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Metodo Parelli: analisi e commenti 
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[color=#800000][color=#800000]Cari amici del forum,
ho aperto questo thread per conoscere opinioni sul metodo di Pat Parelli da parte di chi ne ha fatto esperienza. Molti anni fa partecipai come osservatore ( pagante) ad un corso di due giorni organizzato presso un agriturismo nella mia zona, fra la Valdichiana e le Crete senesi. Era una sorte di corso dimostrativo, una base per affrontare il cammino vero e proprio proposto dagli istruttori, e l'impressione che con mia moglie traemmo, fu di un'indubitabile novità nell'approccio con il cavallo rispetto a quanto avevamo sempre conosciuto e visto fare noi, e confesso che mi sarebbe piaciuto fare una prova con le nostre, all'epoca giovanissime, cavalle murgesi. Poi, le cose della vita hanno disposto diversamente e non ci ho pensato più. Adesso, navigando in internet tra siti equestri ed equini mi è ricapitato di imbattermi nuovamente in Pat Parelli e la sua "natural horsemanship"
. Molte cose, dopo dieci anni, sono cambiate adattandosi ai tempi. L'unica testimonianza di cui dispongo però, risale a quel remoto corso di due giorni e riguarda la proprietaria di un bel grigio, simile ad un lipizzano, la quale, sentendola un paio di mesi dopo, ci disse che il suo cavallo, da ingestibile era diventato il più gettonato del centro ippico per l'affidabilità che adesso dimostrava a seguito dell'approccio Parelli.
Se l'argomento è stato in qualche modo trattato, me ne scuso con i moderatori e con gli altri amici; diversamente, avrei piacere di raccogliere qualche esperienza...[/color]


29/01/2011, 15:37
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Il Parelli Natural Horsemanship (PNH) nasce nel 1981 dalle intuizioni di Pat Parelli, trainer e domatore di cavalli convinto di poter ottenere i risultati dall'animale senza la sopraffazione fisica o la violenza. Fondendo principi di psicologia pratica e comunicazione, elabora un sistema di principi teso a migliorare la relazione tra uomo e cavallo. L'approccio naturale è efficace con tutte le razze e in tutte le discipline. Utilizzato ormai nel mondo sportivo professionistico, anche a livello olimpico - dal polo al salto a ostacoli, dalle corse ai rodei, fino alle semplici passeggiate - il PNH conta ormai oltre 400 mila "adepti" nei quattro angoli del pianeta.

Fonte http://www.lastampa.it

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29/01/2011, 19:31
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In verità Parelli è solo uno dei tanti che approcciano la doma e l'addestramento in maniera diversa dal solito, cercando la collaborazione dell'animale.
Di fatto l'abilità di Parelli consiste nel aver trasformato in Business quello che lui ed altri hanno sperimentato con successo nella doma del cavallo.

Un altro grande personaggio è Monty Roberts, autore del bellissimo libro "L'uomo che ascolta i cavalli", che ha ispirato il film "l'uomo che sussurra ai cavalli" (che poi non ha nulla a che vedere con il libro).

Ci sono poi molti altri personaggi, veri uomini di cavalli, che cercano e trovano vie di comunicazione positive con il cavallo.

Parelli ha un grande merito divulgativo, nel senso che ha indubbiamente contribuito a diffondere un approccio "diverso", quello che non mi piace è la sorta di "religione" che pervade i suoi adepti, come se appartenessero ad una sorta di cerchia esclusiva e depositaria di verità assolute di cui essi stessi sono fonte!

Di fatto Parelli adotta e codifica (e qui è la sua grande abilità divulgativa) comportamenti frutto di esperienza di molti uomini di cavalli maturata in molti anni.

