ciao, sono molto contento del tuo entusiasmo. attenzione a non fare ingrassare troppo le capre prima del parto, anche se il consiglio ormai serve a poco visto che a giorni arriveranno i capretti. tienici informato. altrettanto contento che vadano in malga, ottima scelta! staranno benissimo.
per Artogne mi stai parlando dell'allevamento le Frise?
egr.dott Brambilla visionando il filmato delle giovani capre bionde secondo lei rientrano tutte nello standard di colorazione e lunghezza del pelo?hanno tutte una giusta frisatura sulla faccia?
Sì, per il becco, parlavo proprio de Le Frise. Un gregge a morfologia "fritto misto" e che purtroppo non vede la luce del sole né tantomeno l'alpeggio, ma come produzione ci sono delle capre a livelli impensabili per una bionda. Il caso vuole che la "campionessa" della stalla sia proprio del tipo che piace a me: Pelo lungo e chiaro, corna, buona stazza, frisature, calzini, pancia bianca, insomma è perfetta.
Più che ingrassarle, le mie, sto cercando di abituarle a mangiare tanto, per poi sostenere meglio la lattazione. Sbaglio?
Mazza59: se leggevi indietro si parlava proprio delle frisature e di altri difetti morfologici che interessano alcuni soggetti, che sono stati acquistati a peso vivo. Siccome la genetica è quella giusta, dati il medesimo becco e madri "in standard", prima di farne salamini ho deciso di dargli una seconda possibilità. Prima vedo che capretti fanno, poi deciderò il da farsi.
A proposito, ho già prenotato, sempre dalla Cornablacca, le sorelle dei miei soggetti più belli. Nel caso debba riformare. Intanto aspetto i parti.
Ciao a tutti, vado a pulire la stalla che, con tutta 'sta pioggia ultimamente, fa abbastanza ribrezzo.
Gentilissimi tutti, come al solito le mie risposte sono un po’ lunghe, ma preferisco… in modo da rendere viva l’argomentazione: per quanto riguarda la domanda sulla corrispondenza dei soggetti presenti nel video allo standard di razza, ho sempre ragionato praticando un sistema di valutazione che anteponesse alla semplice descrizione dei caratteri l’obbiettivo che uno standard si deve prefissare. In questo caso la valutazione perde il suo significato che invece è importante nelle razze selezionate. Lo standard, nelle razze locali, non è uno strumento statico ma deve essere dinamico e adattarsi alle esigenze del momento. Per le razze caprine da salvaguardare, l’obbiettivo è appunto la tutela della razza. Senza invece una condivisione fra allevatori e tecnici degli obbiettivi lo standard diventa solo uno strumento “dentro o fuori” e così tutte le varianti di mantello che si discostano dalla descrizione originale redatta, nel caso della Bionda da me e dal dott. Bonù nei primi anni novanta, devono essere escluse. A suo tempo, cioè fino a quando di Bionde ce se ne occupava veramente!, l’inserimento dei soggetti nel Registro Anagrafico prevedeva una certa rigidità sui maschi, in tutti i territori, e una differente valutazione per le femmine. In queste, nei territori di origine, o presunta tale, si applicava la medesima rigidità che nei maschi, nelle zone di espansione, per intenderci più ci si allontanava dalla Val Saviore, si inserivano soggetti, femmine, che magari avevano caratteristiche non proprio rispondenti allo standard. La finalità era l’allargamento della base genetica su cui intervenire e quindi l’intento di creare delle “isole di salvaguardia” che all’occorrenza potessero ricevere riproduttori o donare riproduttori. Oggi gli scenari sono cambiati, ma purtroppo mi pare che si vada avanti a tentoni senza nessun obbiettivo. Lo standard è quindi una griglia ingessata di valutazione che a poco senso, e ognuno in casa propria cerca di sopravvivere e migliorare autonomamente il gregge. Ecco la condizione che ha favorito l’avvento della Toggenbug. Sarei molto contento di essere smentito. Torno a ripetermi fino a quando non si creerà un gruppo di allevatori e tecnici volenterosi per ripartire da zero è per me superfluo chiedersi se un animale è in standard, effettuare le valutazioni morfologiche nei concorsi alle fiere, leggere i bollettini ufficiali delle produzioni ecc..
