Possiedo un cane di razza nato da un accoppiamento in consanguineità, a causa di questa pratica scellerata che la maggior parte degli allevatori pratica per ottenere esemplari da esposizione il mio cani ha il sistema immunitario impazzito, lo stiamo curando ormai da tempo ma purtroppo non potrà mai guarire, ogni giorno leggo la sua sofferenza nei suoi occhi e il minimo che posso fare per lui, è far conoscere a più persone possibile quello che accade dietro le quinte, negli allevamenti in Italia e di tutto il mondo. Se pensate quindi di acquistare un cane di razza leggete quanto segue, ma sopratutto guardate i video.

Tutto è cominciato quando la BBC mandò in onda nel 2008:"Pedigree dogs esposed*", un documentario dove denunciava la consanguineità, come pratica nell'allevamento e che ha fatto registrare un incremento allarmante di malattie genetiche nella specie canina. Questo programma portò alla luce realtà inquietanti come l'abbattimento di cuccioli da parte degli allevatori soltanto perché non corrispondevano allo standard di razza o la partecipazione alle esposizioni cinofile come il Crafts di quei cani affetti da malattie genetiche e che venivano perfino proclamati campioni di razza nonostante le gravi malattie. Inoltre il video denunciò che molte caratteristiche fisiche richieste dallo standard di razza erano la causa principale di molte malattie.

Il documentario suscitò molto scalpore e indignazione nel Regno Unito, l'opinione pubblica rimase incredula davanti a queste verità e ben presto gli effetti si fecero sentire,
ad esempio la Royal Society for the Prevention of Cruelty of Animals (RSPCA) che aveva sponsorizzato il Crafts (manifestazione cinofila più importante del Regno Unito) per ben 44 anni si ritirò dalla manifestazione, alla RSPCA si aggiunsero altri sponsor come: People Dispensary for Sick Animals, Pet Nutritions Hill's, Pedegree Petfoods.Le perdite economiche furono molto ingenti, il Kennel Club fù quindi costretto a prendere dei provvedimenti, non solo per salvare la reputazione del Craft, ma anche per tutelare la reputazione di quegli allevatori coscienziosi che continuavano con impegno a migliorare le razze. Annunciò quindi che sarebbero stati rivisti gli standard di tutte le razze, vedi:The HennelClub.org e redsetters.blogspot.com inoltre tutti i cani dovevano esibire un certificato medico che attestasse la buona salute del cane, in caso contrario sarebbero stati esclusi dalle competizioni cinofile. Il Professore Steve Dean, membro del comitato generale del Kennel Club dichiarò che i veterinari alle esposizioni dovevano stare particolarmente attenti ad osservare che il cane non fosse affetto d malattie come: ectropion, entropion, lesioni della cornea, dermatiti, difficoltà respiratorie in moderato esercizio fisico, e zoppia ecc.
Il 1° marzo del 2009 Il Kennel Club inoltre proibì gli accoppiamenti in consanguineità: madre-figlio, padre-figlia nonno-nipote. E ribadì il divieto di abbattimento di cuccioli non conformi allo standard. vedi:wikipedia.org


vedi:thekennelclub.org.uk

vedi: illovedogs

vedi:crufts.org.uk

vedi:guardian.co.u

video: http://la1.rsi.ch/_dossiers/player.cfm?uui...26-2282af863674


VIDEO PEDEGREE DOGS ESPOSED:

Che ci siano allevatori disonesti o delinquenti non è una novità, come in tutti i settori. Che si faccia di ogni erba un fascio è altrettanto scorretto. Conosco moltissimi allevatori estremamente seri, onesti e molto preparati.
Marco

Condivido pienamente quanto detto da Marco: non nego che esistano tali realtà, ma estendere il problema all'allevamento di razza tout court è quantomeno da definirsi improprio! E credo anche un tantino offensivo nei confronti di chi (e non sono pochi !) trascorre ore a studiare pedegree e non risparmia certo i chilometri per trovare uno stallone o una fattrice idoneo/a...
Forse parlare di "una" verità agghiacciante sui cani di razza sarebbe stato più corretto... e non solo dal punto di vista grammaticale!!!!!!

se sei stato fregato non vuol dire che tutti gli allevatori siano così,anzi la maggior parte cerca di evitare consanguineità sotto la 5-6 generazione.
Credo poi che uno stato di frustrazione e /o rabbia possa far credere che un evento sia la norma.
Dispiaciuto per il tuo cane, credo però che tu debba delle scuse a tutti coloro che allevano con passione e professionalità,e sono la maggior parte
mi permetto anche di sconsigliarti di credere a tutto ciò che viene continuamente vomitato su internet sopratutto da sedicenti animalisti.