Ora, qualche parelliano mi bacchetterà a dovere :D , ma il mio calumet della pace è già teso verso di lui :D :D :D

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30/01/2011, 8:20
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[color=#800000]Indubbiamente, la sfumatura di "religiosità" che pervade i meeting Parelliani disturba, o comunque sconcerta gli osservatori: produsse lo stesso effetto su di me in quell'unica esperienza di cui ho parlato, ed in maniera particolare mi colpì quel grido obbligatorio , "Sav-v-yy!", emesso agitando i frustini prima di ogni sessione. Tuttavia, se ha avuto il successo che ha avuto, evidentemente il metodo funziona, anzi, compie addirittura magie. Monty Roberts, la Tellington-Jones, ed anche il nostrano Cosentino propongono tutti dei metodi basati su un approccio naturale ed anche i loro sistemi pare facciano "miracoli". Il punto è che non è possibile impararli e seguirli tutti, dunque sarebbe interessante raccogliere le maggiori informazioni possibili sulla scorta di testimonianze anonime, ossia non quelle pubblicate sui siti ufficiali.


30/01/2011, 12:18
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DonMario ha scritto:
[color=#800000]Indubbiamente, la sfumatura di "religiosità" che pervade i meeting Parelliani disturba, o comunque sconcerta gli osservatori: produsse lo stesso effetto su di me in quell'unica esperienza di cui ho parlato, ed in maniera particolare mi colpì quel grido obbligatorio , "Sav-v-yy!", emesso agitando i frustini prima di ogni sessione. Tuttavia, se ha avuto il successo che ha avuto, evidentemente il metodo funziona, anzi, compie addirittura magie. Monty Roberts, la Tellington-Jones, ed anche il nostrano Cosentino propongono tutti dei metodi basati su un approccio naturale ed anche i loro sistemi pare facciano "miracoli". Il punto è che non è possibile impararli e seguirli tutti, dunque sarebbe interessante raccogliere le maggiori informazioni possibili sulla scorta di testimonianze anonime, ossia non quelle pubblicate sui siti ufficiali.


Guarda, non esiste il metodo parelli o il metodo roberts o il metodo del mago di turno! Con i cavalli esistono 2 cose soltanto:

1- LE COSE GIUSTE
2- LE COSE SBAGLIATE

I cosiddetti sussurratori hanno avuto l'abilità di codificarle in sessioni formative VENDIBILI, cioè trasformandole in un business. Nulla di male in questo, anzi benvenga chi diffonde la cultura equestre, il fatto è che per venderle le hanno codificate in modo tale da farle apparire fortemente identificabili con loro stessi, come se loro avessero "creato" tutto, mentre il tutto che presentano è frutto di esperienze successive di tanti, molti anche migliori, che non hanno avuto la loro capacità divulgativa.

Di qui, a mio avviso, il ridicolo delle grida e altre amenità del genere!

Nel mio piccolo da appassionato ho lavorato qualche cavallo (qualcosa ho anche raccontato in questa sezione cavalli) e a mio avviso quello che serve è cercare di capire le cose giuste (guardando tutti e "rubando con gli occhi" a tutti e chiedendo a tutti), adattarle alla personalità del cavallo con cui abbiamo a che fare in quel momento, e cercare di "guardarsi" mentre lavoriamo il cavallo, provare a "rivedersi" per cercare di capire i nostri sbagli e correggerli in futuro.

Non esiste IL metodo Parelli, o altri, esistono delle cose che il cavallo accetta e altre no, possiamo cercare di capire le cose giuste cercando di prendere da tutti e non iscrivendoci ad una confessione :D

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30/01/2011, 19:52
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Si parla di metodo Parelli o altro per identificare un certo sistema teorico e pratico di procedure. Concordo con te circa la suddivisione in cose giuste o sbagliate da poter fare ma il senso del mio thread è un altro: capire attraverso le testimonianze di chi li ha sperimentati, se ce ne saranno, quale sistema di procedimento ( visto che la parola "metodo" non ti piace) funzionare con maggiore efficacia anche per il privato medio cavaliere. La mia esperienza equestre è piuttosto corposa, però in nessun campo come in questo non si finisce mai di stare davanti ad una cattedra ad imparare qualcosa. Grazie comunque per aver risposto ;)


30/01/2011, 20:27
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io personalmente nella mia modesta ignoranza non credo esista un metodo "assoluto" ...

