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La trazione animale: un passo verso il futuro? 
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jimmyhaflinger ha scritto:
sembra che le cose me le invento a volte... ma qui c'e' l'articolo di cronaca di cui parlavo:
http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... -23163741/" target="_blank" target="_blank" target="_blank

E non e' un caso isolato... sono convinto che se ci si prova 10 volte, 7 volte finisce cosi'
Che successo pensate possa avere il ritorno del cavallo nell'ambito urbano (magari a tirare lo scuolabus :lol: ) in un paese popolato di dementi del genere?

:o :o :o :o :o
Il mio essere Mod. m'impone il contegno, e quindi non commenterò tale articolo.
A me spesso fan più paura le persone che gli animali, ma sinceramente potevo temere per la salute di mio figlio se nel cortile della scuola fosse arrivato un ammaestratore con il proprio leone...o piuttosto un incantatore con il proprio cobra...o magari tre tigri da circo.
Ma un cavallo, e neppure scosso, ma con un nonno che va a prendere la propria nipotina. ;)
Vabbè...lasciamo perdere l'articolo.
Piuttosto.
Cita:
L'animalista vero, non è l'integralista che travisa le cose e umanizza l'animale, bensì una persona rispettosa dell'animale a tutto tondo.

Ottima osservazione pienamente condivisa.
Cita:
la stragrande maggioranza dei giovani ha altro per la testa... preferiscono anzi vivere in citta' e lavorare come precari nei call-center per pagare le rate dell'auto fighetta, che faticare a fare i boscaioli o contadini o pastori ecc...

Come non darti torto.
Ma io ho 34 anni, mia moglie 31, entrambi abbiamo studiato e vissuto in grandi città (lei è stata anche molto tempo all'estero), e siamo TORNATI alla campagna...e vorrei pensare che come noi ci saranno anche altri che hanno compiuto (o compieranno) tale scelta.
Il cavallo?
La nostra amata avelignese ha oramai 27 anni, ed è decisamente "grandina" per tornare al tiro leggero (cosa che ha fatto nella sua vita), ma il nostro desiderio è quello di prendere almeno un altro cavallo (se non due) e assieme all'asino INTEGRARE le lavorazioni meccaniche.
I calli nelle mani, la gioia negli occhi, e le nostre parole sono la testimonianza che "è possibile", e quindi si tratta solo di partire da qualche parte.
Un basto, i giusti finimenti, i consigli di un vecchio contadino...e son certo che nel giro di un anno potremo postare anche noi le nostre foto.
Io plaudo a quanti ci provino, e ancor di più mi inchino a chi ha la costanza e l'umiltà di voler imparare dal passato in modo progressista: una frase forse controversa, ma per me la trazione agricola è un passo verso il futuro.
Complimenti a tutti per le belle testimonianze e la partecipazione.
Sono felice di leggere tutto questo!
Ciao
Tosco


22/11/2013, 18:35
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Tosco ha scritto:
Il mio essere Mod. m'impone il contegno, e quindi non commenterò tale articolo.
A me spesso fan più paura le persone che gli animali, ma sinceramente potevo temere per la salute di mio figlio se nel cortile della scuola fosse arrivato un ammaestratore con il proprio leone...o piuttosto un incantatore con il proprio cobra...o magari tre tigri da circo.
Ma un cavallo, e neppure scosso, ma con un nonno che va a prendere la propria nipotina. ;)


sono ridicoli perche' si preoccupano della pericolosita' del cavallo e non di quella delle auto che hanno attorno e magari poi al figlio per farlo stare ancora piu' al sicuro gli comprano lo scooter o la microcar... altre volte si scandalizzano perche' il cavallo e' sporco e porta malattie solo passando sotto casa per strada, ma non si preoccupano minimamente dello smog del traffico...

tornando al discorso originale... io quando ho comprato il mulo ebbi in dotazione un basto della sua misura... mi sono anche fatto insegnare a caricare le some di legna ecc... ma non e' mai servito a nulla... visto che tanto ero disoccupato ed avevo questo mulo, ho chiesto in giro anche tramite amici e parenti se poteva servire un mulattiere per portare legna o materiali da costruzione ecc... niente da fare...

Addirittura dopo l'alluvione, quando c'era da pulire il letto del fiume, c'era pieno di gente che era andata a fare la legna... ma anche in quel caso il mulo non e' interessato a nessuno.


