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martu67
Iscritto il: 20/02/2011, 22:46 Messaggi: 323 Località: piana di Gioia Tauro
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FLY ha scritto: Ciao Marcello, concordo pienamente con quanto dici. A volte l'orgoglio dell'agricoltore ci frega perchè è ovvio che se la tua capra fa 5 litri di latte sarai giudicato un buon agricoltore mentre se ne fa uno solo tutti diranno che non sai allevare. Come sempre i conti vanno fatti con la somma di tutte le entrate e le uscite e non solo con le entrate! L'importanza di ricominciare ad allevare razze rustiche e vegetali resistenti è fondamentale prima che spariscano. Chi non è nel settore nemmeno si immagina come ci siamo impoveriti nella biodiversità coltivata e allevata. Flavia Flavia che intendi con "vegetali resistenrti" ? ciao Martu
_________________ ungi spingi e tira che ogni ruota gira
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26/03/2012, 17:11 |
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Strelitzia
Iscritto il: 22/02/2011, 0:45 Messaggi: 151
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Ho letto attentamente la discussione e concordo in parte con quello che avete scritto. A conti fatti probabilmente conviene di più mungere 1 litro di latte a costo "praticamente" nullo che spendere per insilati e altro per avere una maggior resa.. è un circolo vizioso. Ma ci sono realtà e situazioni variegate.. non mi sentro + orgogliosa perchè mungo 5 litri di latte ne penso di viziare i miei animali perchè gli do la miscela ne penso che siano meno in salute perchè selezionate! Se dovessi fare 1 litro di latte rimarrei senza lavoro perchè non verrebbero nemmeno a ritirare così piccole quantità.. Questo è da presupporsi ovviamente a chi intende l'allevamento un lavoro e non un hobby altrimenti è ovvio che non gli interessa a nessuno quanto producono. In quanto "lavoro" deve rendermi (ahah ok "rendermi" è una parola grossa..) e purtoppo visto che il terrirorio e le risorse non me lo permettono, poter vendere "in quantità" ( e sicuramente non in qualità perchè indubbiamente il latte di capre che pascolano ha aromi e profumi che le mie si sognano) è la mia salvezza. Questo non vuol dire assolutamente che io pensi di fare "meglio".. ma la linea sottile che divide la convenienza tra quei 0,7 l a costo zero a 5l a costi molto alti, nel mio territorio, con i miei animali e con tutti i fattori del caso, pende verso i 5 litri.. non c'è storia. Ribadisco comunque che nonostante questo ammiro tremendamente chi intende l'allevamento come Fly o altri nel forum, ma non penso assolutamente di trattare "male" i miei animali.
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26/03/2012, 17:38 |
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FLY
Iscritto il: 14/12/2010, 14:01 Messaggi: 496
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Ciao a tutti, x martu: con piante resistenti intendo varietà che venivano coltivate un tempo. Non molto selezionate, magari meno produttive ma appunto resistenti agli attacchi di parassiti e malattie varie e che quindi si accontentano di crescere senza tanti trattamenti o concimazioni.
x Strelizia: la nostra dicussione prende in considerazione più aspetti che la sola resa. Nessuno mette in dubbio che tu tratti molto bene i tuoi animali e che il tuo lavoro si debba svolgere in quel modo se vuoi riuscire a campare. Piuttosto si tratta di avere una visione a 360° su tutta la catena che porta a produrre 5 litri di latte al giorno e poi a chidersi se questo è veramente sostenibile. È chiaro che per te nella situazione geografica dove ti trovi e fatti i conti, è l'unico modo per allevare capre e avere un guadagno. Ma la nostra discussione non si basa su quanti litri deve fare una capra ma piuttosto, ha senso allevare capre in una pianura dove è il posto meno naturale che ci sia per una capra, costringerla a vivere rinchiusa in pochi metri, darle da mangiare cose che non rientrano veramente nella sua alimentazione naturale e sprecare tante energie e risorse del territorio per produrre una montagna di latte che come hai detto tu non avrà mai la qualità di un latte prodotto naturalmente e che oltretutto a te ripaga appena a sufficienza per vivere? facciamoci una riflessione... Flavia
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27/03/2012, 12:39 |
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Strelitzia
Iscritto il: 22/02/2011, 0:45 Messaggi: 151
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Cita: Che ne pensate? Gli svizzeri sono davvero più bravi di noi o è solo, come temo, una trovata pubblicitaria? Come fanno a fare il doppio del latte senza mangime?
Stavo cercando di rispondere al post di apertura del topic quindi non mi sembra proprio di essere andata "fuori tema", ne penso di aver parlato solo di quantità. Ho capito benissimo tutti i tuoi punti salienti ma cerca di capire che può esserci chi la pensa diversamente da te. A tutte le tue riflessioni io rispondo: Sì. E non per questo mi sento un'allevatrice peggiore.. Tutto qui.