naturalmente ognuno di questi vari "sussurratori" propone il "SUO" di metodo ...
anche nell' "apparire commercialmente" è così : c'è chi sa proporsi meglio rispetto ad altri e c'è chi naturalmente è più bravo e comunicativo di altri e quindi il resto , di conseguenza va da sè : soprattutto se il "sussurratore" risulta anche carismatico ;) :P :P ...
secondo la mia modestissima opinione , tutti hanno avuto in passato e ancora oggi hanno un grande merito che è quello di riuscire a "rapportarsi" con l'animale ... quindi , a prescindere che si chiami XXX o YYY , ognuno rapporta se stesso all'animale oserei dire "alla pari" o quantomeno riesce ad instaurare un "feeling" uomo-cavallo che fa si che non venga "avvertito" come predatore , ma come suo "simile" ...
questo personalmente lo ritengo "giusto" ...
spiego meglio il concetto , se ad un cavallo gli "chiedi" di essere cavallo , anche tu devi saper "parlare" come un cavallo e non da uomo o ancora peggio da "predatore" ...
i cavalli sono animali sociali da branco ed è proprio attraverso il branco che si esprimono : all'interno ognuno ha un suo ruolo ;hanno una loro gerarchia e una loro comunicativa ...
il "trucco" è quello di saper "leggere" le dinamiche di branco ...
i vari "sussurratori" hanno il gran merito di saper osservare e capire ed inserirsi nelle dinamiche del branco "da cavallo" e soprattutto da cavallo "leader" , riescono a guadagnarsi il "rispetto" degli altri "membri" del branco senza coercizioni , riescono a "parlare" con loro ...
ripeto , il mio modesto punto di vista è proprio questo : adesso si è più a portata di animale rispetto al passato dove l'uomo in quanto tale , "DOMAVA" e ciò spesso voleva dire dare sfogo e corso ad una serie di frustrazioni personali sul povero animale che nulla avevano a che fare con la doma ...
forse questo , sempre personalmente lo ritengo "sbagliato" ...

un saluto Emilio

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La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.
Friedrich Nietzsche


30/01/2011, 20:35
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Neanche a farlo apposta sto prendendo contatti per andare a fare un corso di 4 gg con il metodo Monty Roberts. Io ho una pensione per cavalli e qui da me ne arrivano di tutti i tipi: foal, cavalli anziani, nevrotici purosangue, stressati trottatori, viziatissimi da equitazione. Restano, a parte i foal, dai 2, massimo 4 mesi, e quindi è imprtante per me riuscire a trovare un contatto il più presto possibile, e cercare come a volte è successo, lenire certe paure. E' vero che non esiste un metodo assoluto ma se avessi letto prima i libri di Monty avrei fatto meno sbagli.
Ho cominciato la mia attività da sola, nel vero senso della parola, e nonostante avessi già una bella esperienza mi sono accorta che se non hai nessuno che ti aiuta far entrare un cavallo riottoso nel tondino, o nessuno che lo tiene fermo per farti salire, devi trovare altri sistemi. Sistemi che poi ho ritovato pari pari nel libro di Roberts. Certo è stata una soddisfazione rendermi conto di essere arrivata alle stesse conclusioni... ma che fatica :roll: :roll: :roll: :roll:


31/01/2011, 20:46
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Gentile Chiara,
ti sarei grato se mi indicassi quale dei libri di Monty Roberts ti è tornato utile in modo particolare: per quel che riguarda l'inglese non ci sono problemi, lo parlo e lo scrivo, ma mi piacerebbe andare più a colpo mirato. So che da poco è uscito il suo ultimo volume, ma poichè io di lui ho letto solamente "l'uomo che sussurra ai cavalli", gli altri scritti non so valutarli a priori. Ad ogni modo anch'io sto contattando gli istruttori qualificati Monty Roberts Italia per il corso del 5 e 6 maggio ( la caparra la verso, spero di avere il tempo di andarci.. ) che si dovrebbero tenere qui in Toscana.


31/01/2011, 23:47
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"L'uomo che ascolta i cavalli", (Superbur) ovviamente, e non "...che sussurra".
Lapsus più che freudiano! :)


01/02/2011, 0:00
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