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La trazione animale: un passo verso il futuro?
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Occorre concentrare l'attenzione sulle piccole proprietà rurali in aree svantaggiate. Lì saranno possibili modalità di trazione animale integrata su piccoli appezzamenti a seminativo od a vigneto. Nel resto dei territori agricoli del nostro paese non è possibile, per ora, fare un gran che. Godiamoci il seguente filmato (aratura di un vigneto ad alberello, con bovini sardo-modicani): http://www.youtube.com/watch?v=lDo0JfTrZ88" target="_blank
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20/11/2013, 19:29 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Io ho 56 anni, da ragazzo ho fatto in tempo a vedere, e ricordare, la mietitura fatta ancora a mano, il lavoro con i buoi, le nostre care campagne come erano una volta. Ai tempi dell'università ricordo che una famiglia con una decina di ettari di terra poteva far studiare e laureare il figlio, storia di un mio caro amico. Ricordo questa cosa: allora un quintale di grano veniva pagato all'agricoltore circa £ 40.000. 40.000 £ erano una cifra importante. Oggi un quintale di grano quanto viene pagato? Non conosco le ultime quotazioni, ricordo sui 19 - 20 €, che sono ben diversi come potere di acquisto rispetto alle 40.000 £ di allora.
Oggi quei terreni vengono coltivati con grandi trattori da agricoltori che coltivano, tra terreno di proprietà ed in affitto a vario titolo, centinaia di ettari, nessuno cura più i fossi, le aree marginali sono abbandonate agli arbusti ecc ecc ecc.
Paradossalmente oggi comprare un fondo costa sempre di più, il costo della terra è più alto di un tempo mentre il prodotto di quella terra non vale più niente, per trarne sostentamento il contadino (ma si può ancora chiamare così?) deve produrne moltissimo (rispetto a un tempo).
In uno scenario di questo tipo parlare di trazione animale come soluzione mi pare, perdonatemi, e aggiungo purtroppo, una pia illusione.
Si dice delle aree marginali, bene, condivido e pongo la domanda: cosa dovrebbe produrre in queste aree marginali? A quale prezzo andrebbe venduto il prodotto? E il ricavato coprirebbe i costi di produzione?
Potrebbe esserci una sola soluzione, e qui torno alla carica con la mia idea di integrazione del lavoro con gli animali ad attività agrituristiche, oppure a produzioni di altissimo valore aggiunto e pregio, tali da coprire i costi alti di una trazione animale. QUale potrebbe essere questa produzione? io non lo so ed allo stato attuale non ne vedo all'orizzonte.
Rimane ovviamente possibile l'utilizzo marginale dell'appassionato di forza motrice animale, ma per passione del singolo e in ambiti del tutto marginali, tali da non potersi definire, stante la situazione attuale, credibilmente come un qualcosa che possa avere influenza sul futuro.
_________________ www.gianniwest.com http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn
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20/11/2013, 20:18 |
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mannucchio
Iscritto il: 22/10/2013, 21:01 Messaggi: 28 Località: Ostuni (Br)
Formazione: Perito agrario
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Ma io sono d'accordo gentile GDO, solo mi duolevo del fatto che a differenza di altri video postati da voi, dove effettivamente si lavora con gli animali, e non sono fatti solo a scopo dimostrativo, in quello che è girato dale mie parti, si fa solo una dimostrazione della potenza degli animali. Io sono uno di quelli più accaniti sul "ritorno al futuro" con la trazione animale dove è possibile e fattibile, perchè funzionale, e non solo per fanatismo tipo amisch. . Oltre che di campagna mi occupo di tradizioni popolari, dal punto di vista della documentazione, e della pratica. Principalmente di musica tradizionale qui ancora viva, prima o poi aprirò un post per vedere quanti nel forum suonano musica delle campagne, da noi è un connubio quasi obbligatorio per chi fa il nostro lavoro, ma qui spesso sento vasco rossi ecc! Torniamo a noi! Quindi girando paesi interni mi capita spesso di veder lavorare con il mulo, l'asino e compagnia bella. Mi sono anche divertito a raccogliere foto d'epoca (molte anche di famiglia) fare delle foto ai vari tipi di basto e traino, tipici delle varie zone. Al sud ce ne sono ancora, e sottolineo, ANCORA