Miriam92 ha scritto:
Salve 6 mesi fa la mia capretta saneen ha partorito un capretto, volevo sapere, siccome ancora beve il latte dalla sua mamma, pensate che ancora non possono accoppiarsi? Datemi tutte le info perfavore.
Ciao Miriam,
in questo forum è stato ampiamente dibattuta la questione dell'età fertile del capretto.
Se ti leggi un qualsiasi libro questi indicherà come 7-8 mesi di vita (se non addirittura 10 mesi) siano indicati come l'inizio della fertilità per il maschio, ma...
Ma proprio questo forum è colmo di esperienze che testimoniano fertilità assai più precoci.
Ebbene, se il capretto emana il classico odore, sinceramente ci sarà tutto il rischio che questi si possa accoppiare con la madre.
Parliamo poi dell'allattamento che perdura: personalmente non sono affatto contrario a questa pratica, ed anzi più volte ho consigliato agli allevatori ed avventori di questa sezione di allungare i classici tempi che prevedono lo svezzamento.
Il latte materno NON fa male al capretto in sviluppo fisico (anzi), come può essere chiaro a tutti che in natura dovrebbe essere la madre a stabilire quando e come svezzare il figlio.
Oggi le esigenze produttive (ed anche riproduttive
) impongono tempi assai ristretti, e sempre più si accorcia il periodo deputato allo svezzamento.
Svezzare un animale da rimonta (e quindi parlerei di femmine) oltre i canonici due mesi (o addirittura un mese e mezzo) NON è assolutamente sbagliato.
I problemi li abbiamo se questo accade con un maschio...
...e quindi, come indicatoti da Alberto...
Alberto666 ha scritto:
allora secondo me gia avresti dovuto separare il maschio dalla mamma, gia un mese fa per asciugare la mamma. Poi se la madre e il padre di questo capretto, non erano consanguinei puoi usarlo come becco, se gia erano consanguinei i genitori allora non puoi usarlo
...io lo avrei già separato da tempo.
Procederei così: inizierei lo svezzamento dell'animale (e su come procedere trovi tutte le informazioni del caso qui sul forum), inizierei ad asciugare la madre (ed anche su questo troverai le necessarie informazioni qui sul forum), e penserei di tenerlo separato dalla madre nel periodo dei calori di questa.
Parliamo di consanguineità.
E' palese che far iniziare da subito un allevamento di capre con un incrocio madre x figlio, non sia certo la pratica più corretta.
Come è chiaro si deve andare a ricercare la linea di sangue del padre di questo capretto (lo chiamerei becchetto a questo puro
): la madre con chi si era accoppiata? C'è della consanguineità tra i genitori del becchetto?
Se non ce ne fosse, e quindi tu fossi certa che non esiste parentela alcuna, allora potresti anche allevarlo, ma ti sconsiglio di farlo poi accoppiare con le future figlie, o peggio ancora di allevare i futuri figli e tenerli come riproduzione nel tuo allevamento.
Se ce ne fosse, e quindi fosse figlio di fratelli (o di madre X figlio, di padre x figlia, di nonno x nipote, etc...), io non lo farei mai accoppiare.
Questa pratica sarebbe necessaria solo per il recupero di caratteri genetici (per esempio per recuperare una razza in via d'estinzione o per selezionare capi immuni ad una determinata malattia, MA è assai delicata e rischiosa.
Colgo anche l'occasione per fare una dovuta puntualizzazione: quando si decide di allevare prole maschile, si deve essere consapevoli che questa (non troppo tardi) avrà la capacità di accoppiarsi proprio con le femmine di prossima parentela, ed è quindi NECESSARIO (e sottolineo NECESSARIO) premunirsi per tempo e non all'ultimo minuto.
Nel caso specifico di Miriam, ci sono stati ben sei mesi di tempo per organizzarsi, e farlo solo all'ultimo momento potrebbe rappresentare la scelta di affrontare ulteriori problemi e difficoltà.
So perfettamente che per molti dei lettori l'idea di cedere o uccidere un maschietto sia la cosa più complicata del mondo, ma chiedo a queste persone di considerare attentamente anche le implicazioni che potrebbero esserci nell'allevare sempre la prole maschile.
Non parlo di frottole, ma di GENETICA, e dei problemi legati alla male interpretazione di questa.
Quindi, se allevate prole maschile, ponderate tutte lo opzioni e mettete in conto i rischi con cui rischierete di scontrarvi.
La consanguineità può creare grossi problemi alla prole che ne deriva, e non parlo solo di malformazioni, ma di vere e proprie disfunzioni o malattie.
Vi consiglio quindi prestare la dovuta attenzione all'argomento, e di prevenire tali difficoltà con le dovute attenzioni.
Tosco