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LO STALLONE E IL PRINCIPIANTE
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Ricordo un articolo di diversi anni fa (troppi, come troppi cominciano a diventare i miei ricordi…) che aveva esattamente il titolo di questa discussione. Ho ancora da qualche parte il giornale con quell’articolo che affrontava l’argomento ragionando sui motivi del fascino che uno stallone esercita sugli appassionati di cavalli.
Perché uno vuol montare o avere uno stallone?
Sesso, il buon caro vecchio sesso! Questa la ragione di fondo portata dall’autore in quell’articolo. Lo stallone esercita un fascino particolare, specie sul neofita. È un po’ come trasmettere un messaggio un po’ “macho” agli astanti mentre stiamo montando l’animale. Probabilmente c’è un fondo di verità in questo ma l’articolo dissertava anche sull’opportunità o meno di montare uno stallone, sulla capacità di “gestirlo” in ogni situazione da parte del cavaliere, di quanto fosse rischioso per il cavaliere inesperto gestire uno stallone e di quanto, viceversa, fosse piacevole per l’esperto cavaliere montare un animale con le caratteristiche dello stallone.
Io allora mi sentii punto sul vivo, avevo appena acquistato un puledro stallone proprio con l’obiettivo di farne la mia cavalcatura e non potevo dirmi un cavaliere esperto. Era (è morto all’età di 21 anni) uno splendido animale, ma era anche molto “caldo”, troppo caldo. Abbiamo passato insieme più di un’avventura, nel bene e nel male e, non senza qualche rischio di troppo, è stato per oltre 10 anni la mia cavalcatura…
Ma questa è solo l’introduzione, mi piacerebbe che la discussione si sviluppasse intorno alle ragioni per cui un cavallo diventa stallone, come deve essere uno stallone, cosa diversa dal cavallo lasciato semplicemente intero, e su cosa la decisione di tenere uno stallone significa per la vita del cavallo e del suo cavaliere.
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15/05/2013, 17:11 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Oggi i cavalli vengono allevati in cattività, anche quelli allevati bradi, di fatto non sono liberi.
Il cavallo selvaggio regola le situazioni di branco in base agli istinti naturali. Nel branco lo “Stallone” è il cavallo che dimostra di essere il migliore nel confronto con gli altri maschi del branco. Questi, a una certa età, vengono allontanati dal branco, a meno che uno di loro non prenda il sopravvento diventando lui lo Stallone. Inutile cercare una simile situazione negli allevamenti odierni. Pensare che la selezione venga fatta in base al confronto “fisico” tra i maschi dell’allevamento sarebbe pura follia, basti pensare ai costi ed ai rischi che una simile eventualità comporterebbe.
Come regolarsi allora? Come scegliere lo Stallone? E gli altri maschi? In libertà formano altri piccoli branchi di maschi che cercano prima o poi di formare un loro harem, ma in cattività? Come comportarsi nei loro confronti?
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15/05/2013, 17:13 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Intanto abbiamo visto che c’è lo Stallone, poi ci sono gli altri maschi. In natura questi formano dei gruppi tra loro, inutile pensare di replicare quella situazione, oggi i maschi vengono castrati oppure lasciati interi, pur senza essere Stalloni nel senso pieno del termine.
Allevare oggi vuol dire fare selezione. Ogni razza ha certe caratteristiche e certe finalità, essa stessa è di fatto il risultato finale (in quel dato momento storico) di una selezione avvenuta negli anni, nei decenni, in qualche caso nei secoli passati. L’obiettivo della selezione è MIGLIORARE quella razza, esaltarne le doti ritenute prioritarie e ridurre o eliminare le caratteristiche ritenute penalizzanti. È da dire che, negli anni, non sempre questi obiettivi sono stati perseguiti con coerenza e anche che spesso obiettivi perseguiti coerentemente erano di per se non così nobili, anzi secondo alcuni addirittura dannosi per quella tal razza.
Quindi, in un determinato momento storico, nei confronti di una determinata razza ci saranno, da parte degli allevatori e da parte del “mercato” di quella tal razza, certe aspettative, certe prestazioni, certe caratteristiche ritenute “nobili”, e quindi da perseguire nell’allevamento.
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15/05/2013, 17:33 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Lo Stallone ha una grande responsabilità nella trasmissione delle migliori caratteristiche della razza, non tanto per il fatto che il suo potere di trasmissione delle caratteristiche genetiche sia superiore alla fattrice, anzi molti pensano che il patrimonio genetico di un puledro dipenda in misura maggiore dalla madre che non dal padre, ma mentre una fattrice può partorire un puledro l’anno uno Stallone feconderà diverse fattrici l’anno e quindi ogni anno produrrà parecchi puledri.
Stante queste considerazioni è evidente che uno Stallone, per divenire tale, deve avere caratteristiche nettamente superiori alla media della sua razza. E questo sotto diversi punti di vista.
