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Aspetti gestionali, alimentazione, razze, curiosità e consigli sui Cavalli
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Re: Il Corsiero Napolitano

10/04/2010, 8:47

Grazie dell'auspicio, gentile Moderatore Mario.

Può essere utile anche la lettura del seguente articolo:

www.consiglio.basilicata.it/basilicata_ ... Bavusi.pdf

Re: Il Corsiero Napolitano

12/04/2010, 12:20

Inoltre, può giovare la lettura del seguente articolo della professoressa Kari Lawe, svedese, grande appassionata delle razze cavalline barocche e proprietaria di un cavallo delle Murge di nome Quillo.

www.eosrivista.com/103.asp?id_articolo=20

Re: Il Corsiero Napolitano

13/04/2010, 10:16

Un interessante programma di selezione fu avviato in Basilicata, alcuni anni or sono, partendo da incroci tra stallone delle Murge e fattrici lipizzane. Se ne può leggere nel seguente sito web:

www.scardaccione.it/cavallinapolitani.htm

Re: Il Corsiero Napolitano

13/04/2010, 16:06

Gentile GMF, volevo sottoporle alcune mie curiosità relativamente al Corsiero Napolitano.

- In primo luogo quanti sono attualmente i soggetti riconducibili al progetto del Corsiero Napolitano

- Chi sono e di che razza sono e quanti sono gli stalloni e le fattrici da cui dovrebbe originare il recupero del CN

Ovviamente, ove le risposte fossero già presenti nella discussione o in altre discussioni e fossero a me sfuggite le chiedo preventivamente scusa.

Nel frattempo la ringrazio e mi scuso per il tempo che le sto rubando, e per le risposte che eventualmente vorrà inserire.

Re: Il Corsiero Napolitano

13/04/2010, 18:19

Gentile gianni1, un primo programma di recupero del cavallo napolitano fu da me sviluppato, tra il 1998 ed il 2001, in collaborazione con un'azienda vitivinicola e zootecnica toscana. Esso prevedeva l'impiego di uno stallone definito come "Persano" e di uno lipizzano della linea Neapolitano, nonché di una fattrice lipizzana e di quattro fattrici murgesi. Furono prodotti, in quel breve periodo, due puledri F1 Persano x murgese, una puledra lipizzana e nove puledri F1 lipizzano x murgese.

Quell' esperimento fu abbandonato a causa della pressoché totale mancanza d'interesse da parte di varie istituzioni. I puledri furono, purtroppo, dispersi dai loro proprietari.

Di lì a poco ebbe inizio una selezione di F1 murgese x lipizzana in Basilicata, che non ho avuto modo di seguire direttamente.

Dal 2004, ho intrapreso una più accurata attività di selezione, di cui si può trovare ampia documentazione, anche fotografica, su internet.

Re: Il Corsiero Napolitano

14/04/2010, 15:27

GMF ha scritto:Gentile gianni1, un primo programma di recupero del cavallo napolitano fu da me sviluppato, tra il 1998 ed il 2001, in collaborazione con un'azienda vitivinicola e zootecnica toscana. Esso prevedeva l'impiego di uno stallone definito come "Persano" e di uno lipizzano della linea Neapolitano, nonché di una fattrice lipizzana e di quattro fattrici murgesi. Furono prodotti, in quel breve periodo, due puledri F1 Persano x murgese, una puledra lipizzana e nove puledri F1 lipizzano x murgese.

Quell' esperimento fu abbandonato a causa della pressoché totale mancanza d'interesse da parte di varie istituzioni. I puledri furono, purtroppo, dispersi dai loro proprietari.

Di lì a poco ebbe inizio una selezione di F1 murgese x lipizzana in Basilicata, che non ho avuto modo di seguire direttamente.

Dal 2004, ho intrapreso una più accurata attività di selezione, di cui si può trovare ampia documentazione, anche fotografica, su internet.


