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Allevamento, riproduzione, alimentazione, mungitura, ricoveri, razze, idee e consigli sulle capre
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Re: Le mie bionde

14/04/2012, 18:38

Capre splendide, qui da noi si vedono qasi esclusivamente Bionde e le tue sono veramente belle e ben tenute.
Mauro

Re: Le mie bionde

14/04/2012, 18:45

Belle ! quanto latte fanno ? Complimenti continua così
ciao da peppe

Re: Le mie bionde

16/04/2012, 8:40

Complimenti davvero!!!

Re: Le mie bionde

19/04/2012, 18:07

complimenti, sono sempre contento di vedere un nuovo allevatore
di capre Bionde.
PS: per me è ora di svezzarle e ti consiglio un buon fieno di primo taglio
piuttosto di uno di terzo. coi capretti devi stare molto attento alle fermentazioni
ruminali.

buon lavoro
Luigi A Brambilla

Re: Le mie bionde

20/04/2012, 7:22

Accidenti che onore il dott. Brambilla in persona? Ho diverse tue pubblicazioni (fra caprai si può usare il tu?) e devo dire che ti stimo non poco.

Grazie per il consiglio, in effetti anche il vecchio pastore che "mi segue" m'ha dato lo stesso suggerimento, e io da novellino presuntuoso non gli avevo dato retta, siccome praticamente tutti i libri che ho insistono sull'usare fieno tenero, invece aveva ragione eh? Guai a non fidarsi dei vecchi. Mea culpa.

Comunque, lo svezzamento è in itinere, 5 caprette già hanno perso interesse nei confronti del biberon e del secchio, non lo bevono nemmeno dalla ciotola. Le altre invece ancora mi aggrediscono fameliche quando arrivo la sera, ed è una gran festa. Tra poco dovrei avere il primo sfalcio pronto, per ora tiro avanti con quello che ho e le faccio pascolare nel bosco 4, 5 ore al dì, sto aumentando gradualmente le ore, vorrei arrivare ad averle all'aperto dall'alba al tramonto come le mie galline. Nel prato per ora non più di un paio d'ore al giorno, è davvero rigoglioso e ho un po' paura a lasciarle là. Intanto pian piano sto riducendo il mangime, adesso sono a meno di 100gr.

Visto che sei intervenuto, vorrei chiederti come mai sei (siete) così contrari al rinsanguamento con Toggenburg, se sono state usate in passato, perchè non oggi? Secondo me il vero, grosso, limite attuale delle bionde è la mancanza di sangue fresco. Se 20 anni fa eravamo a qualche centinaia di capi, sangue fresco, specialmente oggi che dovremmo essere sui 5-6mila fortemente consanguinei, mi sembra indispensabile. E da una Bionda ad una Togg Austriaca con corna e pelo lungo, cambia poco. Non ho ancora deciso che strada prendere per la riproduzione, se non s'è capito. E sono inoltre convinto della bontà del vigore ibrido, o meglio, quando l'ho sperimentato, con gli altri animali e vegetali, non ha mai fallito.

Per ora sono felice delle mie buccine e contento d'aver fatto il mio piccolo per il perpetuarsi di questa splendida razza de noaltri con questi miei 14 capi. Per la progenie... acetto opinioni, parliamone.

A Mauro76 dico che ricevere i complimenti da un camuno mi fa solo un gran piacere! A peppe3 invece rispondo che di latte, ahimè, ne fanno pochino, rispetto alle razze gentili. Ma ne fanno, ed è squisito, che per me è la cosa più importante. Se volevo gli ettolitri non prendevo delle bionde.

Saluti a tutti, G.