Sotto l’aspetto MORFOLOGICO, lo Stallone deve potersi definire Bello, proporzionato, il quadro d’insieme del colpo d’occhio deve apparire armonioso, deve essere ben muscolato, con appiombi corretti e robusti, bel piede, zoccolo robusto, bella incollatura, bella groppa, spalle con giusta inclinazione, reni brevi e possenti, groppa muscolosa, bei crini… Ma attenzione, aimè (o per fortuna) il cavallo perfetto non esiste, anzi, guardando un cavallo l’occhio esperto cerca il difetto, non per sminuire l’animale, ma perché ogni cavallo ne ha qualcuno, e bisogna riconoscerli.
Poi, sotto l’aspetto CARATTERIALE lo Stallone deve essere un animale di Buona Indole, di buon carattere, l’animale irascibile, non controllabile non va messo in riproduzione, per quanto bello possa essere.
Ma non basta ancora, uno Stallone va valutato anche sotto l’aspetto della PERFORMANCE, e questo vale indipendentemente dalla finalità per cui quella razza è allevata. Lo Stallone dovrà eccellere nella disciplina o nella finalità per cui quella tal razza è allevata. Così ad es. cavalli da passeggiata dovranno essere riprodotti da Stalloni che, in mano ad un cavaliere esperto, si comportino ottimamente durante un trekking, una gita a cavallo o una sessione di lavoro in piano. Dovranno portare un cavallo sottomano senza andare in escandescenze, dovranno cioè esse EQUILIBRATI, di buona testa. Se la performance è invece sportiva lo Stallone dovrà essere un vincitore, o comunque un soggetto costante in piazzamenti eccellenti nella sua disciplina…
Insomma uno Stallone dovrà essere Bello, di Buona Indole e Forte nella sua disciplina, fosse anche la passeggiata. La mancanza o più semplicemente una carenza di una di queste caratteristiche può essere perdonata ad un castrone o ad una femmina, non allo Stallone, proprio perché il suo gene si moltiplica attraverso un alto numero di figli.
C’è un detto contadino che recita: “le querce non fanno le arance”
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15/05/2013, 22:10 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Fatte salve tutte le considerazioni finora fatte, non è detto che poi, tutti gli Stalloni con le caratteristiche giuste si dimostrino essere dei buoni Riproduttori. Ci sono casi di grandi campioni che hanno prodotto brocchi, di cavalli tranquillissimi che hanno prodotto animali irrequieti e intrattabili e così via. Mentre il buon Riproduttore è quello che, costantemente, trasmette le sue buone doti alla sua progenie. Ci sono stalloni i cui figli basta guardarli per dire: “è figlio di quel tal Stallone…”. Questi sono i migliori, i grandi Razzatori che fanno la storia di una razza. Stante le considerazioni fatte fin qui è evidente che la destinazione di un cavallo all’attività di Stallone è una decisione che deve essere ben ponderata e fatta in un quadro di condivisione degli obiettivi allevatoriali di una determinata razza.
Ci sono razze in cui l’approvazione degli Stalloni è demandata ad organismi delle associazioni di razza o a enti burocratici. Molto spesso purtroppo le approvazioni vengono date non tanto e non solo sulla base di considerazioni sulle caratteristiche del cavallo quanto sulle “relazioni” personali o peggio clientelari che i proprietari sono in grado di stabilire o meno con gli enti preposti all’approvazione, questo accade in particolar modo per quelle razze la cui performance non è obiettivamente misurata da oggettive prestazioni in gara. Questo reca un grave danno agli obiettivi di miglioramento delle razze. In altri casi l’approvazione di uno Stallone è demandata al mercato. Nel senso che il proprietario propone il suo Stallone ed i proprietari delle fattrici aderiscono o meno all’offerta. I prodotti più o meno buoni determineranno in breve tempo il futuro e il successo o meno di quel dato Stallone. Ora io non sono un sostenitore del libero mercato privo di regole, tutt’altro. Però devo riconoscere che forse è il sistema migliore, nel senso poi che il mercato naturalmente emargina quegli stalloni privi delle giuste caratteristiche del buon riproduttore.
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16/05/2013, 10:20 |
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gargamella
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 25/07/2011, 12:02 Messaggi: 4691 Località: Reggio Emilia
Formazione: xxxl
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Da ex possessore di cavalli ed ex possessore di un "inutile stallone" condivido quanto detto su caratteristiche, scopi , clientele, e mercato Ma se nel mondo sportivo la ricerca dello stallone avviene con professionalità o scopi mirati quasi sempre con addetti ai lavori, nel mondo amatoriale purtroppo si continua a vedere l'improvvisazione dove il fatto di avere un cavallo intero presuppone di avere uno stallone per bello che sia spesso questo non è la realtà Non conosco la disciplina delle stazioni di monta e volevo chiederti se risponde al vero che per la riproduzione anche comune (cavalli meticci, incroci, senza certificati) esiste l'obbligo dell'uso di stalloni approvati e se si è possessori di uno stallone destinato alla riproduzione occorre farlo approvare?