22/11/2013, 20:50
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Sono molto fiducioso nel ritorno della trazione animale nella conduzione di un numero crescente di piccole aziende agrosilvopastorali situate in aree marginali altocollinari e montuose del nostro paese. Ne saranno promotori soprattutto molti giovani attualmente disoccupati, i quali saranno i primi a rendersi conto della necessità di contrastare il degrado di quelle aree ripopolandole e ricominciando a coltivarle e ad allevarvi del bestiame. Incontreranno all'inizio molte difficoltà, ma riusciranno a superarle ed a garantire il recupero di una sana e proficua ruralità.


22/11/2013, 22:59
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GMF ha scritto:
Ne saranno promotori soprattutto molti giovani attualmente disoccupati


un disoccupato dove la trova la montagna di soldi per cominciare un mestiere del genere? per comprare o affittare l'azienda, comprare gli animali, le attrezzature ecc ecc... fa' una rapina? va' dagli strozzini?

Non pensare che le cose siano tanto facili... oltretutto oggi se vuoi combinare qualcosa in agricoltura devi avere la terra... sono finiti i tempi in cui si riusciva a vivere facendo i contoterzisti, meno che mai i contoterzisti con gli animali invece che col trattore...

questo senza contare che pochissimi giovani, ormai tutti laureati, sono ancora disposti a faticare, sudare, puzzare di bestia, vivere in un posto sperso nel nulla senza divertimenti e luoghi di ritrovo, doversi comprare il pickup 4x4 per muoversi tra sterrati e neve al posto dell'auto fica e dover andare a letto alle 9 di sera anche sabato...


22/11/2013, 23:38
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Tutto vero, gentile jimmyhaflinger. Non c'è scampo per chiunque la pensi come lei.


22/11/2013, 23:50
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L'abbandono e la progressiva scomparsa delle piccole imprese agricole italiane sono oggi perseguiti agendo contemporaneamente lungo due direttrici: quella dello sradicamento dei giovani dai loro territori d'origine con offerte di lavoro solo apparentemente facile ed immediato, ma in realtà precario; quello dell'emarginazione sociale ed economica degli anziani con la svalutazione delle loro esperienze di vita e delle loro professionalità.

Quel che conta è che le due generazioni non abbiano più contatti e scambi diretti tra loro mediante la pratica di attività lavorative comuni nello stesso territorio.

Se si capisce il vero senso di tale strategia, è possibile... voltare pagina. Altrimenti, niente scampo per la nostra agricoltura e la nostra zootecnia.


23/11/2013, 8:25
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Non credo si possa semplificare l'abbandono della piccola agricoltura ad un puro e semplice disegno politico... e' anche un problema culturale.

oggi la civilta' offre ai giovani altri stili di vita piu' attraenti (per quanto deplorevoli, capiamoci) fatti di lavori comodi e sedentari, beni di ogni genere a portata di mano nei negozi e supermercati, divertimenti, tecnologia ecc.

Dall'altra parte c'e' uno stile di vita fatto di fatica e lavoro duro, di isolamento, di sveglie prima dell'alba ecc...

io personalmente preferirei vivere cosi', ma credo di essere in nettissima minoranza tra i miei coetanei e anche tra i piu' giovani... e lo dico conoscendoli...


23/11/2013, 12:18
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Chissà quanti altri giovani, oltre ai gentili Tosco e consorte (34 e 31 anni), hanno scelto di vivere e lavorare in campagna. Spero che siano già molti e che il loro numero aumenti. La loro scelta, precisa e consapevole, è politica e culturale allo stesso tempo.


23/11/2013, 13:18
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Vorrei sapere se qualcuno conosce delle associazioni che si occupano nello specifico della trazione animale in agricoltura.
Cerco anche il nome di ditte che fabbrichino e/o commercializzino attrezzature per cavalli (o anche muli ed asini) per l'utilizzo in agricoltura.
Magari esistono anche ditte italiane che si occupano di questo...
Grazie a tutti
Tosco


24/11/2013, 18:46
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La gentile Miky69 può fornirci uno o due esempi - a sua diretta conoscenza - di utile recupero della trazione animale in piccole aziende situate in montagna e/o in alta collina?


24/11/2013, 18:52
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