|
Autore |
Messaggio |
GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
|
Buon pomeriggio a tutti i gentili utenti di questo forum. Qualcuno di essi ha notizie sul cavallo Corsiero Napolitano ed intende discuterne qui? Da alcuni anni vado svolgendo ricerche storiche su tale antica, prestigiosa razza cavallina italiana, nell'ambito di un mio progetto di recupero genealogico e morfologico di essa.
"Il cavallo napolitano sortito pur esso dallo incrociamento del cavallo arabo, a salto libero ed in libera pastura resisteva con forza agli esercizi della guerra e del commercio sotto anche l'asprezza dei tempi e delle stagioni, nè veniva meno agli atti della vita animale avendo staticamente organi e funzioni corrispondenti al moto ed al genere di servizio di ogni macchina fisiologicamente retta; in effetti questo cavallo ha testa dritta, e leggermente montonina, larga sul frontale, bene attaccata al collo; narici mobilissime, larghe, dilatabili; labbra piccole, serrate; barbozza ben pronunziata; bocca sensibile; lingua a livello delle barre; occhi a fior di testa, espressivi, vista buona, occipite alto che tiene a posto la testiera; orecchie piuttosto grandi; collo muscoloso, ben sortito, di giusta lunghezza, pieghevole, crinuto; garrese alto, rotondo, sostenuto tra le spalle, difficile a ferirsi; spalle larghe, obblique, mobili; petto largo; respirazione ampia; ventre rotondo, seguito sulle coste; schiena corta, in linea con la groppa; groppa quadrata, dritta; coda ben sortita e portata a tromba, ricca di crini; antibracci larghi; garetti quadrati, piegati ad angolo, forti; arti a piombo; articolazioni falangee quadrate, resistenti, larghe, libere; ugne sode; muscoli sviluppati; tendini staccati; intelligenza chiara; carattere forte, energico, paziente, sincero, pieghevole. Di questi cavalli che ancor se ne veggono delle mostre in quelle province nelle quali meno si è riconosciuto l'incrociamento con cavalli Inglesi si provvedevano le industrie e se n'esportavano in paesi lontani per migliorare quelle razze.".
(Giuseppe Carelli, capo veterinario militare, "Razze equine. Considerazioni ippologiche sulla possibile riproduzione del cavallo nostrano", in "Giornale delle Razze", Settembre 1872):
|
12/09/2009, 14:36 |
|
|
|
|
Murgese
Iscritto il: 19/09/2008, 14:10 Messaggi: 33
|
Gentile GMF,
Vi ringrazio per la drescrizione riportata, credo che sia molto esaustiva. Di seguito riporto un paragrafo estratto da "Il Purosangue animale da esperimento - Tocchi in penna al galoppo" Federico Tesio, probabilmente scritto nella prima metà del 1900.
"AGNANO In fondo al cratere di un vulcano c'era un lago. Il lago fu prosciugato e diventò prateria. Oggi lì sorgono tribune, steccati ed un palo di arrivo. La pista è piuttosto elastica e le forme abbastanza regolari. I puro sangue corrono, ed i Napoletani si divertono, perchè fin da tempi della Magna Grecia hanno nel sangue la passione del cavallo corsiero" Potrbbe collegarsi in qualche modo al corsiero napolitano? Vi ringrazio.
|
13/09/2009, 11:56 |
|
|
Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
|
Ben tornati ad entrambi, mi fa piacere riavervi tra di noi, saluti a presto, Mario
|
13/09/2009, 12:52 |
|
|
GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
|
Benvenuti in questa discussione, gentili Murgese e Mario (al quale rivolgo il mio ringraziamento per il suo "ben tornati").
A mio parere, i termini "corsiero" e "corsiere" erano usati, tra il XV secolo ed il XVIII, per indicare il cavallo mesomorfo da guerra, dotato di buona velocità. Ne fa menzione, nella seconda metà del XVI secolo, Pasquale Caracciolo nel suo trattato "La gloria del cauallo", dove si legge: "I moti del cauallo scrive Alberto esser quattro: il primo è il corso, il quale si fa con salti, quando insieme s'alzano i pie' dinanzi, e insieme quei di dietro, spingendosi il cauallo, e dal corso è deriuato il nome di Corsiere". Più avanti, lo stesso autore osserva: "Ma generalmente i caualli più atti al corso, che Alberto Currili chiama, si dicono hoggi Barbari, perché da barbareschi paesi il più ne uengono; come da Vegetio si fà fede, che uelocissimi caualli ad uso di sella produce l'Africa. Et cosi Angelo Politiano in uno Hessastico celebra un cauallo di Lorenzo di Medici, uenutogli da Numidia".
