Se questa legge ha lo scopo di evitare maltrattamenti con inutili mutilazioni ai cani, io sono d'accordo. Ritengo però che sia opportuno qualche distinguo. Non so se queste amputazioni siano utili o meno, ma sicuramente c'è differenza: il taglio delle orecchie è una operazione molto più lunga, complicata e stressante per l'animale, rispetto ad un semplice taglio della coda.
Io parlo di un cane che conosco bene: il Fonnese (o Cane Sardo). Un cane che ha più attitudini alla guardia e alla difesa (come anche alla caccia grossa) che alla conduzione del gregge. In Sardegna i lupi non sono mai esistiti. Abbiamo solo volpi e cani randagi. Questa razza ha orecchie di lunghezza media o piccola, ma non erette, ed è tipicamente anura o brachiura. Ai cani che nascevano con la coda lunga, questa veniva (dai pastori) tradizionalmente amputata, e così si fa ancora oggi, mentre le orecchie no. Questa pratica antichissima è documentata da statuette di bronzo di epoca nuragica che mostrano cani con la coda mozza.
Riassumendo, questo cane spesso nasce già con la coda mozza (è una tipicità della razza), altrimenti questa le viene amputata con la "leppa" sarda (coltello affilatissimo), con un unico taglio deciso alla 3^/ 4^ vertebra caudale. L' operazione si fa entro i primi 5 giorni dalla nascita. il cucciolo soffre solo al momento del taglio (un istante). La ferita rimargina subito e guarisce, senza lasciare traccia o cicatrici, nel giro di pochi giorni. Allora mi chiedo: un'amputazione così, rapida e praticamente indolore, a prescindere dalla utilità, può essere considerata "maltrattamento"?
cuccioli di Fonnese a 4 gg dalla nascita: in particolare se ne vede uno congenitamente a coda corta ed un altro a coda lunga. In questa cucciolata, 5 cuccioli avevano alla nascita la coda mozza e solo due la coda lunga
J Pedru