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27/03/2012, 14:15 |
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suvaritafolle
Iscritto il: 04/11/2011, 15:46 Messaggi: 43
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praticamente quando leggevo di tali razze "gentili" e produttive al massimo dicevo a mio padre, che alleva capre da quasi 40 anni, che avrebbe dovuto migliorare il suo allevamento introducendo tali razze. la sua risposta era ed è sempre la stessa: "tali razze non riuscirebbero a sopravvivere in un allevamento allo stato brado (tutto l'anno all'aperto)". si è vero che alcune delle nostre capre ricevono particolari attenzioni in eventuali momenti di malessere, ma anche con la neve si uscivano le capre a pascolare in zone boschive e di macchia mediterranea dove potessero trovare il minimo indispensabile per la giornata. io quest'anno ho passato i due mesi invernali con mio padre e ho imparato ad odiare la neve visto che le capre le si portava in zone boschive e se pur imbottiti con i migliori vestiti, è sempre una giornata dietro le capre al freddo e al gelo, magari non ci sarà il freddo e il gelo della svizzera o del nord italia qua in sicilia, ma è pur sempre freddo . probabilmente l'allevamento di animali tanto gentili e produttivi se pur con spese massime, viene prediletto oltre che per la loro maggiore produttività anche per comodità del lavoratore, essendo quasi sempre a stabulazione fissa (a mio parere). ora sono anche d'accordo con mio padre che ha si inserito linee di sangue che derivano da camosciata o saanen ma sempre miste a capre di origine locale. ed è questo che vi volevo chiedere.. perchè non puntare su capre locali o autoctone e magari cercare di migliorarne le caratteristiche con altre razze maggiormente produttive?? sempre tenendo presente che la produttività è maggiormente dipendente dall'alimentazione dell'animale e solo in piccola parte dalla razza. un esempio che mi passa spesso in testa (non so se già si sono fatte delle prove) ma non sarebbe una bella idea usare come base la rusticità e adattabilità della messinese o l'argentata dell'etna (naturalmente parlo per le razze presenti nella mia bella isola ) e magari inserire sangue di razze come la saanen o la camosciata?? si probabilmente si modificherebbe la razza vera e propria ma si potrebbe tentare di migliorare un pò le produttività basse di tali razze autoctone. scusate se mi sono dilungato molto saluti francesco.
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27/03/2012, 14:22 |
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FLY
Iscritto il: 14/12/2010, 14:01 Messaggi: 496
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Strelitzia ha scritto: Cita: Che ne pensate? Gli svizzeri sono davvero più bravi di noi o è solo, come temo, una trovata pubblicitaria? Come fanno a fare il doppio del latte senza mangime?
Stavo cercando di rispondere al post di apertura del topic quindi non mi sembra proprio di essere andata "fuori tema", ne penso di aver parlato solo di quantità. Ho capito benissimo tutti i tuoi punti salienti ma cerca di capire che può esserci chi la pensa diversamente da te. A tutte le tue riflessioni io rispondo: Sì. E non per questo mi sento un'allevatrice peggiore.. Tutto qui. Ciao Strelizia, mi spiace che tu ti senta sotto accusa. Nessuno me compresa qui ha voluto criticare il tuo allevamento. La domanda iniziale era se è possibile allevare capre senza aggiunta di mangimi. Nelle varie risposte date abbiamo toccato vari punti tra cui territorio, razze, sostenibilità, ecologia, etica, ecc. Tu hai dato il tuo contributo nell'illustrare la tua situazione e il tuo modo di vedere le cose e non credo tu sia andata fuori tema, anzi sei la prova vivente di come funziona il tuo tipo di allevamento e quindi sei utile in questa discussione nel fornirci informazioni importanti che magari possono anche contrastare con quanto ho detto io o altri. Sarebbe bello se questa discussione ci portasse tutti a riflettere su come vanno le cose in agricoltura e come l'agricoltura sia cambiata nell'ultimo secolo. Poi sta a ognuno fare delle scelte consapevoli su come condurre la sua esistenza e il suo allevamento... Flavia
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28/03/2012, 12:35 |
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robertog
Iscritto il: 16/02/2011, 17:45 Messaggi: 55
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nessuno però dice quanto lo stato svizzero incentivi i suoi allevatori quindi poco latte + incentivi(e sono parecchi) uguale reddito più che sufficiente.Questa cosa nella pianura Lombarda non succede e quindi siamo costretti ad esasperare le produzioni per guadagnare.Quanto al doppio latte che da noi con il solo pascolo se è vero è una gran balla. Non dimentichiamo che la Lombardia è la regione europea al top per l'agricoltura in generale e se non ci arriviamo noi ................. non penso che i pascoli di confine con la svizzera a sondrio o varese siano differenti solo per una linea immaginaria che segna appunto il confine tra i due stati. ricordiamoci che le nostre malghe sono sempre attive.
