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che ne pensate del metodo Parelli? 
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Ciao non so se l'argomento è stato già trattato in tal caso cancellate pure, io provo sentimenti contrari nei confronti del metodo Parelli, prima mi convinceva davvero poco, anche grazie ad alcune persone che mi avevano detto di aver avuto esperienze negative, anche se c'erano altre che invece mi riportavano successi con i loro cavalli. Siccome sono una persona curiosa, quest'anno a Fieracavalli ho avvicinato un giovane istruttore, con il quale ho fatto amicizia subito una persona davvero squisita, così ho cominciato a guardare la serie di puntate su Class Horse Tv, e devo dire che ha cominciato a interessarmi e affascinarmi. Voi che ne pensate, avete vissuto esperienze positive o negative in tal senso, mi farebbe piacere sentire le vostre opinioni. ;)


23/11/2013, 0:29
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Che è un insieme di cose che funzionano che parelli ha avuto la grande capacità di codificare personalizzandole e facendone un grande business! Basta vedere a che prezzo vende le corde o le selle fatte industrialmente con materiali medi. Sciapò bravissimo.

Poi dipende dalle persone, spesso lo vedo trasmesso come un insieme di dogmi, sempre uguali su tutti i cavalli, mentre ogni cavallo è una cosa diversa e necessita di diversi livelli di pressione, questa cosa spesso non l'ho vista tra i parelliani.

Poi diventa una religione, altra cosa che non mi piace, una sorta di setta quasi. Cosa che in Italia, paese con modesta cultura equestre, accade sovente e quindi i vari predicatori, i vari guru trovano terreno fertile.

Insomma come tutte le cose ha degli aspetti positivi ed altri negativi.

Io credo sia bene guardare, prendere le cose che non conoscevamo e che sono buone, come si deve fare nei confronti di ogni uomo di cavalli che capita di incontrare. Poi non facciamone una religione ;)

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23/11/2013, 7:19
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Ciao Gianni sono daccordissimo con te, sul fatto di non farla diventare una religione, e anche sul business che ha saputo crearci intorno, il suo grande pregio è quello di essere riuscito a schematizzare e fare un metodo dell'approccio al cavallo, purtroppo non tutti possono avere la fortuna di incontrare e essere seguiti da horseman competenti, grazie al metodo, questo arriva a portata di mano quasi a tutti. Alcuni tacciano Parelli di usare forme coercizione psicologiche, secondo te è vero? Mi piacerebbe anche sentire il parere e l'esperienza di altri. ;)
P.S. Gianni in realtà, pur essendo il forum bello e interessante, mi sono iscritto soprattutto perché ci sei tu. ;)


23/11/2013, 22:16
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Horsenatter ha scritto:
Ciao Gianni sono daccordissimo con te, sul fatto di non farla diventare una religione, e anche sul business che ha saputo crearci intorno, il suo grande pregio è quello di essere riuscito a schematizzare e fare un metodo dell'approccio al cavallo, purtroppo non tutti possono avere la fortuna di incontrare e essere seguiti da horseman competenti, grazie al metodo, questo arriva a portata di mano quasi a tutti. Alcuni tacciano Parelli di usare forme coercizione psicologiche, secondo te è vero? Mi piacerebbe anche sentire il parere e l'esperienza di altri. ;)
P.S. Gianni in realtà, pur essendo il forum bello e interessante, mi sono iscritto soprattutto perché ci sei tu. ;)


Grazie Horsenatter :D spero di non deluderti!

Sulle coercizioni non saprei che dirti se non che domare un cavallo è già di per se una coercizione, anzi, la madre di tutte le coercizioni :D , quindi trovo un po' stucchevole la critica.

Piuttosto invece, dal mio punto di vista, è proprio il fatto di aver schematizzato il metodo ad essere il suo punto debole dal punto di vista di una corretta diffusione di una cultura equestre. Poi come sempre dipende dalle persone ma più di una volta ho avuto la sensazione di avere di fronte persone che "applicano" semplicemente lo schema, provo a farmi capire:

- in auto se vuoi fermarti devi frenare! quindi lo schema sempre valido è: Se freni in auto ti fermi!

