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Foto dei nostri cavalli 
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Sez. Cavalli
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Il relax dal punto di vista del cavallo: una bella rotolata...


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28/12/2009, 13:58
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asineria ha scritto:
ciao
gianni giustissima scelta la bardatura tradizionale bellissimo soggetto
dalla foto non vedo bene, ma mi sembra che vada anche senza briglia?
se così veramente complimenti.
Giusto per la cronaca vorrei ricordare che anche le selle americane e quelle inglesi sono nate in italia, le prime presso l'accademia di Grisone le seconde inseguito alla rivoluzione introdotta dal metodo Caprilli.
ciao


Siamo molto Off-topic ma ritengo corretto precisare:

posto qui un quadro di James Seymour, artista Inglese nato nel 1702 e morto nel 1752.
Si intitola 'A Chestnut Horse'.
La sella che si vede è quella che tutti (o quasi...) riteniamo sia nata dal cosiddetto 'periodo Caprilli'. E' la TIPICA SELLA INGLESE. (Volendo posso documentare fino alla noia....)
Federigo Caprilli, nato a Livorno nel 1868... http://www.rivistadiagraria.org/riviste ... brica=2009"

Ora, (senza polemica) pur essendo un fautore e sostenitore di Federigo Caprilli e dell'Equitazione Italiana, non neghiamo l'evidenza e diamo a Cesare quel che è di Cesare...


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Saluti, Innaig
28/12/2009, 19:48
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Non sono ferratissimo in materia, anzi. Però credo che a Caprilli si debba la "tecnica" da utilizzare nel salto, cioè l'assetto che assume il cavaliere durante il salto che facilita l'azione del cavallo, piuttosto che la sella.

Per intenderci, il nuovo modo di saltare, il metodo caprilliano, è quello della figura allegata


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28/12/2009, 22:26
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Viceversa prima di Caprilli si pensava che per agevolare l'azione del cavallo nel salto si dovesse alleggerire l'anteriore del cavallo, così il cavaliere si gettava indietro, ottenendo di fatto l'effetto opposto.
La figura rende l'idea.

Sulla sella, o meglio su quel genere di sella, invece non mi pronuncio. Magari esisteva già per le corse dei cavalli in Inghilterra, non saprei.


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gianni1 ha scritto:
Non sono ferratissimo in materia, anzi. Però credo che a Caprilli si debba la "tecnica" da utilizzare nel salto, cioè l'assetto che assume il cavaliere durante il salto che facilita l'azione del cavallo, piuttosto che la sella.

Per intenderci, il nuovo modo di saltare, il metodo caprilliano, è quello della figura allegata


No, non ci siamo.... Caprilli è ben altra cosa.....
Quello raffigurato è uno studio del fotografo Eadweard Muybridge (Kingston upon Thames, 9 aprile 1830 – Kingston upon Thames, 8 maggio 1904). E' stato un fotografo inglese. Fu un pioniere della fotografia del movimento. Battezzato Edward James Muggeridge, cambiò il cognome prima in Muygridge, infine in Muybridge.
Ma il cavaliere in fotografia NON rappresenta, haimè, l'Equitazione codificata da Federigo Caprilli....

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28/12/2009, 22:39
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Guarda Gianni, non so chi ha fatto la foto, non è neanche molto importante, quello che è importante è la sequenza delle foto che mostra la dinamica del salto, da cui si evidenzia che il cavaliere si mantiene sempre in equilibrio sul baricentro del cavallo, che è il metodo caprilli, appunto.
Viceversa prima di caprilli si era convinti che per "aiutare" il cavallo nel salto bisognava alleggerire l'anteriore, sbilanciandosi all'indietro, che è l'esatto contrario del metodo caprilli, ed anche della sequenza delle foto che ho inserito prima.

Comunque magari mi sbaglio, ma credo che caprilli sia questo: equilibrio sul baricentro del cavallo, e quelle foto esprimono qiesto ;)

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28/12/2009, 22:47
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Non sono d'accordo....
http://www.rivistadiagraria.org/riviste ... brica=2009
Caprilli codificò un suo metodo basato sull'equilibrio di cavallo e cavaliere. In particolare, per il cavallo, fu il fautore della possibilità di lasciargli utilizzare tutti i mezzi necessari al superamento dell'ostacolo, in particolare la distensione dell'incollatura e la libertà di schiena.....
Il cavaliere rappresentato non permette la completa libertà di collo e di schiena del cavallo che sta montando.