Grazie, molto gentile.
Saluti

Re: Il Corsiero Napolitano

15/04/2010, 19:16

Appare significativo anche il riferimento ai "Corsieri-Napolitani" nella terza pagina del seguente articolo:

www.arabianessence.com/articoli/babolna/babolna_ita.pdf

Re: Il Corsiero Napolitano

09/07/2010, 14:40

Un breve ma incisivo richiamo alla razza cavallina Napolitana è contenuto nel seguente articolo:

L’EQUITAZIONE ITALIANA: DAL CAVALLO NAPOLITANO AL CAVALLO MURGESE

L’equitazione dei nostri tempi è intesa come un’attività sportiva finalizzata al puro divertimento e svago: a tal proposito si sono sviluppate in tutto il mondo delle scuole e dei maneggi dove imparare a montare a cavallo ed esercitare questo sport, principalmente a fini ludico-agonistici. Questa realtà è quindi lo specchio di una visione molto moderna dell’equitazione, ma in realtà essa trova radici ben più profonde e più antiche. Molti valori legati al cavallo sono stati dimenticati, primo fra tutti quello che lo ha visto grande protagonista sia della vita quotidiana che delle grandi imprese dell’uomo nella storia. Andando indietro nel tempo infatti riconosciamo che il cavallo ha rappresentato un compagno insostituibile di vita – sui campi di battaglia, nelle crociate, nei tornei medievali e nella caccia (tracce di tutto questo sono riconducibili agli interessi per la falconeria, l’equitazione e l’allevamento di cavalli nel nostro territorio, da parte di Federico II di Svevia); l’evoluzione del suo impiego nel tempo lo ha portato a divenire una forma di espressione profondamente “artistica”: proprio in Italia, la culla di tutte le arti, nel Seicento, anche l’equitazione si eleva e pura forma d’arte, dando vita all’”Arte Equestre”.

Sorgono così le prime scuole di Arte Equestre, ed è proprio nel meridione d’Italia, precisamente a Napoli, dove lo studio e l’esercizio di questa difficile disciplina, raggiunge la massima espressione. Anche l’allevamento diviene una componente fondamentale per il miglioramento delle attitudini dei destrieri e quindi per il raffinamento delle espressioni e delle figure equestri. Ecco come si stringe il legame fra quest’arte ed una particolare razza equina che si va affermando nel seicento e nel settecento nelle corti napoletane: un cavallo dalle caratteristiche morfologiche e psicologiche particolarmente adatto ad esprimersi nelle eleganti figure di “Alta Scuola”, il cavallo “Napolitano”. Quest’ultimo vive secoli di grande splendore, a cui seguiranno momenti bui, fino alla sua quasi completa estinzione. Parente strettissimo con un cavallo ancora oggi esistente e ben delineato dal punto di vista della razza, il Napolitano trova nel cavallo morello di Puglia, noto come “Murgese”, il suo diretto discendente per continuare a mantenere viva quella splendida tradizione, tutta italiana, dell’Arte Equestre. Sulla scia di queste considerazioni nasce spontanea l’idea di “ricreare” una scuola di equitazione, ma non come comunemente intesa, ma di una vera e propria Accademia, dove addestrare cavalli, istruire allievi, preparare tecnici del settore, organizzare eventi e spettacoli equestri, utilizzando soggetti di pura razza murgese. Il fine di questo progetto consiste nel rafforzare quel legame che esiste fra la tradizione italiana, e propriamente meridionale, dell’Arte Equestre ed un cavallo italianissimo e totalmente autoctono della nostra terra, la Puglia.
Fonte ilneroluminoso.com

Re: Il Corsiero Napolitano

12/07/2010, 15:18

In alcuni siti web (rimosso dal moderatore) è possibile vedere anche interessanti raffigurazioni di cavalli napolitani.

Re: Il Corsiero Napolitano

12/07/2010, 22:38

Marco ha scritto:E' vietato utilizzare il forum di Agraria.org per promuovere propri siti.
Marco Salvaterra
Responsabile di http://www.agraria.org" target="_blank


Caro GMF, quoto un messaggio postato qualche tempo fa in questa stessa discussione dall'Amministratore del forum.
Come avrà certamente letto, e comunque colgo l'occasione per ricordarlo, una delle regole di questo forum è il divieto di promuovere siti altrui.

Il rispetto delle regole è alla base del buon funzionamento di qualsiasi organizzazione, questo forum compreso.

Detto questo la invito dall'astenersi dal pubblicare ancora siti altrui.

Se vuol parlarci del Corsiero Napolitano, può farlo raccontando quello che le preme comunicare, saremo ben felici di partecipare alla discussione.

La ringrazio molto per la gentile collaborazione che vorrà dare al buon funzionamento di questo forum :D
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