Purtroppo i bollettini, se non accompagnati da indici genetici, e ora rispondo all’altra domanda, poco dicono sulla genetica. Dicono molto di più sulla buona capacità allevatoriale del singolo in: gestione dell’alimentazione, sanità benessere e corrispondenza delle strutture alle esigenza degli animali. Le pesate del latte sono delle misure morfologiche. Poi cosa faranno le figlie, le sorelle ecc e soprattutto come reagiranno se spostate in contesti allevatoriali diversi (pascolo come ginnastica funzionale o pascolo come utilizzo di risorsa foraggera in quota), difficilmente è prevedibile.
In un allevamento pastorale tradizionale abbiamo bisogno di animali rustici e frugali, capaci di resistere a condizioni atmosferiche mai favorevoli e capaci di utilizzare risorse foraggiere non sempre delle più abbondanti e di qualità.
Non dimentichiamo poi la questione Toggenburg. Solo dopo l’introduzione di questa razza alcuni allevamenti, che per conduzione-gestione potevano solo permettersi le razze selezionate, oggi allevano Bionde. Questo mi da spunto per parlare del Piano Nazionale della Biodiversità che tutti ignorano, ma l’Italia è fra le poche in Europa che ha recepito la richiesta dell’UE e oltre a essersi dotata di un piano Nazionale ha anche disposto delle Linee Guida sulla Biodiversità animale che da poco sono state recepite da un accordo Sato-Regioni. È un salto non da poco, che influenzerà anche la programmazione dei prossimi PSR. In queste linee c’è una parte specifica sulla salvaguardia e incroci, penso che sia una buona occasione per discutere di Bionda-Toggenburg alla luce di questo Piano Nazionale che le regioni non possono ignorare dopo il loro accordo. Potrebbe venire anche in aiuto alla questione Fatulì.
Per la questione alimentazione, è corretto usare il BCS per controllare lo stato corporeo dell’animale (carnosità e accumulo di grasso), attenzione però che cercare di sviluppare la capacità di ingestione dell’animale è differente. In questo ultimo caso sono i foraggi di ottima qualità con fibra digeribili che costituiscono l’aspetto fondamentale per garantire a fine gravidanza e inizio lattazione il mantenimento di un’adeguata capacità di ingestione della capra. L’integrazione non svolge questa importante funzione, il BCS, o sarebbe meglio, le variazioni di BCS durante le diverse fasi fisiologiche sono la misura indiretta della mobilitazione e ricostituzione delle riserve corporee. Anch’essa questione di importanza vitale per l’allevamento. Grazie degli spunti a mazza59 e gabrielebig e soprattutto buon lavoro A presto ciao Luigi
egr.dott. Brambilla innanzitutto grazie per la risposta dalla quale ho dedotto che lei e il sig.Bonù avete redatto lo standard della Bionda sarebbe così gentile da inserirlo in questo post se la cosa è fattibile,altrimenti potrebbe indicarmi come potrei ottenerlo in altro modo. grazie per la sua sempre cortese attenzione.
Mi piace che si parli continuamente delle bionde! Sabato mi armo di macchina fotgrafica e se a gabriele non dispiace le aggiungo a questa discussione. Mauro
gentilissimo mazza59, lo standard è stato redatto nel lontano '92. l'ufficiale lo puoi trovare nel sito dell'associazione nazionale della pastorizia e facendo ricerca nel sito della regione lombardia a proposito der reg cee 2078/92 misura D2 o dei successivi programmi e piani di sviluppo rurale (PSR). poi possiamo discutere che senso abbia uno standard ufficiale così a 20anni di distanza. buona serata luigi
Complimenti Gabriele...sono vermanete bellissimee!! Le Bionde sono una razza che piace molto anche me solo che dalle mie parti(Toscana) non è facile trovarle....vorrei farti una domanda:come hai fatto ad abituarle a seguriti in quel modo? Grazie!
Sono il loro pastore. Non è normale che mi seguano così?
Usciamo almeno un paio d'ore tutti i giorni, a volte anche di più. Sono abituate. Poi, le ho allevate tutte io, biberon e secchi, ognuna ha il suo nome a cui risponde. Infine, la bisaccia che porto a tracolla, è piena di mais. Ogni tanto le chiamo una per una e le ricompenso con una manciatina. Dai e dai imparano, sono come cagnolini. Anzi, quando esco col cane strillo molto di più (al cane) che senza.
Mi piacciono tantissimo. Prima o poi faccio la mattata e me ne procuro una o due. Quando avrò la stalla nuova. Soffriranno il freddo o si sanno adattare, col lungo pelo che hanno? Anche le Kashmir mi attirano.