_________________ Mettete l'indicazione geografica al profilo sarà utile nelle risposte grazie
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16/05/2013, 10:37 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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gargamella ha scritto: Da ex possessore di cavalli ed ex possessore di un "inutile stallone" condivido quanto detto su caratteristiche, scopi , clientele, e mercato Ma se nel mondo sportivo la ricerca dello stallone avviene con professionalità o scopi mirati quasi sempre con addetti ai lavori, nel mondo amatoriale purtroppo si continua a vedere l'improvvisazione dove il fatto di avere un cavallo intero presuppone di avere uno stallone per bello che sia spesso questo non è la realtà Non conosco la disciplina delle stazioni di monta e volevo chiederti se risponde al vero che per la riproduzione anche comune (cavalli meticci, incroci, senza certificati) esiste l'obbligo dell'uso di stalloni approvati e se si è possessori di uno stallone destinato alla riproduzione occorre farlo approvare? Grazie per l'osservazione Gargamella, è un tema che approfondirò andando avanti nella discussione ma già da ora dico che condivido quanto dici approposito del mondo amatoriale, che peraltro ci riporta al titolo della discussione: lo stallone e il principiante, appunto
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16/05/2013, 10:50 |
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ilGiardinoDelSole
Iscritto il: 28/05/2010, 13:05 Messaggi: 683 Località: Carlentini (SR)
Formazione: Geometra
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Bhè io cavalco da meno di un anno e posso provare a dire la mia. Ovviamente la componente di mettersi in mostra sullo stallone e la volontà di sottometterlo alla propria volontà è preponderante, ma ho notato che per il cavaliere è importante la progressione del cavallo. Io ad esempio come tutti nel mio maneggio iniziamo con una cavalla di 15 anni che è perfetta per scuola e per iniziare (otre a fare ippoterapia) e richiede comandi energici per farla andare. Diciamo che superate le incertezze iniziali e cominciando ad andare sciolti, vuoi iniziare a provare qualcosa di più forte e passi alla cavalla di 7 anni, poi al castrone vivace di 5 anni e poi alla cavallina elettrica di 4 anni intanto ammiri ogni giorno passando lo stallone sognando un giorno di salirci su e riuscire a controllarlo e gestirlo correttamente, attendi che l'istruttore ti dica che sei pronto per montarlo con trepidante attesa, mentre cerchi di migliorare e affinare le tue doti di cavaliere. Perchè alla fine sai che le tue doti di cavaliere consistono nel saper gestire cavalli via via più difficili in maniera sempre corretta e tenendo uno stile pulito. E' un po lo stesso discorso del triciclo che si usa da bambini che poi diventa bicicletta, poi mountain bike, poi bici da corsa, scooter, scooterone, moto ... in questo caso lo stallone è una Ducati Monster che tutti sognano di poter portare, ma pochi la sanno portare P.S. io ho montato il mio maschio mezzo arabo intero (oggi castrato) ed è comunque esaltante stare su un cavallo che appena pensi di partire al galoppo, parte come un fucile e che poi nel bel mezzo di una passeggiata si impunta a voler tornare a casa e devi impegnarti a farlo andare avanti. Intanto guardo e giro alla corda lo stallone morello S.I. x Sanfratellano ( quasi 1,90 al garrese) con soggezione attendendo di poterlo montare ^_^
_________________ Marco Intelligente non è colui che sa tutto, ma colui che sa di non poter sapere tutto e chiede a chi sa !
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17/05/2013, 11:26 |
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mainipierluigi
Iscritto il: 23/10/2009, 9:11 Messaggi: 717
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Si, gli stalloni devono essere approvati,pure le stazioni di monta lo devono essere ,si va incontro a pesanti sanzioni in caso di abusivismo.
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17/05/2013, 13:49 |
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fra0466
Iscritto il: 23/09/2011, 11:20 Messaggi: 1411 Località: Savona
Formazione: Appassionato
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Gianni, io non ho e non ho mai montato cavalli.
Leggendo il tuo interessante post però c'è qualcosa che mai mi torna (per i cavalli e quasi tutte le altre specie).
Nella selezione umana lo stallone è valutato secondo carateristiche fisiche, caratteriali, ereditarie, ecc. molte volte queste scelte hanno portato ad errori (ad esempio patologie congenite in cani e gatti o istinto all'agressività in certe generazioni di cani. Mentre nella selezione naturale, oltre alla salute,bellezza,simmetria estetica, servono soprattutto doti di leadership e va da sè che in natura se lo stallone non riesce di tramandare correttamente i propri geni, essi si perderanno alla prima generazione (arriverà uno stallone vagante che manderà via i suoi figli.
Detto questo: non è che la nostra scelta con occhi umani, sta forzando la natura? non è che alla fine ci stiamo perdendo tutta una serie di geni di cui neanche sappiamo l'esistenza?
Ovviamente non ho una risposta e non so se non è neanche una domanda.
_________________ La vera conoscenza è sapere i limiti della nostra ignoranza (Confucio)
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17/05/2013, 14:43 |
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