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Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

21/11/2013, 22:20

Perché solo TPR e Shire Horse e non anche - e soprattutto - Bardigiano, Haflinger-Italia, Murgese e persino Esperia e Monterufolino, nonché tutti i robusti derivati da tali razze?

Nell'esprimere la mia opinione, non mi sono riferito tanto alla Pianura Padana, alla Campagna di Roma, alla Piana di Foggia, o a quella di Metaponto, o a quella di Catania quanto alle vastissime aree altocollinari e montuose presenti al Sud, come al Nord, come al Centro.

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

21/11/2013, 22:45

gianni1 ha scritto:Mmmh, reputo casuale che si siano salvati 50 esemplari, hanno avuto fortuna! E rinforzo dicendo che in Italia dubito molto che sarebbero rimasti quei 50 esemplari vista la fine di tante razze italiane.
No, da noi avremmo semplicemente perso del tutto la razza, credimi, meglio lavorare su una base da correggere che su un nulla ;)


non credo... quei 50 shire sono rimasti perche' appartenevano all'inevitabile "zoccolo duro" degli appassionati che hanno continuato ad allevarli anche se non avevano piu' alcun'uso pratico.

In Italia sarebbe successa sicuramente la stessa cosa... gli appassionati li abbiamo anche noi... e oltretutto da noi, certamente piu' che in inghilterra, e' sempre rimasto un minimo di uso del cavallo da lavoro in certe zone, sopratutto per operazioni di esbosco negli appennini...

Io non sono per niente convinto che si riuscira' mai a riportare il TPR ad essere quello che era... se fossero rimasti pochi soggetti ma buoni sarebbe stato meglio... invece qui sono state abbandonate le linee buone e sono state favorite quelle piene di difetti ma funzionali alla produzione di carne... e oggi tornare indietro e' molto, molto difficile per non dire impossibile...

A Verona ci sarebbe dovuto essere il meglio dell'allevamento di TPR attuale... e cosa ho visto? di soggetti belli ce ne erano forse un paio, il resto erano brutti ammassi di carne da 8-9 quintali dall'aspetto vagamente suino, e diversi avevano anche il solito caratteraccio che e' piuttosto comune tra i TPR, cioe' che se ti avvicini e provi a toccarli ti accolgono minacciosamente con orecchie strizzate ecc... un'atteggiamento che ho notato gia' in altre occasioni e che ho visto nei TPR piu' che in qualsiasi altra razza, compresi i PSI da ippodromo...

Da notare che comunque l'impegno nel ridare dignita' di cavallo "utilizzabile" al TPR esiste poco piu' che a livello di intenzione, perche' alla fine la quasi totalita' dell'allevamento punta sempre a valorizzare le caratteristiche necessarie alla produzione di carne

GMF ha scritto:Perché solo TPR e Shire Horse e non anche - e soprattutto - Bardigiano, Haflinger-Italia, Murgese e persino Esperia e Monterufolino, nonché tutti i robusti derivati da tali razze?

Nell'esprimere la mia opinione, non mi sono riferito tanto alla Pianura Padana, alla Campagna di Roma, alla Piana di Foggia, o a quella di Metaponto, o a quella di Catania quanto alle vastissime aree altocollinari e montuose presenti al Sud, come al Nord, come al Centro.


Bardigiano ed Haflinger sono pony troppo piccoli per competere con Shire e TPR e comunque sono stati anche loro massacrati per motivi opposti a quelli del TPR... li hanno fatti diventare dei mezzi cavalli arabi per renderli appetibili al mercato dei cavalli da sella, ma con risultati scarsi visto che non riescono minimamente a ridimensionare il successo esplosivo delle razze western.

li ho visti a Verona gli haflinger e bardigiani... mi fanno tristezza... in particolare gli avelignesi... ma che roba e' quella?? cavalli da 1,45 che saranno pesati 3 quintali... se penso al mio avelignesino che e' alto 1,38 e pesa 4 quintali...

forse qualcosina della vecchia linea e' rimasta nel murgese... ma non e' certo un cavallo da tiro pesante... ce ne fai due di murgesi con uno Shire...

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

21/11/2013, 22:51

ah poi una cosa che dimenticavo, e' che lo Shire si e' ridotto al minimo di sopravvivenza in inghilterra, ma negli USA e' rimasto relativamente diffuso nei primi decenni del dopoguerra perche' veniva usato massicciamente per produrre i sieri antidifterite, e si prestava perfettamente a questo scopo per le sue grosse dimensioni che consentivano di ricavarne anche 10 litri di sangue senza creargli problemi.

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

21/11/2013, 23:57

Provi, gentile Jimmyhaflinger, ad arare una vigna in pendìo con il suo "avelignesino" da 4 quintali, dopo averlo addestrato convenientemente.

L'Italia non è tutta piana.

Quanto al CAITPR, prima di essere così denominato (nel 1960) era chiamato "padano migliorato" (con sangue bretone, belga e percheron) ed era un mesobrachimorfo proveniente da fattrici per lo più di origine cremonese e ferrarese. Magari si riuscisse a recuperare quel modello!

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

22/11/2013, 0:07

GMF ha scritto:Provi, gentile Jimmyhaflinger, ad arare una vigna in pendìo con il suo "avelignesino" da 4 quintali, dopo averlo addestrato convenientemente.