Hai fatto bene a riportare queste notizie e a denunciare abusi che si compiono solo per migliorare l’estetica del cani. Sono operazioni ciniche ed indegne di paesi civili e dimostrano come in certe persone esiste solo la sensibilità per il guadagno, ma per il benessere altrui (umano o animale) sensibilità zero. Vergognoso. Alla tua indignazione mi aggiungo anch’io.
Però non posso esimermi dal fare alcune considerazioni:
Primo: mai generalizzare. Infatti, come tu stesso scrivi ( “ ........per tutelare la reputazione di quegli allevatori coscienziosi che continuavano con impegno a migliorare le razze”) esistono allevatori seri e coscienziosi che non rientrano nella categoria degli sfruttatori che indubbiamente ci sono e dai quali bisogna guardarsi.
Secondo: è bene sottolineare che questi danni si verificano non dopo un solo accoppiamento casuale, bensì dopo una consanguineità deliberata e molto spinta. Tu stesso hai scritto: “……la consanguineità, come pratica nell'allevamento”. In effetti questa tecnica si fa per conservare nella discendenza i caratteri conformi allo standard presente nei genitori. Per generazioni. Risultato: cani perfettamente conformi allo standard che possono vincere dei premi nei concorsi. Ma che facilmente ereditano, o possono trasmettere, anche penose malattie.
È giusto che i veterinari presenti alle esposizioni debbano stare attenti ad osservare che il cane non sia affetto da malattie, genetiche e non. I proprietari dovrebbero sempre esibire un certificato medico che attesti la buona salute del cane presentato. Gli esemplari con malattie devono essere tassativamente esclusi dalle competizioni. È assurdo che animali affetti da malattie genetiche vengano ammessi alle mostre e, addirittura, che vengano perfino proclamati campioni di razza .
Tutto questo mi sembra giusto e l’osservanza di queste norme dovrebbe funzionare da deterrente per la pratica della consanguineità.
Come conclusione, mi permetto però di dire che una consanguineità occasionale, nel corso di diverse generazioni di totale assenza di tale pratica, se i genitori sono sani, difficilmente da’ luogo a malattie genetiche.

L'accoppiamento in consanguineità viene praticato dagli allevatori allo scopo di ottenere soggetti da esposizione, da 2 soggetti "perfetti" con parentela stretta si otterrà una cucciolata omogenea dove saranno fissate tutte le caratteristiche fisiche dei genitori, quindi un allevatore che alleva allo scopo di ottenere soggetti da expo ricorre a questa pratica, questo non lo dico io ma sono gli esperti a parlare, l'ENCI (Ente Nazionale Cinofilo Italiano) stesso è a conoscenza di questa pratica e ne denuncia la sua pericolosità in questo documento: http://www.enci.it/documenti/ciampolini.pdf" target="_blank" target="_blank
Naturalmente non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ci sono alcuni allevatori che non si abbassano a certe pratiche a loro va tutta la mia stima e ammirazione poiché vanno controcorrente, ma purtroppo rimangono un numero molto esiguo.
Mio caro Micalizio vorrei tanto che le tue parole fossero vere, se tu avessi ragione sarei stata solo io ad esser fregata ma purtroppo le cose non stanno così, nella mia situazione ci sono tante persone che oltre a dover sopportare la sofferenza del proprio cane devono sostenere spesso costi onerosi per le cure mediche. Ma tu non devi credere a quello che dico io, nessuno creda a ciò che vi ho appena detto!! Però fatemi tutti un favore, anzi fatelo a voi stessi: andate da un qualsiasi veterinario e chiedeteli cosa ne pensa dei cani di razza.
Auguro a tutti una buona serata u buon 2012