L'auto è una cosa inanimata e lo schema funziona sempre in assoluto.

Ecco un cavallo invece non è una cosa inanimata, ha una sua sensibilità soggettiva e quindi diversa da soggetto a soggetto. Mi pare invece, senza voler fare di tutta un'erba un fascio, che alcuni allievi imparano , e quindi credo anche alcuni istruttori trasferiscono il metodo come una cosa schematica, tralasciando di insegnare/imparare a "sentire" il cavallo come singolo soggetto.

Poi, al di la di questo, non mi piace l'aspetto dogmatico, religioso, settario che si riscontra tra i Parelliani, o alcuni di loro. Non mi piace perché non mi piacciono le gabbie, non mi piacciono i guru, non mi piace chiudermi in un recinto che quasi esclude ciò che è all'esterno, mi piace guardare in giro tutti, parelli compreso. Mi piace ancora meno perché questo è un approccio funzionale al business! Se io ti lego al mio gruppo tu non guardi fuori o quello che vedi fuori non ha valore, mentre lo hanno le mie corde, i miei moschettoni, le mie fruste, le mie selle... Con questo meccanismo si spunta un premium price sul merchandising e/o sul materiale incredibile e non giustificato dalla qualità degli oggetti!!! Questo non mi piace

Detto questo se uno, con spirito critico (non di giudicare ciò che non si conosce bene ma di "confrontare" ciò che sentiamo e vediamo) osserva parelli ci sono sicuramente cose da imparare, come osservando tanti altri ;)

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24/11/2013, 9:12
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Gianni quanto condivido le tue parole...........e quanto mi rammarico di non essere o essere stato poco più di un corpo su un cavallo.
E' verissimo che gli animali ed il cavallo nello specifico hanno sensibilità proprie, proprie esperienze,attitudini,paure ed ogni metodo di doma dalla vecchia maremmana ruvida e dura alla doma dolce agiscono per condizionamento che sia al dolore, al cibo, alla gratificazione, ed in tutto ciò non vi è nulla di naturale. Personalmente credo che un buon uomo di cavalli avrebbe potuto essere un bravo psicologo se avesse scelto altro mestiere
Il denaro ......sempre lui.......è un grande stimolo per l'uomo :roll:

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24/11/2013, 10:12
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In effetti un bravo uomo di cavalli deve essere un po' psicologo...

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24/11/2013, 11:18
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Attenzione quando parlo di schematizzare, non intendo solo per alcuni atteggiamenti del linguaggio corporeo comune a tutti i cavalli (i 7 giochi), ovviamente poi c'è la personalità individuale del soggetto, in quel caso, attraverso la raccolta di informazioni sul carattere del singolo cavallo, si applica una strategia diversa (horsenality), quindi in sostanza Parelli non approccia tutti cavalli allo stesso modo, ovviamente si deve studiare e fare pratica come in tutte le cose. Concordo sugli aspetti negativi quale la religiosità e l'eccessivo business. ;)


24/11/2013, 20:07
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Ciao a tutti, io ho fatto diversi corsi con istruttori qualificati Parelli e vorrei chiarire qualche punto della discussione... Innanzitutto col dire che ,nemmeno a me piace l'aspetto dogmatico, religioso, settario ecc. di ogni cosa, come neanche gli eccessi in senso lato. Quindi ogni cosa deve essere vista da diversi punti di vista e con obbiettività. Però non è vero che gli schemi dettati da Parelli valgono per tutti i cavalli, infatti nel programma Parelli esiste l'horsenality ovvero capire che tipo di cavallo (dal punto di vista psicologico) hai davanti, per poter approcciarlo nel modo giusto . In merito all'argomento business si è vero quest'uomo è diventato ricco ed e anche vero che i materiali da lui commercializzati sono cari e di discutibile qualità! ma nessuno di loro ti impone l'acquisto di alcuno degli stessi! gli unici articoli di cui hai bisogno (se vuoi) sono di una corda di 3,70 mt e una capezza e un carrot stick (ovvero una sorta di frusta per farvi capire) l'ammontare di quest'investimento è meno di € 100!
Potrei raccontarvi centinaia di problematiche risolte con questo sistema. vi dico solo che io possiedo un P.S.i ex corridore che quando l'ho preso era pauroso, introverso, diffidente, e anche un ramo che si muoveva l'ho mandava in escandescenza ecc. oggi vado in passeggiata anche in strada in mezzo le auto senza morso ne filetto galoppo anche a velocità sostenute e lo freno in uno spazio normale (come se avessi il morso) riesce ad entrare nel trailer anche in marcia indietro oggi è un cavallo equilibrato!
Per finire la cosa che vorrei sottolineare è che qualunque sia il punto di vista quest'uomo ha dato i sistemi per avere un rapporto tra uomo e cavallo senza violenze, coercizione e nient'altro che nuoce hai nostri amici!!!!