Re: Le mie bionde

24/04/2012, 17:51

ciao, grazie del complimento fin troppo!
il discorso delle toggenburg è molto interessante anche se molto lungo, in poche parole
penso prima di tutto che non ci sono certezze sia che la bionda si sia originata dalla toggenburg,
infatti non hanno continuità di territorio come invece per la nera di verzasca che è una razza stransfrontaliera, sia che ci sia stato un rinsanguamento più recente. questo non vuol dire che non è accaduto, ma se lo è si è disperso in una popolazione che rimane fortemente dell'arco alpino
italiano. quando si è iniziato a parlare di utilizzo di toggenburg 15 anni fa io ero contrario perchè
ero fortemento convinto che potevamo farcela da soli contando su una poplazione di 3000/3500
animali per nulla imparentati fra loro perche diffusi in più provincie di due regioni. ma come al solito
si vuole cercare di percorrere la strada meno faticosa. quando poi ho capito che non vi era nessun riscontro, non tanto dagli allevatori che si fidavano ciecamente di me, ma delle istituzioni
l'unica che mi ha sempre sostenuto era l'associazione allevatori di brescia dove ho felicemente lavorato dopo la laurea, gli allevatori hanno detto allora meglio il fai da te. così c'è stata una rottura perchè non condividevo l'uso irrazzionale e senza tracciabilità dei riproduttori di toggenburg con il fatto che l'importanzione era solo privilegio di alcuni e tutti invece dovevano beneficiarne. ma solo con un corretto programma di rinsanguamento questo era possibile, nessuno ne voleva sapere tutti credevano che era meglio un rinsanguamento empirico........e tanto ancora!
amo questa razza e ancora oggi pur occupandomi anche di altre realtà sono convinto che sia
la migliore e che ha delle potenzialità straordinarie, chiaramente del tutto inespresse.
anche se rispondo in ritardo sono sempre molto contento di parlare di problemi di salvaguardia
della bionda e delle razze caprine dell'arco alpino in genere.
un cordiale saluto e mi piacerebbe sapere cosa ne pensi!
Luigi

Re: Le mie bionde

24/04/2012, 17:54

dimenticavo il mio grande maestro era, perchè oggi si è trasferito, di Salò
si chiama Angelo Bonù è a lui che devo la mia passione per la Bionda e le razze caprine locali
e la Bionda deve tanto anche a Lui, es non sarebbe mai stata riconosciuta a livello europeo senza
la testardaggine di Angelo!
A presto Luigi

Re: Le mie bionde

27/04/2012, 7:57

Rieccomi.

L'Angelo Bonù che citi purtroppo non lo conosco, vedrò di informarmi, Salò non è New York. Le capre le tengo tra Provaglio Val Sabbia e Sabbio Chiese, appena su per la Valsabbia, in un posticino che, per chi è della zona, si ciama Località Canale, al km3 di Via Canale da Sabbio.
Così se vi va potete passare a trovarmi, basta chiedere di Gabriele quello con le api e le caprette.

Io mi sono innamorato delle Bionde per caso, cercando qua e là. Non sono fissato su questa razza, il fatto è che per me sono perfette: volevo una capra autoctona e rustica, la volevo con le corna, di buona taglia, col pelo lungo e biondo, un animale magari a diffusione limitata che avesse bisogno di una mano, che facesse un po' di latte e che fosse di robusta costituzione e attitudine per poter incassare senza troppi patemi gli errori che inevitabilmente un novellino compie.

E come per magia scopro che un animale del genere esiste e si chiama Bionda dell'Adamello. Poi conosco la Mariagrazia, sempre per caso, cercando un terreno in zona, vedo i suoi animali la scorsa estate in malga, una cinquantina di biondone splendide, ed ecco che scocca la scintilla. I restanti sei mesi sono dedicati per lo più ai preparativi: fare il ricovero, preparare il pascolo, ripulire il bosco, impianti acqua corrente, luce... purtroppo sono ancora senza capretteria e soprattutto senza fienile, ho un bruttissimo gazebo modello raccolta firme in piazza che però almeno fa il suo lavoro, anche se non si può vedere. I capretti e le loro mamme gestanti, se non avrò di meglio entro l'inverno, li porterò a casa a Salò, il garage è caldo e bello ampio, la macchina può starsene fuori. Prospettandolo a mia moglie... avrete capito :lol:

Sul discorso Toggenburg sì o no non so cosa aggiungere, mi chiedi il mio parere ma davvero vorrei sentirne altri io, specialmente da parte di chi incrocia normalmente e liberamente. C'è un giovane capraio non lontano da me che ne ha più di un centinaio di tutti i tipi e colori, lui insiste sul meticciato a tutti i costi. Chi invece ne tiene di meno sembra preferire accoppiarle in purezza, come se fosse un lavoro più accurato, anche se non mi viene spiegato il perchè sarebbe meglio fare così, io onestamente non lo ho capito. Ho pensato alla Toggenburg perchè, morfologicamente, mi sembra che s'assomiglino parecchio, per lo meno il mantello, e come produzione di latte leggo essere molto buona. Ecco, secondo me si migliorerebbe un aspetto non secondario apportando il tanto necessario sangue fresco, senza stravolgere l'aspetto di una capra che, sì, è la più bella del mondo (scusate sono di parte :D ).

