22/11/2013, 16:39
22/11/2013, 16:46
GMF ha scritto:Buon giorno a tutti!
Intervengo in questo forum per complimentarmi con il/la gentile Miky69. Ritengo infatti indispensabile il graduale ritorno alla trazione e trasporto animale, a cominciare dalle attività agrosilvopastorali nelle aree marginali e svantaggiate del nostro territorio nazionale.
Grazie, gentile Miky69!
22/11/2013, 16:58
gianni1 ha scritto:Il discorso è ampio e complesso. Ora pensare ad una agricoltura a trazione animale non so se sia possibile o meglio se ad oggi economicamente sostenibile. Intendo in quelle agricolture intensive di certe aree italiane.
Tuttavia quando penso alla trasformazione che il nostro sistema economico dovrà probabilmente avere, da manifattura a necessariamente qualcos'altro vista la delocalizzazione in altri paesi di molte fabbriche, quando penso alle attività agrituristiche che molti stanno portando avanti (intendo quelle vere non quelle, le molte, per prendere i contributi!!!), allora in questi casi ma ci pensate un paio di poderosi e paciosi cavalli da tiro che fanno i lavori della fattoria? che scarozzano i visitatori in gite lungo i sentieri delle nostre campagne (e forse bisognerebbe parlare della riapertura a fini turistici di tutti i sentieri interpoderali chiusi dai contadini nostrani), sarebbe fantastico e credo anche un grande motivo di attrazione
22/11/2013, 17:12
stefano63 ha scritto:
la prima che essendo nella sezione cavalli di un forum, quando si parla di ritorno alla trazione animale, mi sembra sottinteso che sia riferito ai cavalli.....e vi sembra fattibile che il lavoro che prima dell'avvento dei trattori era svolto dai buoi, possa ora venir fatto dai cavalli?
io e mia moglie saremo dei sentimentali, ma mai e poi mai alle nostre due bardigiane di 3 e 22 anni, ci attacherremmo un aratro o un carro stracarico di legna e fargli fare delle fatiche spaventose solo per lo sfizio di non usare il trattore che si "accontenta di un bicchiere di nafta" o poco più.
22/11/2013, 17:25
22/11/2013, 17:32
gianni1 ha scritto:
Si dice delle aree marginali, bene, condivido e pongo la domanda: cosa dovrebbe produrre in queste aree marginali? A quale prezzo andrebbe venduto il prodotto? E il ricavato coprirebbe i costi di produzione?
Potrebbe esserci una sola soluzione, e qui torno alla carica con la mia idea di integrazione del lavoro con gli animali ad attività agrituristiche, oppure a produzioni di altissimo valore aggiunto e pregio, tali da coprire i costi alti di una trazione animale. QUale potrebbe essere questa produzione? io non lo so ed allo stato attuale non ne vedo all'orizzonte.
Rimane ovviamente possibile l'utilizzo marginale dell'appassionato di forza motrice animale, ma per passione del singolo e in ambiti del tutto marginali, tali da non potersi definire, stante la situazione attuale, credibilmente come un qualcosa che possa avere influenza sul futuro.
22/11/2013, 17:34
22/11/2013, 17:41
gianni1 ha scritto:Mmmh, reputo casuale che si siano salvati 50 esemplari, hanno avuto fortuna! E rinforzo dicendo che in Italia dubito molto che sarebbero rimasti quei 50 esemplari vista la fine di tante razze italiane.
No, da noi avremmo semplicemente perso del tutto la razza, credimi, meglio lavorare su una base da correggere che su un nulla
22/11/2013, 17:50
jimmyhaflinger ha scritto:gia' detto fino alla nausea: l'italia non e' la francia... qui siamo messi molto peggio...
in italia con una piccola azienda e' ben difficile mettersi in tasca 2mila euro al mese lavorando 5-6 ore al giorno, e lo dico conoscendo gente che ci sta' provando... ci sono dei ragazzi che hanno ettari ed ettari di orto, lavorano come schiavi e ne ricavano ben poco ai prezzi ridicoli a cui riescono a vendere il raccolto... infatti stanno chiudendo.
dopo di che', passi che in qualche situazione si possa riuscire a fare debardage/esbosco, anche se per ora sono piu' i mulattieri gia' esistenti che smettono di farlo che quelli che cominciano a farlo...
Ma la cosa che vedo piu' improbabile e' il ritorno dei cavalli nei centri abitati... mi viene da ridere solo a pensarci considerando che qui abbiamo una situazione di traffico pericoloso quasi ovunque e spesso abbiamo strade concepite solo per la circolazione di mezzi veloci (quindi con corsie di immissione/uscita, rotatorie ecc) e considerando anche che gli italiani non hanno una bella mentalita' e ci sono state risse furibonde con intervento dei carabinieri per i genitori che sono andati a prendere il bimbo a scuola col calesse...
In certi posti dove giravano ancora i boscaioli con i muli certi sindaci hanno proibito il transito agli animali su tutto il territorio urbano...
lo so' che sono cose gia' dette ma continuo a chiedermi alla luce di queste cose come si faccia a fare paragoni con la francia ed a pensare al ritorno del cavallo nei centri abitati in italia...
22/11/2013, 18:22
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