fra0466 ha scritto:Gianni, io non ho e non ho mai montato cavalli.
Leggendo il tuo interessante post però c'è qualcosa che mai mi torna (per i cavalli e quasi tutte le altre specie).
Nella selezione umana lo stallone è valutato secondo carateristiche fisiche, caratteriali, ereditarie, ecc. molte volte queste scelte hanno portato ad errori (ad esempio patologie congenite in cani e gatti o istinto all'agressività in certe generazioni di cani. Mentre nella selezione naturale, oltre alla salute,bellezza,simmetria estetica, servono soprattutto doti di leadership e va da sè che in natura se lo stallone non riesce di tramandare correttamente i propri geni, essi si perderanno alla prima generazione (arriverà uno stallone vagante che manderà via i suoi figli.
Detto questo: non è che la nostra scelta con occhi umani, sta forzando la natura? non è che alla fine ci stiamo perdendo tutta una serie di geni di cui neanche sappiamo l'esistenza?
Ovviamente non ho una risposta e non so se non è neanche una domanda.
Temo che tu abbia ragione, temo anche che questa è una cosa che accade da quando l'uomo ha iniziati ad allevare animali... qualche millennio fa
Temo anche che si apra una questione sull'etica e sulla bioetica che sarebbe infinita e non di facile soluzione. Sopratutto con l'avanzare della genetica le questioni si fanno via via spinose, perchè se oggi discutiamo sulla validità o meno della selezione degli stalloni, presto discuteremo sull'opportunità di cavalli nati per embriotransfert da progetti genetici costruiti in laboratorio.
Il problema impellente è la biodiversità genetica che comunque andrebbe tutelata e preservata come bene prezioso negli animali così come nelle piante.
Le considerazioni fin qui espresse nel mio ragionamento evidenziano il mio punto di vista, ovviamente e legittimamente criticabile, ma credo che quanto detto corrisponda a buoni criteri di ragionevolezza.
Ma qual è la situazione dell’allevamento del cavallo in Italia?
Oggi il cavallo da sella ha due destinazioni: • Sportiva • Diporto o turismo equestre
Chi sono gli allevatori? Posso sbagliare ma credo che oggi la figura dell’Allevatore, intesa come colui che alleva cavalli da sella allo scopo di trarne un giusto reddito non esista più o quasi. Nel migliore dei casi l’Allevatore è un addestratore o un atleta che compete in gare equestri nelle varie discipline con soggetti suoi o di suoi clienti, o in molti casi suoi, cioè nati da lui, e poi venduti a suoi clienti. Credo che questo sia l’unico caso di allevamento finalizzato alla produzione di un reddito adeguato, anche se in questo caso l’attività allevatoriale è complementare a quella di addestratore e di partecipazione alle gare.
Negli altri casi ci sono credo due situazioni tipo: - L’appassionato benestante, anzi spesso proprio ricco, che alleva cavalli anche ad alto o altissimo livello e per il quale l’allevamento non è certo finalizzato alla produzione di un reddito quanto piuttosto a soddisfare la passione del titolare. Io temo siano attività in perdita in quanto spesso vedo strutture fantastiche, personale abbondante, addestratori professionisti, cavalli strepitosi… tutte cose che mi fanno pensare a costi elevati, molto elevati. Confesso che mi piacerebbe vedere il conto economico relativo all’allevamento, ed all’attività con i cavalli in genere, di una di queste strutture. - Ci sono poi gli appassionati, i proprietari di un cavallo o una cavalla che accarezzano e spesso realizzano il sogno di avere un puledro dalla loro cavalla.
Entrambe queste situazioni, a mio avviso, sono attività in perdita. O meglio appartengono alla sfera delle attività ludiche, dove uno, legittimamente, spende per soddisfare una sua passione…
Forse queste due situazioni falsano non poco le regole del mercato dei cavalli, ma qui il discorso diventerebbe lunghissimo e non è il luogo adatto per approfondire. D’altronde la situazione è tale che ben venga chiunque alleva cavalli.
Torniamo al titolo della discussione: LO STALLONE E IL PRINCIPIANTE.
Abbiamo visto ed approfondito le caratteristiche che deve avere un buono stallone, un buon riproduttore. Alla luce di queste considerazioni appare evidente che solo raramente madre natura raggruppa così tante caratteristiche positive in un solo soggetto, per questo gli stalloni, i riproduttori, sono una nettissima minoranza rispetto alla popolazione equina.
Ora, sappiamo che il cavallo è un animale sociale, di branco. Ha bisogno di una vita fatta di relazione con altri animali, possibilmente delle stessa specie. Allo stallone questa vita sociale è il più delle volte necessariamente preclusa sull’altare delle sue doti di riproduttore, finalizzate ovviamente alla selezione praticata dall’uomo allevatore. Lo stallone e il principiante! Perché spesso ci si ostina a tenere interi animali che mai potranno essere stalloni? Un allevatore non terrà mai un cavallo intero se non sarà uno stallone. Al contrario spesso si incontrano cavalli interi mantenuti tali dai proprietari, privati che magari hanno solo quel cavallo, lo tengono spesso in un maneggio e lo privano di fatto della serenità di cui gode invece un castrone. Senza poi considerare le difficoltà di gestione di uno stallone, ed anche i rischi connessi… Il castrone è il miglior animale da montare, dice un proverbio: “col castrone comandi, alla femmina chiedi, con lo stallone ragioni” … ma volete mettere il fascino di montare uno stallone?