro.
Questa era la realtà di allora e questi i sistemi di doma. Eppure parlando con i vecchi butteri li vedi infiammarsi parlando dei cavalli che hanno avuto, per ognuno una parola di affetto (non smancerie, ma "relazione", "comunicazione" con l'animale), per ognuno un ricordo...
A mio avviso non sono i butteri, o i cavalieri argentini o altri a dover essere condannati, è il contesto nel quale si trovavano a vivere a dover essere condannato.
Oggi i sistemi di doma stanno cambiando anche in maremma, ma non sempre, e troppo lentamente. E troppo lentamente è comunicato il cambiamento. Però stanno cambiando e questo è positivo. Perchè per conservare quelle tradizioni, le stesse devono adeguarsi al cambiamento dei tempi proprio perchè possano sopravvivere a quel cambiamento. La foto che allego mostra quanto fosse cruenta la doma
Allegati:
doma_buttera.JPG [ 56.24 KiB | Osservato 2005 volte ]
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20/11/2009, 22:57 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Domani approfondiremo le fasi di questa doma, parleremo del "giudice" (il nome la dice lunga), quel palo al centro del tondino utilizzato per ammansire, in gergo si dice "per rompere di testa" il puledro brado...
_________________ www.gianniwest.com http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn
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20/11/2009, 23:01 |
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Innaig
Iscritto il: 07/11/2009, 11:33 Messaggi: 630 Località: Est Piemonte
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sono proprio curioso.....
_________________ Saluti, Innaig
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21/11/2009, 0:59 |
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