Sono molto contento che ci sia grande entusiasmo sulla razza Toggenburg, in effetti chi la conosce non smette poi di amarla. Io stesso mi sono chiesto, visto che mi sono laureato anni fa con una tesi sulla Toggenburg, perché così importante in America, Inghilterra ecc. e poco considerata in altri paesi compreso l’Italia. La risposta è semplicemente nello stretto e forse troppo simbiotico legame del nostro paese con la Francia dove esiste solamente Camosciata e Saanen. Per questo sono contento che ci sia gente che si appassioni a questa razza che negli anni ’90 del secolo scorso anche in Svizzera non godeva di ottima salute, ma poi come è tradizione svizzera sono riusciti a riportarla ai vecchi splendori. In Italia abbiamo però il grosso problema della convivenza della razza Toggenburg, in espansione, con la razza Bionda dell’Adamello, in estinzione. Quest’ultima ormai tutti sanno è in pericolo e non solo numerico. Già più di 20 anni fa mettevo in guardia gli allevatori nel seguire la scorciatoia di usare riproduttori Toggenburg per migliorare la razza Bionda sul profilo produttivo o aumentarla numericamente. Avremmo inquinato un importante patrimonio genetico-zootecnico e storico per il tradizionale suo allevamento. Per non parlare del fatto che l’Unione Europea con l’elargizione degli aiuti all’allevamento alle razze in via di estinzione non avrebbe gradito spendere per aiutare l’allevamento di una razza internazionale invece che la titolata Bionda dell’Adamello. Vi assicuro che avendo seguito l’iter per il riconoscimento della Bionda in sede europea, ero preoccupato nel vedere sfumare un progetto di salvaguardia solo perché l’uso della Toggenburg sembrava risolutivo di molti problemi. Anni dopo ci fu il riconoscimento anche di un prodotto tipico, il Formaggio Fatulì, erano rimasti solo 2 allevatori a farlo veramente come una volta e oltre ad un sistema specifico di caseificazione si richiedeva, chiaramente, l’uso esclusivo come materia prima di latte di Bionda. Il problema quindi oggi si complica del fatto che oltre all’Ue si aggiungerebbe un consumatore che mal gradirebbe acquistare un formaggio, con anche lo scopo di aiutare una razza e una categoria di allevatori, qualora il latte fosse di Toggenburg. Sono comunque convinto che tutti siano sempre armati di buone intenzioni e che spesso sia più l’incomprensione dei veri principi di salvaguardia che non l’intenzionalità di frode a far commettere dei grossolani errori che spesso sono anche irreparabili. Sono comunque, torno a ripetere, molto contento dell’entusiasmo dei frequentatori di questo forum per la razza Toggenburg e spero che da un lato questi ultimi capiscano di allevare una razza che mal gestita potrebbe essere responsabile delle scomparsa di un patrimonio socio-culturale oltre che zootecnico e dall’altro, gli allevatori di Bionde, siano consapevoli di aver deciso di percorrere un difficile cammino di salvaguardia che oltre a dover rendere conto all’Ue e al consumatore che gli permettere di vivere, devono fare i conti con una propria onestà intellettuale/allevatoriale che dovrebbe anteporre ai propri interessi economici, quando e quanto possibile, quelli di difesa del patrimonio ereditato. Brambilla
Condivido in pieno quanto appena letto, nel mio piccolo ho deciso di tentare di dare una mano alla Capra Bionda, essendo io della Valle Camonica ed avendo intenzione di allevare capre, dopo un annetto passato con le tibetane per vedere che la mia passione non si spegnesse dovendo accudire degli animali quotidianamente, due mesi fa ho scambiato le mie tre femmine di tibetana con una giovane Bionda perfettamente rispondente agli standard richiesti. Proviene da un allevamento familiare della media Valle (Breno). Di soggetti nella zona ce ne sono a sufficienza, ho prenotato altre due femmine (dovrebbero essere gravide) da un pastore vagante che tiene una ventina di capre assieme alle sue centinaia di pecore, anche in lui trovo la passione per la razza, anche se predilige esemplari senza corna per la convivenza con le pecore. In conclusione penso di poter dire che ibridazioni non sono necessarie, la Valle è lunga e di allevatori amatoriali ce ne sono veramente molti, ho per esempio visto una splendida fiera ad Artogne dove erano presenti solo allevatori del comune, per non parlare delle varie fiere di Edolo e della Val Saviore. Auguriamoci di continuare ad incontrare questi splendidi animali sulle nostre montagne e che possano diventare fonte di reddito aggiuntivo per quelle persone che tanto si impegnano nella loro passione, perché solo di passione alla fine si tratta. Buona giornata. Mauro
ciao Mauro, sono molto contento della tua risposta perchè vuol dire che ci sono ancora possessori di capre che hanno una elevata sensibilità nei confronti del patrimonio caprino locale, meglio ancora visto che sei della valle camonica. continua così
Sottoscrivo l'argomento del Nostro, anche se mi rimangono delle perplessità.