30/11/2013, 20:15
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Bene follect :D
Fa sempre piacere sentire di situazioni in cui la relazione con il proprio cavallo è migliorata e si è cresciuti nel campo della conoscenza equestre.

Ora io non conosco tutti i dettagli del programma parelli ma sono convinto, e tu me lo confermi, che parelli giustamente tiene conto delle singole individualità del cavallo, ora però mi è capitato di parlare più di un "parelliano" :D che dopo poche lezioni acquisisce un senso di appartenenza molto forte, quasi settario, e, come peraltro mi capita di sentire da tanti reining-isti (si dice? :shock: ) un approccio quasi meccanico: alzo la redine qua... guardo il posteriore la..., troppo meccanico!

Quando sopra scrivevo:
Mi pare invece, senza voler fare di tutta un'erba un fascio, che alcuni allievi imparano , e quindi credo anche alcuni istruttori trasferiscono il metodo come una cosa schematica, tralasciando di insegnare/imparare a "sentire" il cavallo come singolo soggetto.

Intendevo esattamente questo.
Circa gli strumenti è vero che nessuno ti obbliga, come potrebbero?, ma certo ti condizionano, quanti amano apparire e dire: ho la capezza di quello... o la sella di quell'altro... Personaggi siffatti ce ne sono a iosa e sono quelli che sostengono il business dei vari guru (parelli è solo uno dei tanti)

Viceversa, "guardare" parelli è sicuramente utile, come guardare altri uomini di cavalli... confrontare i metodi, capirne le differenze... questa, a mio avviso, è la strada migliore per crescere nella conoscenza equestre. Fossilizzarsi in schemi funzionali al business di qualcuno farà di noi semplici e ignari cartelloni pubblicitari ambulanti ;)

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30/11/2013, 20:35
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gianni1 ha scritto:
Che è un insieme di cose che funzionano che parelli ha avuto la grande capacità di codificare personalizzandole e facendone un grande business! Basta vedere a che prezzo vende le corde o le selle fatte industrialmente con materiali medi. Sciapò bravissimo.

Poi dipende dalle persone, spesso lo vedo trasmesso come un insieme di dogmi, sempre uguali su tutti i cavalli, mentre ogni cavallo è una cosa diversa e necessita di diversi livelli di pressione, questa cosa spesso non l'ho vista tra i parelliani.

Poi diventa una religione, altra cosa che non mi piace, una sorta di setta quasi. Cosa che in Italia, paese con modesta cultura equestre, accade sovente e quindi i vari predicatori, i vari guru trovano terreno fertile.

Insomma come tutte le cose ha degli aspetti positivi ed altri negativi.

Io credo sia bene guardare, prendere le cose che non conoscevamo e che sono buone, come si deve fare nei confronti di ogni uomo di cavalli che capita di incontrare. Poi non facciamone una religione ;)


Riassunto ottimo!
Forse chi ha fatto veramente la conversione tra la sapienza di Pat e il business è stata la moglie ;)

Comunque voglio ricordare che negli anni 80, Pat e Signora hanno spesso avuto contatti con un eminente etologo Italiano in materia di cavalli :D


09/12/2013, 17:27
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