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CAEV 
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Iscritto il: 14/12/2010, 14:01
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Ciao liborio, come ti hanno già detto tutti, l'unico sistema per sapere se quella capra ha la CAE è l'esame sierologico.
Io ti consiglio comunque di abbattere la capra in ogni caso perchè anche se non fosse affetta da CAE, da come l'hai descritta non è un soggetto da usare per la riproduzione.
Visto che hai intenzione di creare un piccolo allevamento con capre di razza ti conviene partire con il piede giusto o il tuo allevamento ne risentirà più in avanti quando avrai molti animali ammalati e le perdite saranno altrettanto ingenti.
Comunque fino a quando hai deciso tieni la capra assolutamente separata dalle altre.
Ciao flavia


21/01/2011, 13:29
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Iscritto il: 12/08/2010, 15:35
Messaggi: 1683
Località: Messina
Formazione: Laurea in Medicina Veterinaria,Specializzazione in Malattie Infettive
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Ciao mescal666,questo mi fa piacere.
Ciao Caprelive.

_________________
« facendo il nostro dovere verso gli animali rispetto alle manifestazioni della natura umana, indirettamente facciamo il nostro dovere verso l’umanità. Possiamo giudicare il cuore di un uomo dal suo trattamento degli animali »

Immanuel Kant


21/01/2011, 23:46
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Iscritto il: 13/09/2012, 12:56
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Località: Sardegna
Formazione: Laureato in scienze forestali
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Salve avevo già scritto su questa discussione dopo aver saputo che quattro delle mie venti capre sanen erano affette da caev.

Oggi circa tre mesi dopo ho saputo che altre 13 capre sono affette da questa malattia e nel frattempo altre tre sono decedute.

Quindi la situazione attuale sono 17 capre sanen affette da caev ora secondo quanto ho letto in internet e secondo il consiglio del veterinario dovrei abbatterle e anche io sono di questo parere.

Mio padre vuole continuare ad allevarle forse invogliato dal fatto che 12 delle 17 capre in media producono 2/3 litri a capo per poi cercare di allevare una rimonta indenne.

Qualcuno vede un pò di logica in questo? Qualcuno ha preso una decisione similare ottenendo un discreto successo finale?


15/07/2015, 21:39
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Iscritto il: 23/08/2011, 11:28
Messaggi: 1153
Località: lasnigo(COMO)
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sì nella cosa c'è logica anche se è un pò difficile attuare una rimonta con le stesse ma è fattibile.
Per attuare la rimonta dovresti seguire ogni parto e togliere subito i neonati dandogli il colostro artificiale che si trova nelle farmacie veterinarie specializzate e poi crescere i capretti fino allo svezzamento con latte in polvere tenedo presente che devono essere allevati in una stalla a parte lontana dalle madri,cercando di cambiare almeno la vestaglia e i calzari passando da una stalla all'altra,con questo sistema in due anni una mia amica che alleva 70 camosciate ha ottenuto l'indennità,ora a ottobre abbatterà tutte le vecchie si fa per dire e le trasformerà malincuore in ottime salsicce.
Ricordati che se un parto ti sfugge ossia che il neonato ha succhiato il colostro della mamma è compromesso e lo devi eliminare.


15/07/2015, 22:31
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Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
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Formazione: Perito Agrario
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Nicolasss,
quanto proponi di fare...anzi, quanto propone di fare tuo padre è un percorso assai delicato e difficile.
Certamente possibile, ma molto difficile.
Dovrai disporre di stalle ben separate, ove le capre non possano avere alcun tipo di contatto tra di loro.
In molti sostengono che debbano essere interdetti i pascoli alle nuove capre, ma su questo avrei qualche perplessità.
Dovrai fare molta attenzione, essere presente ad ogni parto (difficile...assai difficile), e separare dal primo momento prole dalle madri e dal becco.
E poi ti assicuro che avrai sempre un rischio altissimo, e potrai veder vanificati i tuoi sforzi.
Sono l'ultima persona che consiglierebbe l'abbattimento degli animali, ma valuta bene il da farsi, consigliandoti anche e sopratutto con il tuo veterinario e con l'Istituto Zooprofilattico.
Facci sapere
Tosco


15/07/2015, 23:50
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Iscritto il: 23/08/2011, 11:28
Messaggi: 1153
Località: lasnigo(COMO)
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perchè dovrebbe avere un rischio altissimo se riesce a separare i nascituri?
sarebbe più rischioso abbattere il tutto e poi reintrodurre nella stalla nuovi capi.
una volta attuato il piano di separazione prima di coprire le nuove capre si rifà il test diagnostico e si vede se si è raggiunta l'indennità.