e non purtroppo DINUOVO tranne pochi grandiosi pazzi e anziani. Al momento visto che sto mettendo apposto la masseria che era abbandonata da 30 anni, perchè me ne sono preso una tutta per me oltre quella di famiglia, non ho l'asino ma arriverà presto e lavorerà. E voglio l'asino, perchè amo quest'animale. Anche se sabato faccio 29 anni, ho visto lavorare con i muli e l'aratro a chiodo di legno, (quello dei romani) a 200 metr da casa, era una cosa quasi normale, e sono considerato il pazzo del paese perchè ho sempre amato ste cose, quindi mi dicevano "fosse per te andremmo ancora col ciuccio!", beh, sono soddisfatto quand alcune mie "profezie" di bambino (passatemi il termine) si avverano. Da noi si trova ancora chi ara con i cavalli, i pellegrinaggi con le carovane, si trovano ancora i grandi traini dipinti, io stesso ho molta attrezzatura per il lavoro dei miei nonni, ma è più una cosa che va a finire, che una che ritorna. Purtroppo però, siccome è una zona pianeggiante (collinare) gli appezzamenti sono grandi, e tranne qualche anziano (si contano) che ha la terra sotto alle colline, gli altri pur avendo animali da soma, li usano solo per "sfizio". Ovvero si "mette sotto" l'animale, per far vedere come si lavorava, per fare le passseggiate col traino la domenica, e le sfilate di attacchi d'epoca, i giri notturni accompagnati da organetto, tamburo e vino e compagnia bella. Ma finisce lì. Pur non lavorandoci, però da noi il cavallo è istituzione, è sacro! Anche se si sta alla fame, sul cavallo non si bada a spese. Chi viene da una famiglia di trainieri (carrettieri) ora passato al camion, ha comunque cavallo e traino, è una specie di status symbol per molta gente di campagna. Toccagli tutto, ma non il cavallo. Ho visto persone alzarsi le mani perchè uno aveva detto che il cavallo era "troppo vivace". Quindi si respira proprio. Ma purtroppo gli stessi che fanno le dimostrazioni, se gli parli di usare il cavallo davvero, ti dicono che sarebbe bello, ma è impossibile e tra loro e loro pensano che sei scemo. Fanno gare del "solco più dritto" (riti pagani di aratura rituale), fanno processioni, fiere tradizionali, alcuni giovani (4-5) lavorano nelle vigne e nelle carciofaie conto terzi, perchè non si può entrare con le macchine, ma finisce lì! Per non parlare del fatto che le dimostrazioni, sono sempre spondsorizzate da ditte che espongono macchine agricole, che pur essendo di campagna, spesso le guardo e mi chiedo.. ma a che BIP serve? Sembrano astronavi. Pensa che abbiamo un traino che nulla ha da invidiare al carretto siciliano, e lo stanno sostituendo con quelli con ruote di gomma. Ti dirò di più. Quando fanno le dimostrazioni, fanno vedere macchine, che pur essendo a trazione animale, sono molto recenti, e hanno trovato scarsissimo impiego nell'agricoltura del passato, spesso stravolgendo il lavoro immutato da millenni. Non che sia ancora funionale, ma se è una dimostrazione, almeno falla bene! Qui mietitrice e mieti-legatrice, aratri vari ecc, erano contati. Le avevano solo le grossissime masserie. Gli altri sono passati diretti dalla mietitura a mano alla trebbia. Quindi il grano con gli animali si "pesava" tecnica antica di millenni, che è propria della nostra identità, con riti propiziatori e canti particolarissimi (non "la campagnola bella" come tutti credono) che conservano scale arabe, ancora eseguite dagli anziani, convivialità, migrazioni di manodopera interne, suoni e balli, sistemi abitativi, lunghi tragitti,abbigliamento ferrea gerarchia, insomma c'è tutta una cultura dietro! Non che sia ancora pensabile di fare la "pesatura" ammenochè ho due ettari di grano e decido di farlo con gli amici per il pane di casa. Ma qui pare che la mietitrebbia sia il sistema più antico al mondo. Insomma, la tristezza è che qui non si fanno le dimostrazioni per prendere il buono e riutilizzarlo, ma tipo presepe vivente, per dire " visto? così si faceva prima? Menomale che abbiamo la mietitrebbia" e quelli che fanno ste cose li conosco quasi tutti in zona. Chi la dura la vice, ma questa è la situazione attuale. Di qui il mio commento. Meglio poi lasciar perdere alcuni animalisti cittadini estremisti, che appena ti vedono con un cavallo con due fascine sopra (le porto io due fascine) e incominciano a fare petizioni e casini simili e la gente che ha animai ha paura. Un saluto Giovanni P.S. ora che ho tempo posto un pò di materiale.