Le mie Bionde stanno benone, aggiornerò il mio post. E tra un mesetto arriva il becco. Biondo. Si chiama Vergingetorice e l'anno scorso ne ha coperte 70. Mi sta simpatico.
Viva la bionde.
Però serve sangue fresco e, soprattutto, più latte. Brambilla ci vediamo all'incontro in Valsaviore domenica 7?
ciao a tutti, purtroppo domenica 7 sono impegnato ad una mostra in valle ossola e vi assicuro mi spiace molto non poter partecitare, sarà sicuramente un incontro molto interessante. ci sentiremo dopo la giornata di domenica. brambilla
ciao Grabriele, scusa della frettolosa risposta ma ero un po' di corsa. Mi complimento con te per Vergingetorige, dal nome importante! e non poteva essere che biondo!
condivido la tua idea di sangue nuovo, sappi che ne parliamo dal 95', e con una giusta gestione dei maschi, la bionda è presente in 4 province con animali per niente imparentati, io penso si potrebbe fare un buon lavoro.
per il latte, ........serve proprio più latte! forse per chi alleva le capre in maniera intensiva, per gli altri che vanno in alpeggio la Bionda è veramente generosa, lo è sempre stata anche in tempi non sospetti.
tieni presente poi che il minor latte munto, anche per le condizioni diffici dell'alpeggio, potrebbe essere sopperito con un prodotto di qualità sia di formaggio sia carneo ben promosso e con dietro persone valide allevatorialmente, e non mi riferisco solo a saper cosa dare da mangiare!.
perchè altre realtà sono riuscite senza pasticciare. purtroppo realtà oltre cortina! e spesso la valorizzazzione di una razza si fa al di fuori della culla di origine......fanne tesoro di questo!
Purtroppo, e ci sono rimasto molto male, sono stato avvisato troppo tardi per l'incontro altrimenti avrei fatto il modo di partecipare.
penso però che, al di la di tutto, sarebbe importante definire anche un incontro per discutere veramente e apertamente di cosa si vuol fare del futuro della Bionda e chi veramente è intenzionate a diverso titolo (allevatori imprentidori, allevatori famigliari ecc.) contribuire al consolidamento della razza. altrimenti, mi spiace disinludere i più, discutere se la linea dorsale deve essere più o meno dritta, il capezzo più o meno cilindrico, il pelo più o meno corto serve a poco, o meglio non soddisfa pienamente le potenzialità dell'applicazione della valutazione morfologica linerare nelle capre. è un pò come continuare a fare i concorsi nei ring alle fiere per dire quale capra è la più bella senza che poi durante tutto l'anno cia sia un piano tecnico di miglioramento della popolazione allevata.
ora forse mi sono dilungato troppo, ma spero proprio di incontrarti un giorno ad una tavola rotonda, organizzata dagli allevatori chiaramente, e apposita per promuovere nuove idee che finalmente rendano giustizia a questa meravigliosa razza
Formazione: Laurea in Medicina Veterinaria,Specializzazione in Malattie Infettive
Re: Razza Toggenburg Razza Bionda dell'Adamello
02/10/2012, 22:12
Ciao lambrambilla,no non ti sei dilungato affatto anzi sei stato molto determinato piuttosto perche non ci presenti le tue caprette mediante delle foto magari li fai partecipare al concorso della migliore capra del forum ? Ciao Caprelive.