L'Italia non è tutta piana.

Quanto al CAITPR, prima di essere così denominato (nel 1960) era chiamato "padano migliorato" (con sangue bretone, belga e percheron) ed era un mesobrachimorfo proveniente da fattrici per lo più di origine cremonese e ferrarese. Magari si riuscisse a recuperare quel modello!


Ma infatti io non mi sognerei mai di arare neanche un'orticello col mio avelignesino che oltretutto ha 25 anni.

E non credo che in generale certi cavalli cosi' piccoli come avelignesi e bardigiani siano utili per i lavori agricoli se non forse per l'uso come animali da soma nell'esbosco (comunque come soluzione di ripiego rispetto ai muli)

pero' almeno questi pony nelle loro tradizionali forme robuste erano in grado di portare cavalieri adulti e pesanti... quelli leggerini che si vedono oggi dubito possano farlo con altrettanta disinvoltura

per il resto, e' la stessa cosa che ho detto io, la selezione da carne ha stravolto in modo irreversibile le caratteristiche originali del TPR...

Curioso comunque che sia stato rinominato "cavallo agricolo italiano tiro pesante rapido" nel 1960 quando ormai il suo uso da lavoro era finito... avrebbero dovuto anzi chiamarlo "cavallo da carne italiano ad accrescimento rapido" :lol:

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

22/11/2013, 9:13

Buon giorno a tutti!

http://www.youtube.com/watch?v=68C4L8XzbDA" target="_blank

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

22/11/2013, 11:28

Cosa pensano i gentili miei interlocutori dell'ipotesi di recuperare la trazione animale a cominciare dalle piccole aziende agrosilvopastorali ubicate in alta collina od in montagna? Cosa pensano dell'ipotesi di assicurare la trazione animale in quelle aziende impiegando cavalli bardigiani e/o haflinger-Italia del tipo mesobrachimorfo (non ancora scomparso) e loro derivati, nonché muli ottenuti ibridando asini ragusani e/o Martina Franca con fattrici haflinger-Italia e/o bardigiane e loro derivate?

Non pensano che avviando, anche solo sperimentalmente, un tale processo sia possibile aprire prospettive di ripresa dell'economia primaria in zone abbandonate dall'uomo, abbagliato da illusori miraggi che vanno rapidamente svanendo sotto i suoi stessi occhi?

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

22/11/2013, 13:44

penso che se non cambiano le condizioni politiche, economiche e sociali in italia queste cose difficilmente potranno mai essere semplici e proficue.

recupero delle zone abbandonate... si bello a dirsi, ma per fare cosa? la legna che costa una miseria e consente la sopravvivenza solo alle grandi aziende boschive ormai?

purtroppo la fuga dal mondo rurale e' tutt'altro che finita... la stragrande maggioranza dei giovani ha altro per la testa... preferiscono anzi vivere in citta' e lavorare come precari nei call-center per pagare le rate dell'auto fighetta, che faticare a fare i boscaioli o contadini o pastori ecc...

qui dalle mie parti tutto questo e' particolarmente evidente... negli ultimissimi anni si sta' assistendo alla scomparsa definitiva dei mulattieri, dei pastori ecc... e c'e' stato un vero e proprio crollo nell'allevamento locale di bardigiani che fino a pochi anni fa' aveva dimensioni imponenti... tutto questo perche' i vecchi smettono o muoiono, ed i giovani, che ormai si sono tutti trasferiti in citta', non hanno la minima intenzione di continuare...

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

22/11/2013, 14:54

Sono appena Tornato a casa con un bel cesto di funghi e verdura selvatica. Dagli ancora qualche anno ai "collcenetisti"..quando si telefoneranno a vicenda, verranno a raccattare le foglie di scarto della nostra verdura! Staremo a vedere...

Re: La trazione animale: un passo verso il futuro?

22/11/2013, 16:33

Tosco ha scritto:
Gli Animalisti?
Non saprei...non vorrei mai essere io ad aprire un eventuale OT che poi vedrebbe l'inevitabile schieramento di due fazioni opposte e contrarie sull'argomento in questione.
Io confido nell'intelligenza di tutti, nel buon senso e nella voglia di diminuire l'impatto quotidiano che l'uomo ha sull'ambiente. :)
Ciao
Tosco


L'argomento "animalisti" è stato toccato più volte nell'ambito della nostra iniziativa....stiamo prendendo contatti con una associazione della nostra zona, poichè ci sembra "doveroso" collaborare per diversi motivi:

- animalisti siamo anche noi, poichè salviamo i cavalli da tiro dalla macellazione e li reimpieghiamo nelle strutture richiedenti che operano nel settore agricolo, forestale, sportivo, culturale, didattico, utilità sociale, ecc.

- tutte le varie fasi di doma e addestramento dei cavalli salvati vengono eseguite nel pieno rispetto psicofisico dell'animale;

- è doveroso far conoscere questa realtà di salvaguardia e cultura rispettosa dell'animale;

- proponiamo l'utilizzo di finimenti moderni altamente rispettosi della conformazione fisica dell'animale e attrezzi di nuova generazione con i quali si lavora senza danneggiare nè l'animale nè la terra.

L'animalista vero, non è l'integralista che travisa le cose e umanizza l'animale, bensì una persona rispettosa dell'animale a tutto tondo.
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