Claudio Corte, ne "Il Cavallerizzo" (seconda metà del secolo XVI), scrive: "Ma a' tempi nostri in Italia comunemente tutti i Principi e Signori si seruono per caualli buoni, e generosi, di queste sei sorti di caualli, cioè di Corsieri, Frigioni, Ginetti, Turchi, Barbari, e caualli da due selle: per che possono seruire alla leggiera, e per armare. Di queste sorti ue ne sono, e nati in Italia, e uenuti di fuori da uarie parti. Percioche di Spagna uengono alcuni Ginetti, e in Italia ancora da molte razze, ue ne nascono molti.". Successivamente, lo stesso autore scrive: "In Italia principalmente sono stimati molto i caualli del Regno di Napoli. Doue nascono corsieri bellissimi, e buonissimi ginetti, e infiniti caualli da due selle, li quali tutti sono assai belli, e buoni per l'uso della guerra, e de' maneggi, e d'ogni servitio, che à caualiero conuenga. E tra questi di Regno sono migliori i Calauresi, benché i Pugliesi sieno anch'essi buoni. Ambedue di buona e di grande statura, di buone forze, animosi, di buon intelletto, e attissimi alla guerra, e massimamente per huomini d'arme, e resistono molto alle fatiche, e à gli incommodi, e disagi. E' ben uero, che à fargli, ui si richiede più tempo, che non si richiede à gli altri caualli d'Italia.".
Torniamo, gentile Murgese, al Caracciolo, che scrive: "Chiamasi ancora Tolutario il Portante, che leggiermente estolle e innalza i piedi. Et Volutario il raddoppiante o volteggiante, come Nonio espone, che con ordinata prestezza par ghiomerare i passi, come dimostra Plinio doue dice, in Asturia generarsi certi caualli di picciola forma, detti Asturconi, il cui passo non è simile a gli altri nel correre, ma piaceuole in un bel modo, alzando e insieme riuolgendo le gambe a uicenda"; ed ancora: " I Francesi, e quei della bassa Germania li chiamano Haquenè; però che con quello alterno rileuare di piedi rendono suono somigliante à quel che s'ode quando con due coltelli soura una tauola di legno si taglia minutamente alcuna cosa: il che da essi è detto Hacquier, da noi Acciar; e così dal lor uocabolo uiene il nostro di Acchinea, intendendo un Caual portante, che uà serrato e soave".
Sempre il Caracciolo annota: "Aristotele i caualli minuti e di picciola forma chiama Ginni; e Strabon Gigenij, secondo che alcuni uogliono"; e poi: "Il uolgo Italiano, Spagnuolo, e Francese Ronzini gli appella" ed ancora: "Nomina ancor Alberto i Palefridi, onde forse è tratto il nome del Palafreno, che con poca differenza i Francesi e gl'Inglesi dicono Palfreye e Palefroy: Ma si come da l'Ubino è differente il Palafreno, questo essendo più grande, e di più stima; quello più picciolo e men degno; così differisce ancora da i Ronzini, i quali s'intendono caualli atti ad ogni sorta di fatica e di uettura; la doue i Palafreni sono propriamente dilòetteuoli al caminare quietamente".
Per meglio precisare l'attitudine funzionale del palafreno, il Caracciolo aggiunge: "Finalmente assai maggiore degnità s'intende nel Palafreno, da cui Palafreniere si dice per lo staffiere: che a Cardinali e a Papi, a Reine e gran Madonne si danno in uso. Ma ne l'una ne l'altra specie di questi caualli al Martial mestiere è punto idonea per combattere".
|
13/09/2009, 15:16 |
|
|
asineria
Sez. Asini
Iscritto il: 09/08/2008, 21:39 Messaggi: 813 Località: Stornarella (Fg)
|
Gentilissimo GMF sono felice nel rivedere in questo forum sui interventi come sarei felice ricnontrando un carissimo amico che non vedo da un po'. In questo momento ho solo il tempo di scrivere questo sincero ed entusiasta saluto ma in giornata conto di poter intervenire sul tema. Intanto la invito a partecipare anche alla sezione asini con i suoi documentatissimi interventi. A rileggerci Giuseppe Acella
_________________ Giuseppe Acella
|
14/09/2009, 11:39 |
|
|
GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
|
Benvenuto in questo dibattito, gentile Giuseppe Acella, e grazie del suo sincero ed entusiastico indirizzo di saluto, che le contraccambio con pari intensità.