Non solo, lo standard italiano della Toggenburg dice che sono senza corna e vengono riconosciute le selezioni angloamericane a pelo raso (bruttee!) e quelle alpine a pelo lungo, mentre non vengono menzionate quelle dotate di corna, che invece via internet vedo che esistono eccome. Ho il sospetto che i discendenti delle Togg usate per rinsanguare in passato siano, oggi, le Bionde senza corna tanto popolari tra gli allevatori della Valsabbia, perchè, dicono, fanno più latte. Vuoi vedere che... magari mi sbaglio, non so.

I tempi moderni, poi, ci permettono di verificare i riproduttori a distanza e, volendo, si potrebbe comprare solo il seme. Assai meglio che andare a prendere un becco in Svizzera o Austria, da un punto di vista ecologico, ma anche pratico-burocratico. Ecco, l'Apa di Brescia potrebbe fare una cosa del genere, ne sarebbero in grado, credo. Appena li vedo gliene parlo. Insomma parliamone, credo che la valorizzazione della Bionda debba necessariamente passare da una valorizzazione in senso produttivo, ora che il grosso pericolo dell'estinzione sembra passato, anche perchè, tagliate le sovvenzioni, non so quanti continuerebbero ad allevarle. Per la cronaca, io non ho fatto richiesta dei 30€ a capo. Con i miei numeri, mi sembra che siano più i vincoli dei vantaggi. Tanto il fieno lo faccio da me.

Ieri è arrivata la 14° e ultima bimba e ho fatto il primo sfalcio del 2012. Speriamo che s'alzi il vento, se non s'asciuga entro domenica è tutto da rifare. Se mi va bene, ho il primo fieno di tutta la valle e un orgoglio grosso così, non ha ancora sfalciato nessuno.

Vadoa voltarlo, buona giornata a tutti!

Gabri

Re: Le mie bionde

25/05/2012, 17:02

purtroppo non posso essere d'accordo, pur rispettando la tua idea, i principi di salvaguardia delle razze in pericolo di estinzione
sono precisi, o si accettano e ci si crede, altrimenti ci sono molte alternative in purezza di razze selezionate che si adattano benissimo all'allevamento tradizionale-famigliare. la genetica da quando
ho iniziato ad occuparmi di queste cose, inizio anni '90, ha fatto passi da gigante, forse anche troppi!
oggi è in grado di definire, anche se in maniera forse troppo rigida, l'originalità di una razza con conseguente ricaduta sulla possibilità di individuare un'originalità nel prodotto da essa derivato.
oggi addirittura un filone di pensiero della salvaguardia abbraccia persino la selezione come strumento
per la tutela delle razze in via di estinzione, cosa impensabile solo 15 anni fa. tutto questo deve rendere consapevole l'allevatore di razze in pericolo che il suo è un lavoro, con quindi un risvolto sicuramente imprenditoriale e quindi di creazione di un reddito, ma anche una "missione" che nessuno gli ha chiesto e proprio per questo deve rispettare l'originalità del patrimonio che si appresta a consegnare alle generazioni future. oltre il fatto che ormai con il progredire delle generazioni il patrimonio contenuto nel suo greggie gli è stato affidato da qualcuno prima di lui che lo aveva custodito gelosamente.

una cordiale saluto
e come sempre buon lavoro,
mi auguro di poter riunire ancora, come una volta, un gruppo di "biondi"
desiderosi di presentarsi orgogliosi davanti alle istituzioni.

ti racconto questa...... appena laureato ho subito presenziato alle riunioni in regione e in altre sedi istituzionali a far valere le ragioni degli allevatori di bionde, all'inizio eravamo presi sotto gamba e tal volta derisi, poi piano piano le cose si facevano sempre più serie fino a quando tutti hanno iniziato a prendere i nostri metodi di salvaguardia come modello, bei tempi. oggi è il momento di ricredere in questi principi. la crisi economica che investe anche la zootecnia lascierà pochi margini di tolleranza.
ciao Luigi Brambilla

Re: Le mie bionde

28/05/2012, 7:20

Sono due mesi che mi prendo cura delle biondine affidatemi. Ho perso 5 chili e comincio ad essere un po' troppo magro. Non resisto al loro richiamo dal recinto, quando iniziano a belare che vogliono uscire mollo tutto e via, anche ieri 6 ore per boschi e prati, e trascuro l'orto. Gambe a pezzi, mangio come un bue ma niente, non sto dietro al fabbisogno calorico.