16/07/2015, 9:21
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Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
Messaggi: 5321
Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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Tosco ha scritto:
Nicolasss,
quanto proponi di fare...anzi, quanto propone di fare tuo padre è un percorso assai delicato e difficile.
Certamente possibile, ma molto difficile.
Dovrai disporre di stalle ben separate, ove le capre non possano avere alcun tipo di contatto tra di loro.
In molti sostengono che debbano essere interdetti i pascoli alle nuove capre, ma su questo avrei qualche perplessità.
Dovrai fare molta attenzione, essere presente ad ogni parto (difficile...assai difficile), e separare dal primo momento prole dalle madri e dal becco.
E poi ti assicuro che avrai sempre un rischio altissimo, e potrai veder vanificati i tuoi sforzi.

Mi quoto ed approfondisco.
L’artrite encefalite virale caprina (CAEV) è una malattia infettiva di tipo virale, e quindi si trasmette per opera di un virus.
Questi possono diffondersi in due modi: per contatto o con l'assunzione di latte.

Per contatto: si considerano rischiose la saliva, le secrezioni vaginali, gli scoli nasali ed il sangue.
Se i capretti non fossero perfettamente isolati dagli adulti POTREBBERO andare incontro al rischio della contrazione della malattia, anche senza poppare.
Si noti che comunque, seppur limitata a 15 minuti circa, il virus possiede una propria vitalità all'aria aperta.
Quindici minuti possono costituire un problema...un grosso problema, se magari abbiamo degli scoli o deiezioni degli adulti che vanno nell'area deputata ad isolare la prole.
Quindi, e lo ribadisco, è rischioso mantenere entrambi i gruppi.

Per latte: viene trasmessa attraverso l'assunzione diretta del colostro e del latte per i capretti ma è da considerarsi a rischio anche la mungitura meccanica.
Infatti, mungendo un animale infetto, questo può infettarne un'altro attraverso l'utilizzo di una mungitrice.
Il rischio diffusione tra soggetti adulti potrebbe derivare anche da questo aspetto, e se non si utilizzassero idonee calzature, guanti, cuffie e tute, potremmo portare questo virus anche dai capretti...considerando i famosi 15 minuti di cui sopra.

Il rischio altissimo è legato al fatto che una persona possa commettere degli errori...delle sviste...delle superficialità, e che queste possano compromettere in modo irreparabile anche la salute della prole isolata.
Questo volevo dire, e questo ho ripetuto, sottolineando di nuovo anche:
Cita:
Sono l'ultima persona che consiglierebbe l'abbattimento degli animali, ma valuta bene il da farsi, consigliandoti anche e sopratutto con il tuo veterinario e con l'Istituto Zooprofilattico.


Se ti rechi in all'Istituto Zooprofilattico (e ti consiglio di farlo) senti loro: vedrai che gli scrupoli non saranno mai troppi.
Saranno inoltre necessari numerosi prelievi ematici, al fine di monitorare con regolare scadenza tutti i soggetti giovani, visto che una volta contratta la malattia il capretto malato non lo manifesta nell'immediato, o perlomeno non sempre.
Quindi, senza saperlo, nel periodo che intercorre tra due prelievi ( questo te lo dirà il Veterinario o l'IZS) potresti avere dei soggetti malati che contagiano altri soggetti malati.

Da non sottovalutare anche l'aspetto logistico: hai una, anzi due strutture idonee ben isolate fra di loro? Sei in grado di seguire le ferree regole di prevenzione tanto per la pulizia degli ambienti, quanto per quella della mungitrice e della tua persona (o di chi entra nelle stalle?).

Non mi pare che tutti questi esempi che io ho portato rappresentino una contraddizione a quanto ho asserito nel mio passato intervento, e con piacere ribadisco il concetto già espresso: puoi farcela, SICURAMENTE, ma il rischio è altissimo e potrai veder vanificati i tuoi sforzi.

Tosco


17/07/2015, 0:21
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Formazione: Laureato in scienze forestali
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Grazie per i preziosi consigli non sapevo che il virus resistesse anche per 15 minuti all'aria, questo sarebbe già un problema per noi.

Il problema della separazione dei capi lo avevo già in mente in effetti per noi sarà un problema visto che tutta la struttura e quasi comunicante.

Grazie di nuovo a tutti per le informazioni


17/07/2015, 15:37
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Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
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Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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Il discorso sulla "resistenza" dei 15 minuti è in effetti un aspetto che talvolta non viene considerato (o non conosciuto da molti allevatori), ma è comunque dimostrato che il virus riesca a sopravvivere tanto tempo "fuori dall'animale".
Come oramai detto più volte, fai le tue dovute considerazioni e consigliati sempre con il veterinario e/o con l'IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale).
Ciao
Tosco


17/07/2015, 18:15
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Iscritto il: 26/03/2014, 21:57
Messaggi: 20
Località: Trento collina est
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ciao a tutti,
ho una curisità ma la CAEV si può trasmettere da capra a pecora in qualche modo??
grazie a tutti


24/07/2015, 17:04
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