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28/12/2009, 22:56
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Innaig ha scritto:
Non sono d'accordo....
http://www.rivistadiagraria.org/riviste ... brica=2009" target="_blank
Caprilli codificò un suo metodo basato sull'equilibrio di cavallo e cavaliere. In particolare, per il cavallo, fu il fautore della possibilità di lasciargli utilizzare tutti i mezzi necessari al superamento dell'ostacolo, in particolare la distensione dell'incollatura e la libertà di schiena.....
Il cavaliere rappresentato non permette la completa libertà di collo e di schiena del cavallo che sta montando.



ok, allora mi sarò sbagliato!

mi pareva che la sequenza fosse più assimilabile ad un salto fatto secondo le regole caprilliane di quanto non fosse la seconda (quella col cavaliere tutto indietro).

Ma, ripeto, mi sarò sbagliato!

Il concetto però credo sia valido, equilibrio e libertà per caprilli contro costrizione prima di caprilli.

Giusto?

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29/12/2009, 7:12
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La sequenza nell'immagine (tavola illustrata) che hai postato è abbastanza 'fuorviante'.
Nel senso che le prime tre fotografie potrebbero essere 'accettate' come esemplificazione del 'Sistema Naturale di Equitazione' codificato da Caprilli. Le altre no. Si torna indietro, alla monta pre-Caprilliana. Al fine di non ingenerare ulteriore confusione, sarebbe meglio non generalizzare. Ma, tornando a noi....
Basterebbe leggere le prime 12 righe dell'articolo che più volte ho citato: per comodità tua e di tutti le allego... Si può essere d'accordo o meno (e qui sono pronto a dibattere), ma prima bisogna leggerle...

Rivista -> N. 90 - 15 novembre 2009

Caprilli: la nuova equitazione

Parlare di Federigo Caprilli (Livorno, 1868 – Torino, 1907) oggi significa riconoscere una cosa: grazie a lui, i cavalli hanno potuto esprimere in modo completo e naturale il gesto atletico del superamento di ostacoli.
Cosa avveniva fin verso la fine del 1800? Il cavallo, nell’utilizzo da sella, era appannaggio quasi esclusivo dei militari e di pochi nobili. I militari utilizzavano reparti di Cavalleria, ovvero trasferimento celere di uomini, con compiti di pattugliamento e occupazione. Il supporto doveva essere rapido e si espletava su qualsiasi tipo di terreno. Gli eserciti di allora proponevano l’istruzione equestre delle reclute nelle cosiddette ‘Cavallerizze’, dove, in un terreno dalle dimensioni alquanto limitate, si badava di più a fornire elementi di ‘estetica’ che non elementi di fattiva conduzione e controllo. Il cavallo era ancora considerato una ‘forma barocca’ e l’istruzione non teneva molto conto delle reali esigenze dell’impiego militare in terreno vario. Le manovre rispecchiavano di più un ‘Carosello’ che non una effettiva necessità di guerra. Ma soprattutto, quando si trattava di superare anche pur piccoli ostacoli, l’atteggiamento del cavaliere era a completo discapito delle forze e dei mezzi del cavallo. Si era convinti che il cavaliere dovesse, in prossimità del salto, spostarsi con il busto all’indietro e, tirando sulle redini, sostenere l’avantreno del cavallo per farlo elevare sopra l’ostacolo. Per il cavallo era una vera sofferenza, privato di quello che è il mezzo più importante per il suo equilibrio: l’uso dell’incollatura, ovvero il gesto della distensione verso l’avanti-basso per potersi alleggerire e superare le difficoltà del salto con i mezzi che la natura gli fornisce.

:)

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29/12/2009, 11:59
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gianni1 ha scritto:
Viceversa prima di Caprilli si pensava che per agevolare l'azione del cavallo nel salto si dovesse alleggerire l'anteriore del cavallo, così il cavaliere si gettava indietro, ottenendo di fatto l'effetto opposto.
La figura rende l'idea.

Sulla sella, o meglio su quel genere di sella, invece non mi pronuncio. Magari esisteva già per le corse dei cavalli in Inghilterra, non saprei.


Giusto quello che dici a proposito di questa immagine. (Io però avrei evitato il nome file caprilli2.jpg...)
Ma la sella cosiddetta Inglese è una realtà...(magari molto male accettata in Italia...) Se vuoi, posso mettere più di 200 immagini che, nelle più svariate epoche lo testimoniano. E i pittori del tempo erano i fotografi di oggi.... Se non crediamo alle immagini (di tantissimi artisti), quale prova ci potrebbe convincere?

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Saluti, Innaig


29/12/2009, 12:13
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