Mi complimento vivamente con lei per la sua nuova veste di moderatore. D'ora in avanti, seguirò con maggior attenzione l'andamento della sezione "Asini" di questo forum.
|
14/09/2009, 14:20 |
|
|
asineria
Sez. Asini
Iscritto il: 09/08/2008, 21:39 Messaggi: 813 Località: Stornarella (Fg)
|
ciao carissimo GMF proprio pochi giorni fa mi chiedevo come procede il suo personale progetto di recupero del CNC, cioè Liberanapolitana è stata coperta e con uno stallone di quale razza? la scelta è ricaduta sull'Esperia come lei mi accennava tempo fa? A rileggerci ciao
_________________ Giuseppe Acella
|
14/09/2009, 18:51 |
|
|
GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
|
Purtroppo, gentile Giuseppe Acella, per una lunga serie di problemi che si sono posti tra la scorsa Primavera e questa Estate, non ho potuto fare coprire Liberanapolitana.
Quando si fa selezione su un numero di soggetti assai esiguo, perdere un anno significa davvero perdere molto.
Immagino che lei abbia fatto coprire le sue fattrici murgesi dallo stallone Virgo 565/2005.
|
14/09/2009, 19:45 |
|
|
GMF
Iscritto il: 15/09/2008, 14:04 Messaggi: 573
|
Gentile Murgese, il termine "corsiero" usato da Federico Tesio nel brano da lei citato all'inizio di questa discussione va inteso nel senso di cavallo da corsa, non di cavallo da combattimento.
Se è vero che alla formazione del Thoroughbred (che significa, alla lettera, "correttamente allevato" e non "purosangue inglese") contribuirono, tra la fine del secolo XVII e la prima metà del XVIII, varie razze europee, africane ed asiatiche, è del pari vero che la successiva selezione volta esclusivamente ad aumentarne la velocità nelle corse in piano ne ha fortemente modificato - talora fino all'esagerazione - certe caratteristiche psicofisiche (sensitivo-motricità).
|
14/09/2009, 20:38 |
|
|
asineria
Sez. Asini
Iscritto il: 09/08/2008, 21:39 Messaggi: 813 Località: Stornarella (Fg)
|
Anche io ho avuto non pochi problemi in questo perio in cui non ci siamo scritti e le due cavalle che come già le avevo accennato non erano proprio mie ma di mio padre sono state vendute essenzialmente perchè mio padre non condivide la mia visione dell'allevamento, il giorno che lui e molti altri capiranno che il mondo allevatoriale è cambiato e che può sopravvivere solo chi guarda al futuro con la consapevolezza del proprio passato ( e non è solo un bello slogan). Mi conforta solo il fatto che le due fattrici siano andate in ottime mani ora si trovano presso l'azienda agricola Masi di Alberobello dove, mi diceva il nuovo proprietario, che sono state coperte con lo stallone Robinhood (da Ulisse e Danzica). Spero presto di avere la possibilità di poter acquistare una puledra tutta mia che sceglierò cercando tra le discendeti di Brennero o Uggiano oppure Everest (i primi due hanno nella loro geneaologgia sia Nerone che Tarquinio il Superbo). Tempo fa le parlai di Roberta Inama e di Macina (da Uggiano e Dossena) bene un paio di mesi fa questo binomio ha vinto ben due medaglie d'oro ed una di bronzo ai mondiali di monta da lavoro in Germania. Se consideriamo i risultati di Macina e quelli di Max (da Bargello e Roma) nell'alta scuola, riscontriamo le attitudini riconosciute nei secoli passati ai cavalli Pugliesi e descritte in questa discussione. A rileggerci ciao
_________________ Giuseppe Acella
|
14/09/2009, 21:00 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|