La scelta di adottare un cane è senz’altro molto nobile. La condizione attuale è che c’è davvero un gran bisogno di persone che si sentano di farla.
Migliaia di canili in tutto il paese ospitano animali che necessitano di cibo, di cure, di amore.
A molti cani anziani che hanno trascorso una vita di solitudine e sofferenza sarebbe bello poter offrire un lieto fine. Gli appelli di associazioni e volontari sono martellanti e le modalità attraverso le quali vengono espressi, a volte discutibili, rappresentano comunque molto bene il degrado, la disperazione, l’urgenza in cui verte la condizione del cane e che, a mio avviso, è sintomo di un malessere dell’intera umanità.
D’altra parte il cane è frutto dell’allevamento. Della storia di cui uomo e cane sono protagonisti, la selezione e l’allevamento riempiono molte pagine.
Spesso le informazioni in merito a come si è sviluppata una razza di cane sono utili a completare trattati di storia, geografia e cultura di un territorio e di una civiltà.
Le differenti forme e caratteristiche tipiche delle differenti razze di cane si sono forgiate nei secoli al fine di potersi ben accostare a tutti gli impieghi, le condizioni e le personalità.
Coloro che scelgono di acquistare un cane a seguito di ponderate riflessioni riguardo alle proprie reali possibilità e stile di vita, non si rendono né responsabili né in alcun modo complici del problema del randagismo e dell’abbandono.
Se questo fosse stato il criterio seguito da tutti nella scelta del cane, il problema non si sarebbe mai manifestato.
Una critica costruttiva e sostenibile non deve essere rivolta, in modo pregiudizievole, verso chi decide di acquistare un cane.
L’allevamento moderno è un vero e proprio business economico.
Questa attualmente vergognosa condizione potrà essere migliorata e risolta se da parte di chi vende, e da parte di chi acquista, ci sarà desiderio e impegno nello sviluppo di una più seria coscienza e responsabilità cinofila.
Se sterilizzassimo tutte le femmine, chiudessimo gli allevamenti e offrissimo come sola opportunità quella di adottare un cane da un canile, in pochi anni la specie del cane sarebbe estinta e avremmo perso secoli di lavoro e un patrimonio genetico di inestimabile valore.
Nella mia esperienza cinofila mi è capitato di adottare un cane da un canile, acquistare un cane da lavoro da un bravo allevatore, raccogliere un cane abbandonato ramingo nel bosco da mesi, allevare io stesso una splendida cucciolata di cani da lavoro.
Ognuna di queste esperienze era compatibile con le condizioni di vita che mi trovavo ad affrontare nel periodo in cui si è svolta.
Ognuna di queste esperienze ha avuto il suo valore e ha portato i suoi insegnamenti.
Comprare o adottare un cane? Non credo che possa esistere una risposta assoluta.
La risposta più bella sarà quella che avrà l’umiltà di prendere la forma di chi ha posto la domanda e la pazienza e la capacità di guidarlo in un percorso che dura tutta la vita.
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