AngeloSpanedda ha scritto:Ciao,
Pedru vorrei chiedere un tuo parere, si legge spesso che il dogo sardo veniva sovente usato per
"rinsanguare" il cane fonnese so che hai contattato molti appassionati, allevatori e anziani ai quali hai sicuramente posto il quesito, cosa pensi spassionatamente a riguardo?
Scusa il ritardo, ma in questo periodo sto poco in città.
Bella domanda la tua, mi sembra … una bella domanda a trabocchetto, quasi una provocazione. Comunque la domanda di per se è un pochino fuorviante.
Perché?
Prima di tutto, per quanto io abbia discusso e sentito i racconti (il parere è cosa diversa) di tanti allevatori, con molti dei quali sono sempre in contatto, per trarre certe conclusioni, non è tanto il parere che conta (uno può avere un parere diverso dagli altri), ma contano i fatti e la memoria storica scritta e orale. Mettendo insieme il tutto e razionalizzando, il quadro della situazione è abbastanza chiaro.
Poi, ho già detto più volte anche in questa stessa discussione, che in passato non si faceva affatto (comunemente) specie nel mondo agropastorale, nessuna distinzione fra Fonnese e Dogo Sardesco, anzi la denominazione “Dogo Sardesco” credo che sia è abbastanza recente e sino a pochi anni fa era completamente sconosciuta specialmente nell’ambiente agropastorale. Comunemente anche cani grossi, che oggi verrebbero da alcuni assegnati alla categoria dei cosidetti “Doghi Sardeschi” erano assegnati al grande gruppo dei “Cani Sardi” e più precisamente, nella cognizione popolare, ai cosidetti “Cani Fonnesi”, e allora che cosa si “rinsanguava” e con che cosa? Gli accoppiamenti fra cani da guardia di paesi diversi erano normali, come erano normali gli accoppiamenti fra consanguinei. Non si badava troppo ad aspetti morfologici particolari, quanto al carattere e alla robustezza. Era normale che un allevatore di Giave incrociasse i suoi cani (“Giavesi”) con quelli di un allevatore di Bonorva (“Bonorvesi”) o di Pozzomaggiore, (paesi situatii nella stessa zona), come pure con cani di altre località, per esempio il Cane di Gavoi o il più noto Cane di Fonni (“Fonnese”). Erano tutti cani sardi da guardia e nessuno seguiva uno standard preciso. Erano i famosi Jagari della nostra epoca giudicale, diretti discendenti dai molossi nuragici. Non c’erano però standards precisi come li conosciamo oggi.
(credo sia bene sottolineare che, almeno sino all’ ‘800 il fatto di non avere uno standard preciso era cosa comune a tutte le razze europee e del mondo)
Ci sarebbe ancora da dire per rifinire bene il concetto, ma per brevità mi fermo qui. Se avete bisogno di chiarimenti e aggiunte, sono pronto (la prossima volta che avrò tempo da stare al computer)
Pedru