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20/11/2013, 22:32 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Guardiamo il seguente breve filmato, che non proviene da un paese "in via di sviluppo". http://www.youtube.com/watch?v=E8GxcpVvVRc" target="_blank
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21/11/2013, 9:39 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Sostanzialmente, ritengo che la trazione animale - più o meno integrata - sia recuperabile in molte piccole aziende ubicate in aree marginali, purché all'origine di tale prospettiva si consideri un nuovo concetto di impiego ausiliario di alcune specie (canina, cavallina, asinina, mulina e bovina) di animali domestici.
In molte aree svantaggiate, la funzione di un equino o di un bovino può davvero essere di sostegno al lavoro umano nella conduzione dell'azienda, non già nell'ottica di uno sfruttamento smodato delle capacità dell'animale bensì in quella di un utilizzo moderato, diversificato e ben equilibrato di esse.
Una pariglia di cavalle ben tenute e ben addestrate a trainare un aratro o un carro agricolo, o a portare basti per il carico di legna o di altro materiale, o a portare con sicurezza un cavaliere in passeggiata può offrire, in determinati casi, prospettive di gestione e di produzione molto meno dipendenti da agenti esterni alla piccola azienda in cui si operi.
Spero di essermi espresso con sufficiente chiarezza.
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21/11/2013, 15:20 |
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jimmyhaflinger
Iscritto il: 25/12/2011, 20:52 Messaggi: 339
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Mannucchio: hai centrato il punto... nei posti dove la trazione animale viene ancora usata (ad esempio nel napoletano ci sono ancora molti mulattieri) si tratta di realta' che, anche dove sono praticate dai giovani, sono strascichi del passato in via di esaurimento... la sopravvivenza di queste tradizioni in certe zone e' legata sopratutto all'arretratezza industriale/commerciale/infrastrutturale che ha offerto impieghi alternativi piu' tardi e in quantita' minore rispetto al nord... qui nella mia zona ad esempio c'era una tradizione di mulattieri e carrettieri enorme... ma e' stata spazzata via completamente tra gli anni '60 e gli anni '90 dalla massiccia industrializzazione e dal commercio ecc... Non sottovalutate poi il discorso animalisti... guardate il casino che stanno facendo da anni con le botticelle romane... conosco inoltre gente in sicilia che e' stata aggredita dagli animalisti per la sola colpa di montare un cavallo a sella, hanno fatto blitz nei maneggi con distruzione di selle e finimenti ecc. figuratevi cosa sarebbero capaci di combinare se vedono un cavallo attaccato ad un'aratro. GMF ha scritto: Guardiamo il seguente breve filmato, che non proviene da un paese "in via di sviluppo". http://www.youtube.com/watch?v=E8GxcpVvVRc" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank non proviene da un paese del terzo mondo ma neanche dall'italia... e' un filmato USA e la realta' americana (e non solo) non e' minimamente paragonabile con la nostra... loro non sono reduci da 50 anni di politiche agricole scellerate tutte basate su sovvenzioni ecc. che hanno devastato l'economia agricola. GMF ha scritto: Una pariglia di cavalle ben tenute e ben addestrate a trainare un aratro o un carro agricolo, o a portare basti per il carico di legna o di altro materiale, o a portare con sicurezza un cavaliere in passeggiata può offrire, in determinati casi, prospettive di gestione e di produzione molto meno dipendenti da agenti esterni alla piccola azienda in cui si operi.
