Bisognerebbe chiederlo al cavallo, lui lo sa di sicuro
Per la mia esperienza posso dire che sicuramente riconoscono chi gli porta la profenda, riconoscono certi comportamenti, o meglio di sicuro fanno tesoro dell'esperienza, mi spiego: se avvicinarsi a lui ad es con un secchio rosso significa mangime, lui sarà contento quando qualcuno si avvicinerà con un secchio rosso. Se una sella gli da fastidio lui mostrerà atteggiamenti di insofferenza quando ci avvicineremo con quella sella.
Riconoscono? Direi di si, ma proprio nel concetto espresso sopra di "esperienza", se una persona li maltratta loro soffriranno quella persona, se con un'altra hanno piacere (ad es grattate varie) loro gradiranno quella persona, allo stesso modo con cui probabilmente sfuggono i predatori e si avvicinano con piacere alle cose che gli piacciono. E' "l'esperienza" a guidare i loro comportamenti.
Si affezionano? chi può dirlo. Il problema è che noi approcciamo a questi concetti secondo il nostro punto di vista. Il nostro è però un punto di vista da predatore che può andar bene con un cane ad es. Mi spiego meglio, un cane che ci è affezionato noi possiamo maltrattarlo e lui la volta dopo probabilmente ci verrà incontro scodinzolando, se maltrattiamo un cavallo la volta dopo con ogni probabilità ci eviterà accuratamente. Questo perché Il cavallo è una preda, il suo schema comportamentale, le sue emozioni, i suoi istinti sono totalmente diversi dai nostri e probabilmente non ancora totalmente conosciuti.
Quindi la domanda "si affezionano?" forse è mal posta, proprio per lo schema diverso di impostazione mentale.
Detto questo posso raccontare della mia vecchia Romina che portata in un maneggio quando sono entrato in scuderia dopo qualche giorno si è affacciata dal box e rivolta verso di me ha emesso un lungo nitrito. Perché l'ha fatto? Per affezione? Non so, e non credo. Forse perché associava a me situazioni per lei più piacevoli di quel box