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29/03/2012, 17:34 |
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MarcelloC
Iscritto il: 13/12/2008, 2:20 Messaggi: 804 Località: Chia(VT)
Formazione: Laurea in filosofia
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Ciao, penso Strelizia abbia completamente ragione dal suo punto di vista. Per questo dicevo che non volevo criticare chi fa altrimenti da me... solo che spesso semplifico i discorsi per non passare troppo tempo davanti al computer. Chiaramente chi ha un'azienda deve produrre più latte possibile. Poi c'è l'hobbysta che però, dovendo avere un altro lavoro non penso possa portare le capre al pascolo. Tra azienda e hobbysta dovrebbe esserci la possibilità dell'allevamento famigliare o contadino che non produce un reddito comparabile a quello dell'azienda ma non è neanche hobby, perchè ha un ruolo importante nell'economia di chi lo conduce. Purtroppo questo tipo di allevamento sta sparendo(proprio perchè è praticamente impossibile camparci) e con danni abbastanza gravi perchè era custode di una cultura della sussistenza molto importante, che nei èaesi occidentali rischia di sparire completamente.
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30/03/2012, 23:13 |
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FLY
Iscritto il: 14/12/2010, 14:01 Messaggi: 496
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robertog ha scritto: nessuno però dice quanto lo stato svizzero incentivi i suoi allevatori quindi poco latte + incentivi(e sono parecchi) uguale reddito più che sufficiente.Questa cosa nella pianura Lombarda non succede e quindi siamo costretti ad esasperare le produzioni per guadagnare.Quanto al doppio latte che da noi con il solo pascolo se è vero è una gran balla. Non dimentichiamo che la Lombardia è la regione europea al top per l'agricoltura in generale e se non ci arriviamo noi ................. non penso che i pascoli di confine con la svizzera a sondrio o varese siano differenti solo per una linea immaginaria che segna appunto il confine tra i due stati. ricordiamoci che le nostre malghe sono sempre attive. Ciao, non so dove tu prenda le tue informazioni ma non è esattamente così. Noi prendiamo dallo stato dei contributi di base per le superfici che gestiamo e per il numero di animali che alleviamo. Questo succede anche da voi o sbaglio? Poi prendiamo degli ulteriori contributi se le superfici sono gestite in maniera ecologica o se pratichiamo l'agricoltura biologica. Le aziende d'alpeggio prendono anche dei contributi. Infine prendiamo dei contributi per ogni litro di latte che trasformiamo in formaggio(comunque pochi centesimi). I contributi sono dati a tutti nella medesima proporzione quindi anche qui chi più munge più riceve e non il contrario come dici tu! Per quanto riguarda essere al top, dipende da cosa significa il top per te. Per me non è certo l'allevamento intensivo. Infine, se parli di malghe, è ovvio che la situazione tra le montagne a confine italo-svizzero è la medesima e medesimi sono i problemi. Infatti se ti guardi intorno vedrai che molti alpeggi o malghe sono vuoti e sai perchè? Proprio perchè gli animali intensivi non sono più in grado di sopravvivere su un alpeggio e questo è un altro dei danni collaterali di tale politica agricola. Flavia
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01/04/2012, 10:49 |
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robertog
Iscritto il: 16/02/2011, 17:45 Messaggi: 55
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ma chi dice che gli animali di un allevamento intensivo sono meno sani non sa nemmeno di cosa parla.i miei animali hanno una razione giornaliera bilanciata e atta a soddisfare ogni loro esigenza.non è così pergli animali liberi. i miei animali sono adatti a questo tipo di allevamento appunto perchè selezionati per questo .i miei animali sono costantemente seguiti da un veterinario.hanno sempre acqua fresca e pulita a disposizione. nei paesi in via di sviluppo o del terzo mondo questo diritto è invecie negato a milioni di persone che non hanno cibo ne acqua ne assistenza sanitaria. i miei animali hanno paglia pulita tutti i giorni.le deiezioni vengono regolarmente allontanate dall'allevamento. invecie in città come calcutta, rio de janeiro,kinshasa milioni di persone vivono vicino a fogne a cielo aperto o in baraccopoli senza fognature. è di questo che dovremmo vergognarci e non certo di mangiare una bistecca o perchè alleviamo in modo intensivo.come credete che gli animali riescano a produrre più latte in intensivo?perchè oltre al cibo hanno un benessere e una tranquillità che gli animali liberi non hanno di certo. perche noi allevatori siamo consapevoli di quello che ci danno e cerchiamo in ogni modo di aumentare il loro confort.stres = meno latte.in quanto alle capre solo in montagna non si è mai sentita una assurdità simile .io ho 60 anni e mi ricordo benissimo i greggi di pecore e capre che vagavano per la pianura.la capra è un animale che vive da migliaia di anni accanto all'uomo, in tutti gli ambienti in cui esso vive ivi compresa la pianura.forse la nostra amica essendo svizzera ha visto solo le sue montagne ed è convinta che solo li questi animali possano vivere.mai visto documentari con capre nel deserto???????????
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03/04/2012, 1:18 |
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