l'indipendenza dagli agenti esterni credo sia un po' una pia illusione anche con gli animali da lavoro... solo una parte minoritaria di aziende agricole sono capaci di produrre in proprio il fieno per gli animali da lavoro... nella maggior parte dei casi il fieno va' comprato, e il fieno e' soggetto a problemi di reperibilita' e a prezzi in ascesa vertiginosa (quest'anno siamo anche a 15 euro/q) e fuori controllo anche peggio (molto peggio) della nafta... Questo senza contare le ferrature, le cure veterinarie, la burocrazia sanitaria/amministrativa sempre piu' pesante ecc... il discorso dell'uso da sella/passeggiate/turismo equestre e' tutt'altra storia ed ha certamente prospettive di sviluppo molto piu' concrete pur non mancando anche in questo caso i problemi e le incertezze sul futuro... Ma si puo' tranquillamente dire che in italia la sella sia stata l'ancora di salvezza del cavallo, che a partire dagli anni '70 ha cominciato a ridargli un minimo di diffusione popolare impedendo che diventasse definitivamente un'animale puramente da carne esattamente come il maiale...
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21/11/2013, 17:54 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Io aggiungo che anche il consumo della carne ha salvato delle razze. Pensiamo al TPR negli anni bui, che avrebbe continuato ad allevarlo se non ci fosse stato il consumo per la carne? SOno cose che dovebbero essere tenute nel giusto conto quando sento affermazioni categoriche sul consumo di carne di cavallo ecc...
_________________ www.gianniwest.com http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn
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21/11/2013, 18:21 |
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GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
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Per quanto mi riguarda, credo fermamente - così come ho fatto per il recupero del Corsiero Napolitano - in una sorta di... ritorno al futuro della trazione animale, più o meno integrata, inizialmente limitata alle piccole aziende agrosilvopastorali situate in aree marginali. Sarà un vero toccasana!
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21/11/2013, 20:21 |
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jimmyhaflinger
Iscritto il: 25/12/2011, 20:52 Messaggi: 339
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e' vero, ma solo in parte... l'uso da carne ha fatto in modo che l'allevamento del TPR rimanesse a livelli consistenti anche quando fini' il suo uso lavorativo... pero' e' anche vero che oltre 40 anni di selezione puramente rivolta alla produzione di carne hanno devastato le caratteristiche della razza, perche' si e' privilegiato l'accrescimento esasperato e precoce delle masse muscolari a discapito della corretta morfologia, degli appiombi, del temperamento ecc... e intere linee di sangue piu' adatte al lavoro che alla carne sono state fatte estinguere...
Oggi il risultato e' un cavallo che solitamente non ha un bel carattere e spesso ha difetti di conformazione piu' o meno gravi.
per contro lo Shire, che essendo un cavallo inglese non e' praticamente mai stato allevato da carne, e' finito a sfiorare l'estinzione negli anni '60 quando era finito completamente in disuso, sembra che ad un certo punto ne fossero rimasti solo 50 esemplari in esistenza... pero' ha mantenuto le sue caratteristiche di cavallo da lavoro, e quando poi ha ripreso a diffondersi in tempi recenti non c'e' stato bisogno di cancellare 40 anni di malaselezione.
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21/11/2013, 20:31 |
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gianni1
Sez. Cavalli
Iscritto il: 26/05/2009, 9:31 Messaggi: 2707 Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
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Mmmh, reputo casuale che si siano salvati 50 esemplari, hanno avuto fortuna! E rinforzo dicendo che in Italia dubito molto che sarebbero rimasti quei 50 esemplari vista la fine di tante razze italiane. No, da noi avremmo semplicemente perso del tutto la razza, credimi, meglio lavorare su una base da correggere che su un nulla
_________________ www.gianniwest.com http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn
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21/11/2013, 21:44 |
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