Se non le fa fare cuccioli nelle femmine lo sviluppo di cancro é quasi certo. Non é umana non umanizzar la sterilizzala.
Lasci un impulso che non puó soddisfare, é sofferenza si

Ciao Spiegati meglio...che intendi per quasi certo....

Che ci sia una alta probabilità di tumore negli animali sterilizzati è alquanto opinabile. Quello che è certo, è che il tumore alle ovaie nell'animale sterilizzato è praticamente impossibile, per il semplice motivo che le sono state asportate, mentre nelle altre parti dell'apparato sessuale, non solo non è vero che il cancro sia "quasi certo", ma le probabilità risultano addirittura minori che negli animali non sterilizzati. Cioè esattamente il contrario. Secondo statistiche ben documentate, (non opinioni)!
Comunque, questo è un argomento di stretta competenza veterinaria. Tuttalpiù possiamo solo esprimere le nostre esperienze e il nostro parere e noi non possiamo sostituirci ad essi (vedi il mio post chiarificatore a pagina 1).
Al più, oltre esprimere le nostre opinioni se siamo o no favorevoli all'intervento, possiamo citare statistiche attendibili, possibilmente indicandone la fonte.
Pedru

Concordo vivamente con Pedru !

Perdonami, ma su che BASI sviluppi questa tua affermazione?
Ti prego di argomentarcele, perchè altrimenti questa tua considerazione rischierebbe di apparire come millantatoria.
Grazie.

Ciao Giuliaxyx, si parlava delle femmine principalmente perchè la domanda iniziale era questa. Io personalmente non faccio distinzione, e sinceramente avuto più maschi sterilizzati che non femmine. Anche cani di razza senza nessuna tara genetica. Per un accoppiamento oltre la salute ce ne sono molti altri questioni da valutare.Un pedigree non è un obbligo per farli accoppiare. In più un maschio dopo la prima volta in genere patisce molto di più e cerca con più determinazione un eventuale prossimo atto

Questo solo per il tumore mammario.
Per questo tipo di tumore non è dimostrato l'effetto protettivo della gravidanza.
http://portaledidatticovet.unibo.it/mat ... liawmp.pdf

Per chiarire meglio le parole di Brixal, riporto alla lettera un pezzo tratto dallo studio nell'indirizzo da lui citato, quello attinente al nostro caso. Credo che spieghi molto se non tutto e, sicuramente, fa luce su molte dicerie campate in aria e da' legittimità ai dubbi di molti utenti:
Il carcinoma mammario
1. Epidemiologia:
• Colpisce infatti nel 99,5% dei casi la femmina, di questi il 90% se non castrata;
• Età di presentazione:7-12 anni (solitamente in animali non castrati o castrati dopo vari calori) ;
• Tutte le razze possono essere colpite (alcune razze: lo Spaniele, secondo alcuni studi, il Barboncino e il Bassotto sembrano essere maggiormente predisposte).
2. Fattori di rischio:
• Lo sviluppo dei tumori mammari è chiaramente ormono-dipendente:
• Confrontato al rischio nei cani interi, il rischio di tumori maligni nei cani castrati precedentemente al primo estro è dello 0,05%; dopo il primo estro è dell’8%; sale al 26% se il cane viene castrato dopo il secondo estro. Castrando
più tardi l’animale non si riduce ulteriormente il rischio di neoplasie maligne.
• Un’ovariectomia, anche in età avanzata, sembra ridurre invece il rischio di neoplasie benigne.
• Un effetto protettivo (precoce) di gravidanza, ben noto nell'uomo, non è dimostrato nel cane

Se poi qualcuno ha bisogno di ulteriori chiarimenti, se ne può discutere
Saluti
Pedru

Chiaramente ci stiamo addentrando in ambito prettamente veterinario, e Pedru saprà gestire al meglio la situazione.

Io non sono un veterinario, e la mia volontà di "approfondire" tali argomentazioni era inclinata verso un'aspetto etico/morale.
Leggendo quanto ci hai linkato, si evince che ci sia certamente una forte influenza da parte ormonale.
Si evince anche che ci sia un aspetto virale...che ci siano fattori ereditari...che ci siano problemi legati all'obesità dell'animale...e che l'assunzione di carni rosse costituisca un altro fattore predominate.
Insomma, di cose ce ne sono, come ci sono le nostre esperienze di allevatori, tanto amatoriali che professionisti.
Potremmo (tutti noi utenti intendo) fare elenchi su elenchi delle nostre esperienze, di come tali valori (percentuali sull'incidenza dei tumori su animali non sterilizzati) possano essere confermate o smentite, ma credp che la minestra si allungherebbe inesorabilmente.
E quindi ritorno al punto della discussione (concessoci da Pedru) e cioè che abbiamo di fronte una scelta: basarci sulle statistiche e PREVENIRE UN EVENTUALE insorgere di tumore, o concedere all'animale un NATURALE sviluppo della propria vita (anche ormonale) come nei secoli sempre è stato.
La mia non vuole essere assolutamente una provocazione, ma vorrei capire se secondo voi è eticamente corretto STERILIZZARE A PRESCINDERE un animale...anche sulla base di quanto riportato da Brixal.
A voi la palla

Sì, l'argomento è ovviamente veterinario, ma interessa un po' tutti i possessori dei cani.
in questo caso non stiamo parlando o consigliando terapie, ma adesso abbiamo uno studio scientifico ben articolato su cui riflettere e commentare, non opinioni soggettive.
Ed è giusto che il possessore di cani, prenda le sue decisioni etiche, che sono strettamente personali, sulla base di conoscenze scientifiche ben documentate e non su qualcosa che ha sentito chissà dove e chissà da chi, e dopo aver consultato e discusso, eventualmente, con un veterinario di fiducia.
Saluti
Pedru