Le 10 regole del buon cavaliere 1) Se il tuo cavallo sbaglia, chiedigli scusa; 2) Accarezza spesso il tuo cavallo così che possa imparare a conoscerti ed amarti; 3) Impara a parlare al tuo cavallo, ma sopratutto impara ad ascoltarlo...solo così sarete una cosa sola; 4) Ricorda che il cavallo è un dono, un dono speciale, che Dio ha dato all'essere umano; 5) Impara a considerare il cavallo come un animale (come del resto siamo tutti noi) e non come una bestia (come sono molti di noi); 6) Non punire il tuo cavallo con botte e frustate, gli incutirai timore ed odio verso l'uomo; 7) Non pretendere che il tuo cavallo capisca subito tutto ciò che gli si chiede...Quante cose lui ci dice e noi non capiamo! 8) Rispetta ed ama il cavallo per la sua natura libera e selvaggia. Non costringerlo tutti i giorni nel box; 9) Ricorda che il cavallo ha un animo fiero e nobile. Non offenderlo rendendolo ridicolo agli occhi della gente; 10) Ricorda che l'amore che ti dà un cavallo vale più d'ogni ricchezza! Non lo sprecare!
-Preghiere da cavallo a cavaliere: A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera: Dammi spesso da mangiare e da bere; e, quando la mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed una stalla abbastanza larga perché io possa giacere comodamente. Ogni giorno controlla i miei piedi e governami con una spugna bagnata. Quando rifiuto il cibo, guardami i denti; può darsi che un'ulcera m'impedisca di mangiare. Siccome non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca e pulita, anche durante il lavoro; ciò mi eviterà la colica ed altre malattie. Parlami: la tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini. Accarezzami sovente perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio. Non tirare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute. Non tagliarmi la coda, privandomi così della migliore mia difesa contro le mosche ed i tafani che mi tormentano. Non dare strappate alle redini, e nelle salite non mi frustare. Non darmi calci, non battermi quando non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto, assicurati che il morso ed i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi dà dolore. Se mi adombro, non percuotermi, ma pensa che ciò può dipendere dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene, o da difetto della mia vista. Non obbligarmi a trascinare un peso superiore alle mie forze, né a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. Quando cado abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del mio meglio per mantenermi in piedi; e se inciampo, considera che ciò non dipese da colpa mia, e non aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso. Cerca di ripararmi dal sole. E quando fa freddo mettimi una coperta addosso, non quando lavoro, ma quando sto fermo. Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele; ma toglimi tu stesso la vita, senza farmi soffrire: e ne avrai merito.
Il più grande sogno dell'uomo era volare. Ma senza le ali questo sogno era destinato a rimanere nell'ombra. Dio allora, nella sua immensa saggezza e generosità.. creò il cavallo.. Destinato a fare da ali.. A quell'uomo che non seppe volare..