Non ho il benchè minimo rimpianto :-)

Quando esco con loro mi pare di averlo sempre fatto e non riesco ad immaginarmi a fare altro. Che bello.
Anche se a volte tocca scavare fossi sotto il diluvio perchè sennò si allaga tutto.
O tocca attraversare metri di rovi infestati dalle vipere perchè "lei" è rimasta incastrata col collo tra due alberi e bela tragicamente.
O massaggiargli il pancino fino all'una di notte perchè sono gonfie e me la sto facendo sotto.
La lista è lunga e piena di terribili soddisfazioni.
Durissima, lo sapevo già, ma per ora, nessun ripensamento. Sono attivo dalle 6 alle 22.

Segnalo qualche problemino di cacca molle prontamente risolto grazie al Servizio di Consulenza Tecnica Personale (SCTP)* che mi segue nel mio percorso.

Adesso sembra che in tre abbiano preso l'herpes, una ha un piccolo ascesso. Prendono peso e crescono bene, il pelo biondo sta iniziando a mostrarsi, nei prossimi gg farò qualche altra foto così esercito la mia (e loro) vanità, tutti ma proprio tutti dicono che sono bellissime, anche i sapientoni da bar che obiettano sulla cifra pagata (e figuriamoci se poteva andargli bene) ammettono che sono proprio belle e che le sto tenedo bene. Soddisfazione. Qualcuno sorride al fatto che le chiamo tutte per nome. Mia, una delle più docili, ha iniziato a rispondere al suo nome. Quando la chiamo si ferma, si gira, e viene verso di me. Bello.

Incrocio con Toggenburg per rinsanguare: ho chiesto in giro un po' di pareri ed il più ricorrente è stato "ok se vuoi, buona idea per la prima generazione, ma non dirlo in giro". Ecco, a me fare le cose di nascosto non va. Credevo fosse una buona idea, non un trucco da furbi, anche perchè mi sembra di capire che di allevatori di bionde che fanno selezione seria sul latte ce ne sono pochissimi e sangue loro già ce l'ho nel mio gregge.

Poi il Brambilla la mette sul sentimentale, sull'eredità degli altri vecchi allevatori. Forse ha già capito che tipo sono, perchè tocca la corda giusta. Touché, m'hai fatto cambiare idea. Però adesso mi devi dire dove trovare un becco miglioratore. Chiaro, imponente, pelo lungo e corna. E una madre con due tette così. Grazie. :-)

Intanto i nonni m'hanno affidato, così, senza troppe cerimonie, 4 ettari di prato da sfalciare. :shock: Aiuto! Ho fieno da vendere, chi l'avrebbe detto, e io mi preoccupavo del doverne comprare perchè non ho abbastanza prato mio. :-)

Vi aggiorno a presto.

Portatele al pascolo. Se non ci si diverte, che vita è?

E grazie per le chiacchiere. Ciao caprai!




*SCTP: Peppino, Berto e Baross, in tre fanno 210 anni di allevamento delle capre. Li vedo, uno o l'altro, quasi tutti i giorni. Vengono, le controllano, controllano me e le condizioni dell'allevamento, sentenziano più o meno bonariamente. Al costo di un bicchiere di vino ogni tanto e quattro chiacchiere, è un ottimo affare. Li amo tutti e tre alla follia, i miei "nonni". Ed hanno iniziato a chiamarmi "Cavrer". Che onore. Io insisto che per ora sono solo un custode, Cavrer lo sarò quando nasceranno le buccine sotto la mia supervisione, e magari avrò qualche stracchino fatto col latte munto da me. Ecco, allora il nobile titolo inizierò ad usarlo. Cavrer io. Che emozione.
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