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corso trazione animale nell'agricoltura 
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Sez. Cavalli
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Le mucche invece? :D

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12/10/2013, 13:48
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hai mai visto una mucca galoppare col naso al vento? le mucche hanno una natura diversa, più tranquilla meno selvaggia... :D

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12/10/2013, 14:36
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Basta andare in maremma per vedere le mucche galoppare ;)

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12/10/2013, 19:15
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io sto nelle Marche e qua sono sedentarie... :roll:

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12/10/2013, 21:13
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paolaelena ha scritto:
io sto nelle Marche e qua sono sedentarie... :roll:


Ha ha ha, anch'io sto nelle Marche :)

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12/10/2013, 22:36
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maddaiiiiiiiiiii :D nord centro o sud? :D

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13/10/2013, 0:08
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Ed io invece sto in Maremma!
E le mucche corrono, tanto..credimi.
Mentre in buona parte d'Italia vengono allevate in stalla, qui ancora (per la razza Maremmana) si usa il brado o il semibrado...e corrono, anzi "galoppano"!
Come vedi paolaelena tutto il mondo è paese :mrgreen:
Comunque, ritornando alla questione "pena", a me fanno molta più pena quei cavalli che, per il vezzo di un padrone vengono allevati sempre e comunque in una stallina, e lì trascorrono buona parte della loro vita.
Non me ne volere, e non me ne vogliono i tanti possessori di cavalli che per possibilità (anzi..per impossibilità) non riescono a offrire loro un pascolo o perlomeno la possibilità di sgranchirsi le zampe almeno una volta al giorno (o addirittura anche solo una a settimana): non voglio accusare nessuno nè tanto meno esprimere sentenze, ma solo dire quale sia il mio punto di vista.
Sinceramente, a quanti credano che è "poverino" un cavallo che tira un aratro leggero, dico che per me lo è molto di più un cavallo che vive la propria esistenza chiuso in quel 4x3 (quando va bene...) lontano dalla luce, dall'aria fresca e pulita, dalla possibilità di muoversi e da quella di poter stare a contatto con il proprio padrone.
E' vero che certi lavori possono "sfiancare" gli animali: tirar l'aratro, o il carro da fieno, o il calesse, o il ranghino non è certo cosa da poco...ma il padrone dovrebbe avere abbastanza intelligenza per conoscere i limiti del proprio animale e riuscire (almeno oggi che per possibilità si può fare) a concederli le giuste tregue durante le lavorazioni.
Io trovo AMMIREVOLE questa iniziativa, e tutte quelle iniziative che tendono a recuperare quelle pratiche agronomiche che per secoli hanno permesso all'uomo di fare agricoltura.
Come dicevo, oggi c'è la possibilità (oltre che la conoscenza) di fare determinati lavori, e nella fattispecie lavorare con un cavallo da tiro, senza rovinarlo e gestendo le proprie capacità.
E' questa una pratica certamente ecologica (e la cosa non è certo da poco), magari hobbistica, ma comunque di pregio per appunto il recupero della storia e tradizioni di determinate pratiche, e comunque è un modo di stabilire e mantenere un contatto uomo-cavallo che troppo spesso si tende a limitare nella "passeggiatina" mensile (ossia fatta una volta al mese).
Io almeno la vedo così.
Mi scuso se sono apparso ruvido in quest'intervento, ma troppo spesso si rischia di intenerirsi per determinate situazioni e di apparire ciechi per la maggior parte delle altre.
Ciao
Tosco


13/10/2013, 0:27
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Tosco, Condivido tutto di quello che hai scritto :D. Troppo spesso a vincere sono gli estremi, da una parte si tende ad umanizzare gli animali e, all'estremo opposto, vengono maltrattati per cattiveria o per ignoranza :D

Paolaelena, centro :)

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13/10/2013, 6:38
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Tosco, condivido tutto, se hai visto parlavo di dressage, ma potrei parlare di qualsiasi altra disciplina che releghi un animale così potente e vivace in un box, in quanto a farne un animale da tiro, ho abbastanza età da ricordarli a tirare carri e mi facevano pena già allora, ma non li ho mai visti lavorare nei campi, almeno dov'ero io. Qui si usavano i buoi ed è vero, qui mucche e buoi son tenuti nella stalla, per cui non li ho mai visti galoppare quindi non pensavo avessero una natura vivace. In quanto a tornare ad usarli per lavorare la terra, la vedo difficile, se non come romantica rappresentazione di un passato che non c'è più, qui a volte trebbiano sull'aia come si faceva una volta, ma serve più per descrivere ai ragazzini com'era la vita una volta che per un reale ritorno al passato. Ricordo bene quando nella mia azienda si passò dall'agricoltura tradizionale a quella in "pieno campo", ero bimba e ricordo che piansi, i campi tutti divisi e circondati da filari di vite ed alberi da frutta vennero distrutti per creare un'unica superficie su cui far passare trattori e mietitrebbie. Era finita un'epoca e un modo di vivere, una cascina allora era praticamente autosufficiente e bastava per il fabbisogno del nucleo familiare, ma il nucleo familiare, a differenza di ora, era numeroso. In quel tempo la terra era davvero "bassa" e chiunque poteva e doveva aiutare, anche gli animali, ora ci sono trattori potenti e bastano poche persone, il paesaggio è stato stravolto e la cultura è cambiata, dubito che si potrà mai tornare indietro se non per qualche coltura di nicchia.

gianni1 ha scritto:
Paolaelena, centro :)

misterioso... :D

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13/10/2013, 10:04
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Io non credo che si debba tornare indietro, anzi...il mio pensiero è rivolto proprio al futuro!!!
Credo piuttosto che si debba smettere di DIMENTICARCI ciò che ci ha fatto arrivare sino a cinquant'anni fa: tutto è stato come annullato, sparito, dimenticato.
Non dico che con il cavallo, piuttosto che con i buoi da tiro o i muli o l'asino, potremo sostituire il trattore, ma se anche solo riuscissimo ad INTEGRARLO in alcune lavorazioni...magari di piccoli appezzamenti...dell'orto, della vigna di casa, etc
Se davvero potessimo usare gli animali per certi lavori, forse (e dico forse) potremmo riuscire ad "alleggerire" (anche solo un poco) quel carico di inquinamento che tutti...proprio TUTTI contribuiamo a produrre: vedo "nonni in pensione", o semplici hobbisti che per lavorare la vigna di mille metri utilizzano ben due trattori di potenza spropositata, vedo motori lasciati accesi in modo "stupido" (mi si conceda...perdonatemi) per intere giornate solo per la pigrizia di doverli spegnere e riaccendere un paio di volte, vedo trattori obsoleti che continuano a girare nonostante i folli consumi e le relative immissioni.
Vedo tutto questo, e su tutto vedo la voglia di comodità che oggi ci appartiene, dove "il comodo" vince sul pratico, e dove non sia più voglia di usare braccia e testa, ma siamo solo vagoni di uno sterminato treno fatto di tendenza, moda e modernità.
Vedi paolaelena, io ho solo 34 anni, ed ogni santa mattina la vedo molto bassa la mia terra: non sono un hobbista, non sono un nonno in pensione, non lo faccio come secondo o terzo lavoro...ma sono un contadino, e se potessi (e presto potrò) vorrei integrare la mie lavorazioni divenute oramai convenzionali con quelle tradizionali (e quindi con gli animali).
Basta, mi fermo sennò sono prolisso.
Ciao
Tosco


13/10/2013, 10:51
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