Che cosa intendi per allevatori estremamente seri onesti e molto preparati Perchè a quanto mi risulta un allevatore di questo tipo è tenuto a rispettare lo standard di razza, quindi per farti un esempio se lo standard del buldog inglese impone un muso schiacciato nonostante questo lo possa invalidare a livello di salute, l'allevatore è tunuto a riprodurre soggetti con questa caratteristica. E ancora, se in Italia non è proibito l'accoppiamento in consanguineità perchè l'allevatore serio onesto e praparato dovrebbe rinunciare a tale pratica?
Sicuramente dovrebbe essere rivisto lo standard di ogni razza, abolite tutte quelle caratteristiche fisiche che creano sofferenza ad un animale perchè ricordiamoci un cane è un essere vivente e non solo un oggetto da esibire , e vietato l'incesto.
p.s.
Brava ragia, sei una voce fuori dal coro, ci vorrebbero più persone come te.

Del perché e del come si usa praticare la consanguineità credo di averne già parlato nel post precedente, quindi non è il caso di continuare, come se fosse una novità.
Andare da qualsiasi veterinario e chiedergli cosa ne pensa dei “cani di razza”? Già fatto (e non da oggi) : conosco personalmente non uno, ma tanti veterinari specializzati in patologie canine. Sono in contatto con la Facoltà di Veterinaria della Università di Sassari e specificatamente con ricercatori che si occupano proprio di razze canine. Quindi posso risponderti: pensano che ci siano razze come tali più soggette a determinate patologie ed altre meno. Sanno che esistono razze che, senza bisogno di consanguineità, “fanno la fortuna dei veterinari” perché di per se sono affette da diverse patologie genetiche.
Del resto, anche il documento da te citato, che sarebbe interessante commentare passo passo (farlo affrettatamente porta a travisamenti, a trascurare alcuni aspetti ed a esaltarne altri) dice essenzialmente queste stesse cose.

Cito questo fra tutti: “L’imbriding ha determinato la comparsa e la successiva fissazione allo stato di omozigosi di geni recessivi alla base di malattie ereditarie. Tali geni, in sane condizioni di variabilità genetica ed in presenza di accoppiamenti casuali si trovano allo stato di eterozigote e rarissimamente in omozigosi. La condizione genetica di omozigosi di tali geni, è invece frequente nelle razze canine che hanno subito drastici schemi selettivi e porta al manifestarsi di malattie a base genetica mono e multifattoriale. Si stima infatti che circa il 46% delle patologie ereditarie del cane si manifesta prevalentemente, o addirittura esclusivamente, in una o poche razze. Come conseguenza di tali stringenti programmi selettivi e di periodiche e drastiche riduzione della variabilità genetica avvenute in un passato abbastanza recente. Molte delle razze canine attualmente esistenti presentano una elevata prevalenza di patologie specifiche che comprendono: cancro, cecità, cataratta, malattie autoimmuni, malattie cardiache, epilessia, displasia dell’anca, e sordità".

Il problema esiste, nessuno lo nega e non è da sottovalutare, ma nemmeno da massimizzare. Una cosa è però dire che tutte le razze canine sono soggette a una infinità di patologie (il titolo da te dato a questa discussione è di per se esagerato e forzato), un’altra è fare dei distinguo doverosi e razionali. La prima distinzione da fare è fra una razza ed un'altra (come abbiam visto ci sono delle notevoli differenze). Un'altra, mi ripeto, fra una pratica di utilizzo della consanguineità deliberatamente spinto e ripetuto per diverse generazioni e un episodio di consanguineità casuale dopo diverse generazioni di accertata non consanguineità.

Tu dici che il numero di allevatori seri (“che non si abbassano a certe pratiche”) è esiguo, praticamente sono delle eccezioni mentre la gran parte ricorre a questa pratica. Ma come fai a fare una simile affermazione? Come hai fatto ad ottenere questa stima? La cosa è grave e lesiva per un’ intera categoria di professionisti, in mancanza di dati precisi, certi e reali, su questo punto ti invito a non insistere.
Buon Anno anche a te
Pedru

Sai Pedru a me non sembra ci sia niente da travisare. Forse la realtà dei fatti rimane scomoda a qualcuno?

Certamente qualcosa di scomodo per "qualcuno" c'è.
Ripeto, il problema esiste ed è anche giusto parlarne. Ma il discorso va affrontato razionalmente e non rigidamente, senza colpevolizzare un'intera categoria. Estremizzando non si risolve niente, tanto più che, nel nostro caso, argomenti che possono essere travisate ce ne sono abbastanza.